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S.O.S MoVimento 5 Stelle. Mafia dal basso


8 novembre 2014

'' Quando tu hai un movimento di massa puoi spaccarlo in due maniere. O affrontandolo frontalmente, o puoi cercare di infiltrarlo per spaccarlo dall'interno. E se è basato sulla spontaneità muore di morte sua (min 19:15) ,,



Qualcuno già leggendo questo titolo avrà pensato "no! a rieccoci! ma perchè i panni sporchi non si lavano in casa?!".
Domanda gravissima. Perchè i panni sporchi quando si fa vera politica come si prefigge il MoVimento sono sempre quelli del bene e del male comune. Pena la mancanza di trasparenza, pilastro fondante del MoVimento la cui casa, è la rete.
Oppure in tre parole la risposta è: "non siamo un partito". E ora veniamo al dunque.

Forse quando nel MoVimento sono stati istituiti i Meet Up (MU) come piattaforma ufficiale per le decisioni dal basso si è dato per scontato che sarebbero stati usati solo da persone oneste.
Purtroppo questo presupposto è un fallimento in partenza. E le conseguenze catastrofiche.
Come? Perchè?

IN PARTENZA...
I MU sono a pagamento. Ciò significa che chi lo paga lo governa. Già questo è inquietante ma approfondiamo. Governare un MU significa organizzare degli incontri dal vivo diretti ai soli cittadini iscritti al MU. Nulla più. Nessuna piattaforma on-line di proposta, confronto e voto come richiesto da articolo 4 del Non-Statuto. Puri incontri dal vivo dove, chi può esserci, decide. E da lì ci si autolegittima quindi ad essere portavoce di un'intera provincia/regione solo in base a questa mera possibilità di poter presiedere a degli incontri dal vivo indetti da chi paga.
Questo sarebbe un sistema che ufficialmente rappresenta la volontà dal basso del M5S?
No. Disattende il Non-Statuto. Serve un portale dove la gente propone, si confronta e vota. Talora anche senza il voto segreto se proprio diamo per scontato di essere tutti trasparenti ed onesti.

...DI CONSEGUENZA
I MU sono diventati la faccia oscura del M5S. Quella delle fazioni che si incontrano e si scontrano in balìa del "caos delle voci che circolano su chi ha detto cosa a tale incontro". Faccia oscura, ambigua e contraddittoria perchè incontri dal vivo presuppongono deleghe (altro che portavoce!). E si cade nella fisiologia dei partiti che della delega fanno una linfa vitale.
Decine, centinaia, migliaia di persone non potranno mai e poi mai attuare una democrazia partecipativa "dal vivo".
"Dal vivo" è fisiologia politica per i partiti. Per il M5S questo è patologico. Dal vivo nel M5S tutti insieme ci si mangia una pizza, non si fa politica.



LA MAFIA

Allora dal basso ormai si assiste sempre più a una guerra tra attivisti più o meno consapevoli e troll più o meno consapevoli. Dove l'obbiettivo ultimo è ottenere le grazie di chi si spaccia per staff e che quasi sempre coincide con chi governa il MU, ossia chi lo paga.
Ebbene che sia un comune attivista in buona o cattiva fede, o che sia un portavoce istituzionale in buona o cattiva fede, questa è mafia.
Perchè ambire a detenere un potere decisionale in nome degli altri per vanità personali, vuoi perchè si è attivisti storici senza aver mai compreso il Non-Statuto, vuoi perchè si è infiltrati da altre "organizzazioni" a destabilizzare il MoVimento, questa è mafia.

La mafia è sempre in agguato. E' dentro ognuno di noi. La mafia è uno stato mentale emotivo. Un desiderio di potere guidato dalla vanità. Chi è attivista consapevole di cosa sia il Non-Statuto (l'età non conta nulla!) esige subito prima che sia troppo tardi che dall'unico vero staff legittimo e riconoscibile (ossia chi ha la responsabilità del logo M5S: Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggiosia bandita ogni forma decisionale dal basso che non sia attuata in un portale che garantisca partecipazione di proposta, elaborazione e voto on-line in modo trasparente (ex. FacebookAiresis, LiquidFeedBack, Sistema Operativo 5 Stelle esteso a Comuni e Regioni).
Ossia portali GRATUITI dove, in quanto tali, non si innesca in partenza alcun meccanismo di sudditanza gerarchica, fosse anche solo psicologica, essendo essa uno stampo mafioso*.

La mafia parte da noi. Parte dal basso. In ogni ambito, anche nel M5S.
Ma basta togliere ogni presupposto perchè si radichi, e la mafia sparisce. E noi cambiamo. Tutti. Nessuno escluso.

In alto i cuori, a riveder le stelle!

A firma di un comune attivista fiero di valere uno: se stesso.







(*) Chi desidera partecipare e non ha gli strumenti telematici può benissimo essere coadiuvato da chi li ha e sa e può mettersi a disposizione (nessuno deve rimanere indietro).
Ma chi non è disposto ad essere al passo con la rivoluzione telematica della politica come assodato da Non-Statuto è giusto che si metta da parte (...nessuno deve far rimanere indietro!).



E adesso prendetevela con loro (Beppe For President)


Un colpo di genio. Nell'arco di 24 ore Beppe Grillo ci ha dato una lezione magistrale di astuzia, di politica, e di umanità.

La lezione di astuzia? Basta riflettere sul movente di questa iniziativa che cade a pennello dopo neppure 24 ore dalla votazione per espellere due portavoce per violazione di regole di rendicontazione.
Praticamente nasce dal fatto che un terzo dei votanti non ha gradito simile iniziativa accusando di complottismo il famigerato "staff". E poichè lo "staff" è sinonimo di "Beppe", da 24 ore tutti addosso a Beppe. E ora, dopo questa proposta di cedere il testimone sulla conduzione, tutti a tirare sospiri di sollievo per l'inaugurazione di una nuova era.
Chissà però se quel 30% di indignati si è chiesto "ma questi 5 sono d'accordo o no con l'ultima epurazione???".
Chissà se basterà questa domanda a disincantarli che forse il rispetto della rendicontazione è stata un'esigenza della dignità dei portavoce onesti che l'hanno osservata, più che di Beppe Grillo.

La lezione politica? E' aver proposto come punto di riferimento del M5S sul territorio e in Parlamento invece che un singolo, ben cinque magnifici.
Questo significa che gli "insoddisfatti" di turno d'ora in poi avranno partita persa in partenza cercando il capro espiatorio da crocifiggere pubblicamente come "male di tutti i mali del MoVimento", nell'intento talvolta di screditarlo talaltra di asservirlo ai propri interessi.
C'è da scommettere che qualcuno si starà già muovendo per denunciare una violazione di parità di genere tra i 5 scelti...

Infine una lezione di umanità questa di Beppe. Che rimane l'unico garante di principi di democrazia diretta realizzati in un non-statuto dentro il suo blog. Giustamente l'unico garante perchè un blog, si sa, è il pensiero di una persona in rete. Ossia, è la parte più nobile di un essere umano messa disposizione di tutti.
Lui ha dedicato tutto se stesso da una vita a predicare con il suo geniale lavoro la necessità di recuperare "umanità" nel porsi domande e cercare risposte. Oggi mette alla prova "i suoi figli" nell'applicare questo esercizio invitandoli a prendersi importanti responsabilità. Ed è un'immensa lezione di umanità capire il momento giusto di lasciar andare la mano ai propri figli mentre imparano a camminare.

Io personalmente sono talmente grato all'operato del nostro Beppe e convinto della sua buona fede anche in legittimi errori commessi in questa straordinaria esperienza in movimento, che ancora non so se troverò ragione di accedere a simile votazione. Tanto vorrei avere come guida il nostro fondatore vita natural durante.
Ma alla fine pensando che questa è un'esigenza partita da lui, quasi una sua richiesta d'aiuto per riuscire a deporre le armi di una battaglia che non riesce più a sostenere da solo, in prima linea a difendere l'esigenza di una nuova vera "umanità", alla fine se voterò voterò SI.

E in alto i cuori e a riveder le stelle!
E in bocca al lupo MoVimento 5 Stelle.

Beppe For President



28 novembre 2014

La dittatura della DEMOCRAZIA MEDIATICA. Ossia perchè Napolitano non è in galera.

13 febbraio 2014


          


Il Presidente della Repubblica Italiana, Capo dello Stato, è garante della Costituzione.
Può essere condannato solo in caso di attentato alla Costituzione o alto tradimento:


                                                     Attentato alla Costituzione

L'attuale Presidente Giorgio Napolitano: 

1- ha accettato il secondo mandato violando l'approvazione dell'Assemblea Costituente (pag 6-7) in merito alla "non rieleggibilità".

2- ha fatto distruggere sue intercettazioni in materia di trattativa stato-mafia perchè "ininfluenti" 

3- non ha sciolto le camere dopo che la Corte Costituzionale ha affermato che l'attuale parlamento non è stato eletto con una legge costituzionale. 

4- non ha annullato l'approvazione della legge Imu-Bankitalia avvenuta in modo anticostituzionale impedendo legale opposizione (tagliola alla Camera). 

Il suo arresto non è ancora avvenuto poichè le sue violazioni della Costituzione sono state denunciate in Parlamento non a maggioranza ma a minoranza (richiesto impeachment dal Movimento 5 Stelle e suo annullamento da parte della maggioranza).
Il Parlamento infatti in base alla stessa legge elettorale con cui è stato "nominato" e non "eletto", non rappresenta più gli elettori eccetto che per la minoranza del Movimento 5 Stelle (elezioni dei parlamentari 5 stelle fatte dai cittadini on-line).
Denunciare il Capo dello Stato quindi per la maggioranza parlamentare equivarrebbe a denunciare se stessa.
Infine ricordiamo che il Capo dello Stato detiene per Costituzione il comando delle forze armate italiane


                                                               Alto tradimento 

Potrebbe profilarsi indagando sulle evidenze che Romano Prodi, Mario Monti, Enrico Letta, nonchè Laura Boldrini (Presidente della Camera Governo Letta) ed Emma Bonino (Ministro degli Esteri Governo Letta...caso marò?) hanno tutti partecipato alle riunioni del gruppo di lobby internazionali "Bilberberg" puntualmente prima della loro nomina a relativa carica dello Stato.
Questo desta il sospetto che le loro nomine siano state guidate da poteri extra-nazionali cui è stata 
subordinata, in modo sotterraneo ma consapevole, la nostra carta costituzionale.


Tutto ciò dimostra che siamo di fatto governati da una dittatura sotto forma di "democrazia mediatica".
Tutto ciò infatti è stato fatto accettare all'opinione pubblica poichè in molta parte essa ancora non 
si informa in modo "attivo" (internet) ma in modo "passivo" (tv e giornali finanziati o di proprietà della stessa maggioranza parlamentare).  

L'Italia dal 2014 è caduta quindi di fatto in una dittatura mascherata da "democrazia mediatica".




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