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La casta contro il reddito di cittadinanza...ma non il suo

13 aprile 2016

Osservate la forbice tra il reddito dei parlamentari e quello dei cittadini in 15 paesi europei.

FONTE FOTO Scenari economici. A breve la servitù della gleba


In 9 Paesi lo stipendio dei parlamentari non supera il doppio di quello dei cittadini.
In 3 Paesi lo stipendio dei parlamentari supera di poco il doppio quello dei cittadini.
In 2 Paesi circa lo stipendio dei parlamentari è circa il triplo di quello dei cittadini.

FONTE FOTO Scenari economici. A breve la servitù della gleba

Questo in 14 Paesi. Rimane il quindicesimo, l'Italia, dove lo stipendio dei parlamentari è 6 volte quello dei cittadini.

Forse questa situazione centra qualcosa con il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza ha una duplice funzione. Etica e socioeconomica. Etica nei confronti dell'individuo. Socioeconomica nei confronti della collettività.

Da una parte garantisce infatti all'individuo un potere d'acquisto per un tenore di vita al di sopra della soglia di povertà. Dall'altra è lo strumento ideale per avere un punto di riferimento nell'equa distribuzione dei redditi nella collettività.

Se ci fosse un reddito di cittadinanza, come avviene praticamente in tutti gli altri paesi europei, questa forbice non si aprirebbe, e non si creerebbe il terreno per alcuna disparità tra classi sociali.

Allora il motivo per cui il reddito di cittadinanza in Italia è boicottato dalla casta politica è evidente. Ma quello che è più subdolo e tragico è il meccanismo per cui è il popolo italiano stesso a non esigerlo categoricamente. E lo possiamo riconoscere qui.

Emerge da queste considerazioni che forse l'italiano medio gode di un masochista servilismo derivante da un'atavica sudditanza e venerazione al signore di turno (la Storia d'Italia lo insegna... Franza o Spagna purchè se magna).

Emerge persino che l'italiano medio preferisce che i cittadini siano ridotti all'indigenza e indotti a delinquere per sopravvivere, piuttosto che essere assistiti con un reddito di cittadinanza che prevenga queste scelte estreme.

Tale è la perversa competizione dell'italiano medio nel desiderare vedersi e sentirsi più in alto nella scala sociale degli indigenti (la cui sfortuna non è dettata dalla natura, ma da un patto sociale tra individui).

Eppure, l'italiano medio discute, desidera, esige, si preoccupa, si tormenta per una pensione, o una cassa integrazione, o un vitalizio. Ma cosa sono questi se non redditi di cittadinanza travestiti da esclusivi privilegi lobbistici?

Il reddito di cittadinanza quindi non è questione di manovre finanziarie, e neppure di sovranità monetaria. E' questione di qualcos'altro: