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La politica del debito. L'UE a lezione dal Nazismo

30 settembre 2015

In questo autunno 2015 la situazione drammatica dell'esodo africano verso l'Europa, per quanto sia fuori controllo, non ha ancora raggiunto il culmine del disastro sociale prevedibile (e previsto)Tra qualche mese le centinaia di migliaia di immigrati africani fatti fuggire dalle loro terre bombardate dai governi occidentali (alcuni mai eletti) e accolti attraverso la cooperazione internazionale di mafie e istituzioni,  prenderanno confidenza con il Non-Stato (senza sovranità) che li ospita, e cominceranno a realizzare il suo non-funzionamento (funzionale).  Capiranno ad esempio che i reati minori in Italia sono stati depenalizzati guarda caso qualche mese fa, a dicembre 2014 (legge delega 67/2014 del mai eletto governo Renzi): legge per la quale se si picchia qualcuno per la prima volta, o per la prima volta si occupa la casa altrui, non si va in prigione.  Nulla avviene per caso dai dettami di questa Unione Europea della finanza: men che meno una legge che apparentemente era priva di ratio... e invece.
Presto cominceranno le vere sommosse popolari. Quelle dei clandestini contro gli italiani, e degli italiani contro gli extracomunitari (vane a quel punto le distinzioni tra profugo, clandestino, rifugiato). Sarà in quel momento che le forze dell'ordine italiane, già inginocchiate da tagli di finanziamenti e personale dei soliti governi mai eletti, collasseranno e i loro ministeri daranno la resa? A quel punto il solito governo mai eletto farà l'unica cosa che gli è permessa fare: chiedere aiuto all'Ue, E questo aiuto l'UE l'ha già pronto dal Trattato di Velsen con l'istituzione dell'Eurogendfor, la gendarmeria sovranazionale creata appositamente per le sommosse popolari...nel 2007. Sarà questa l'occasione buona per rimarcare all'Italia la sua assoluta dipendenza dall'Unione Europea della finanza, facendo trovare pronte carta e penna per firmare quindi la cessione della sovranità militare da parte del Non-Stato italiano?
E' raccapricciante notare come tutto questo processo sia passato attraverso le stesse dinamiche socio-economiche che hanno portato all'affermazione del nazionalsocialismo e allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, con relativi olocausti e genocidi. E' un percorso lungo quello che porta un popolo intero a ritrovarsi inerme, indifeso, impaurito, disinformato, depresso, passivo, apatico verso le medesime istituzioni che dovrebbero rappresentare invece le sue stesse garanzie di sicurezza collettiva, benessere sociale, realizzazione esistenziale, e progresso culturale. Nella Germania degli anni '30 è occorso quasi un decennio.  La sottomissione fisica e psicologica di milioni di persone confinati in ghetti dapprima, caricati poi in vagoni bestiame, e condotti infine ordinatamente in fila indiana dentro e fuori celle di "campi di lavoro", convertibili in camere a gas di "campi di sterminio" da un momento all'altro, è un lento e progressivo processo durato anni, ma il cui punto di partenza non può che essere stato uno: l'indebitamento. E' togliendo il lavoro, espropriando dalla proprietà privata, privando del "denaro" (unico potere contrattuale universale a livello sociale) che in età moderna una persona diventa schiava di un'altra.
Oggi dove siamo arrivati, nell'Unione Europa della finanza? L'indebitamento da parte dei paesi in via di sviluppo si sta incrociando con l'indebitamento dei paesi sviluppati del sud-europa. Il creditore è sempre lo stesso: una lobby finanziaria che si è arrogata il diritto di stampare denaro grazie al permesso elargito da una lobby politica ad essa sottomessa (a suon di violenza, come hanno dimostrato gli omicidi Kennedy).  Stampa denaro per appropriarsene "legalmente" (e ingiustamente) prestandolo con gli interessi (e gli interessi sugli interessi) a cittadini che si ritrovano a sprofondare sempre più nell'imbuto del debito generato dalla concorrenza sleale del mercato globale, capitanato dalla stessa lobby finanziaria che stampa denaro. Perchè chi stampa denaro non solo specula in derivati finanziari, ma è al tempo stesso anche concorrente (con la grossa distribuzione) nel mercato del prodotto interno lordo di cui vive (ormai sopravvive) il cittadino comune. Quindi oggi i popoli del sud europa (la cui domanda interna è stata appositamente distrutta) sono piegati (inermi, indifesi, impauriti, disinformati, depressi, passivi, apatici) dal raggiro di un debito generato da un imbroglio internazionale, e pare stiano per entrare in una nuova fase che prevede una guerra fra poveri programmata e fomentata dalle solite istituzioni auto-referenziate, mai elette, menti operative e braccia armate della solita famigerata lobby finanziaria.   
Solo la rete globale dell'informazione può impedire la degenerazione di questo lento percorso. Lo sta già facendo [1] [2] [3]. Un'informazione che può far prendere coscienza alle collettività in modo istantaneo della realtà dei fatti: il fallimento di un antico patto sociale, e la formulazione di nuove strategie di convivenza sociale, redistribuzione delle risorse, e progresso ecosostenibile. Non vi è altra soluzione. E siamo tutti chiamati a concorrere per abbracciarla e trasformarla in realtà.
Video: Come una scimmia conquista il Pianeta

Profughi e Isis per far #votareallacazzodicane

18 settembre 2015

Questo esodo di centinaia di migliaia di persone (ne era in programma un milione già nel 2011 in base alla soffiata alla stampa italiana di Berlusconi, invitato dopo poco dai vertici UE a dare le dimissioni) è ormai agli atti ufficiali che sia stato programmato per una mera richiesta della domanda-offerta del mondo del lavoro in Europa (oggi colonia USA, la Storia a volte inverte i ruoli). 

Europa-USA che dovrà esser pronta alla competizione con la "nuova" Cina (quella dei BRICS che hanno da poco inaugurato una specie di proprio "fondo monetario").

Ma non può essere questo un processo isolato. Perchè rischia di essere compreso, affrontato e arginato dai cittadini, dagli "elettori".

Allora è comparsa anche un' ISIS foraggiata dalla US-Army, pronta a viaggiare sul binario parallelo della tensione militare internazionale tra USA e Russia (regina dei BRICS). E sono queste situazioni innanzitutto che fanno mettere in secondo piano, ai cittadini, l'esigenza di andare a votare.

In pratica, le multinazionali non hanno solo "investito" su un esodo di massa per far fronte alla competizione sul mondo del lavoro (sempre più automatizzato). No. Hanno ben pensato con i loro governi di gettare solide basi per sostituire una intera classe di consumatori (quella occidentale) ormai poco redditizia e troppo emancipata verso la green-economy, con una classe di consumatori (quella dei profughi) mossa da ingenti bisogni primari, vera linfa vitale del consumismo.

Infatti se mai venisse il momento di votare e in ballo ci fossero solo ore di lavoro e pensioni, si farebbe presto a ragionare per la meglio. 
Ma se in ballo ci sono dei cacciabombardieri contro dei tagliatesta, allora è certo non ragionare proprio, e #VotareAllaCazzoDiCane.
Come ormai siamo abituati, da sempre, in Italia.