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Per amor del cielo (TERZA PARTE)



Per amor del cielo (prima parte) abbiamo analizzato come si manifestano visibilmente le varie scie nel nostro amato cielo (scie di condensa e scie spray, indistintamente chimiche).
Per amor del cielo (seconda parte) abbiamo analizzato come è strutturata miscroscopicamente e macroscopicamente l'atmosfera, ossia il "mare d'aria" in cui la vita ha trovato il cammino evolutivo  dopo essere comparsa nei mari d'acqua.
Ora quindi, presa consapevolezza del fenomeno naturale "atmosfera" e del fenomeno artificiale "scia" vediamo cosa si osserva dal loro mix. E azzardiamo alcune ipotesi sul significato di questo mix.


Partiamo dal fenomeno naturale. Il FENOMENO ATMOSFERICO.




Lo strato atmosferico in cui si formano i fenomeni atmosferici (venti, nuvole, piogge) è la troposfera, fascia che arriva a circa 12 km di altitudine dal livello del mare.

Generalizzando in modo estremo si può affermare che il clima sul pianeta Terra ruota fondamentalmente attorno al ciclo dell'acqua: l'acqua surriscaldata dal sole in superficie evapora, salendo in verticale si raffredda (nuvole), si sposta in orizzontale secondo gradienti di umidità e temperatura (venti), e quindi si condensa e cade (piogge). Tutto ruota attorno all'umidità dell'aria.
Più questa dinamica di cambiamento è veloce ed estesa più sono intense le perturbazioni (temporali, trombe d'aria, uragani, tempeste).
Più invece questa dinamica è lenta più la variazioni climatiche avvengono in modo dolce.
Facciamo un parallelismo sottile con le rivoluzioni civili? Più i cambiamenti sociali si diffondono in modo lento e progressivo, meglio tollerato è il loro passaggio. Mentre ostacolare o accelerare il loro lento e progressivo naturale evolversi, esita in catastrofi disastrose.
Parallelismo giusto per rimarcare la perfetta simbiosi tra la costituzione del clima e la costituzione di chi ci abita, già evidenziata per amor del cielo (seconda parte).

Sempre generalizzando quindi, in natura la dinamica dei fenomeni atmosferici risulta estremamente relativa poichè varia con fattori spaziali (latitudine, estensione continentale) e fattori temporali (momento dell'anno, ossia vicinanza della Terra al Sole, momento del mese con la vicinanza della Luna, nonché ogni momento per l'influenza complessiva di energie magnetiche e gravitazionali di pianeti-satelliti e sistemi stellari).

Dinamiche di cambiamento veloci ed estese talvolta in modo disastroso sono tipiche delle zone del Pianeta dove le temperature e pressioni atmosferiche toccano gli estremi: equatore, tropici e poli. Qui solo eccezionalmente il meteo è stabile.
Dinamiche di cambiamento dolci invece sono tipiche delle zone temperate (da cui il nome) intermedie alle sopra citate. Qui solo eccezionalmente il meteo è disastroso.

La zona climatica in cui rientra l'Italia è una sottofascia della zona temperata definita temperata-mediterranea.

Nell'ultimo decennio è abbastanza palese però che in Italia, come in ogni altra parte delle zone temperate, il clima di temperato abbia ben poco. Passando da estati tropicali (2003) a stagioni quasi monsoniche (2014).
E' un normale cambiamento naturale? Per tempi e spazi in cui si sono manifestati, non pare proprio.

E' assodato che le attività umane degli ultimi tre secoli abbiano influito sul clima stravolgendo il meteo. Il surriscaldamento, nonché l'impregnamento progressivamente massiccio di acqua e aria con sostanze sintetiche ha senza dubbio stravolto molte dinamiche.
Queste attività sono classificabili in:
1- emissioni per la sussistenza (consumi domestici per alimentarsi e scaldarsi)
2- emissioni da produzione primaria (agricolo-zootecnico)
3- emissioni industriali (produzione secondaria)
4- emissioni aeree (militari, commerciali, turistiche)
5- emissioni da sperimentazioni militari (nucleari, chimiche, biochimiche)


22.11.2013 Cumuli bassi "sporchi" (nessun nembo sovrastante a far da ombra)
Dall'ultimo conflitto mondiale, visto l'elevato progresso tecnologico che ha consentito l'innalzamento della prospettiva di vita portando gli essere umani a toccare i 6 miliardi di individui, si potrebbe pensare che basta il punto 1) per creare squilibri.
In realtà non è così.
L'intensità delle emissioni 2) e 3)  è dovuto a una produzione (detta appunto "intensiva") per cui si produce un surplus destinato non ad essere consumato, ma a mantenere una forbice di prezzi tra alta e bassa qualità. Questo surplus è un terzo di tutto ciò che si produce e viene distrutto senza essere consumato. Inoltre, quasi la metà della parte consumata è un pericoloso eccesso igienico sanitario.
Quindi con le attuali produzioni 2) e 3) potrebbero vivere in una condizione di benessere ottimale forse anche più di 6 miliardi di persone, semplicemente svincolando le produzioni dalle economie di mercato finanziario (che non producono cioè beni allo scopo di essere consumati, ma producono profitto -denaro- dal loro scambio).

Se inoltre consideriamo che il progresso tecnologico (da 300 anni sacrilego dal punto di vista ecologico) oggi ha raggiunto un'evoluzione tale da poter essere al 100% ecocompatibile ed ecosostenibile, anche il punto 4) oltre ai primi tre potrebbe tranquillamente non destare alcun problema. Ma di nuovo è facilmente osservabile come ciò rimanga inattuabile per una mera esigenza di economie di mercato finanziario (fonti fossili e finanza).

Sul punto 5) si tornerà ad approfondire in altra sede. Ma è scontato che anche il potere militare oggi sia vincolato, se non succube, del potere finanziario e non più dello "stato di diritto".
Se è la finanza a governare l'intensità delle emissioni 1) 2) 3) e 4) non da meno lo è il punto 5).



Ora dobbiamo valutare come le emissioni aeree del punto 4) interferiscono con l'atmosfera.
Passiamo quindi ad analizzare il fenomeno artificiale. Il FENOMENO "SCIE".


21 maggio 2014 Alta Padovana


Ripetiamo quello che abbiamo sottolineato nella prima parte: l'impatto ambientale delle emissioni aeree fin dal primo volo (1903) è stato stratosferico. In tutti i sensi. Tonnellate di idrocarburi emessi poco sopra la troposfera in milioni di voli da più cento anni sui cieli di tutto il Pianeta hanno reso la stratosfera una pattumiera. Una discarica a cielo aperto. Di nuovo in tutti i sensi. 
Non ci scandalizziamo di questo scempio perché quella pattumiera non la tocchiamo e non la vediamo pur pagandone le conseguenze sanitarie. Soprattutto non ci scandalizziamo venendone a conoscenza perché quei voli li associamo al nostro benessere. A un'esigenza umana esistenziale. Si dice che "così va il mondo". Giustificazione ipocrita di una falsità: così non va il mondo, ma va la società umana che con il mondo ha a che fare relativamente. L'uomo è comparso 1,5 milioni di anni fa in un mondo che ha ospitato la vita per 3 miliardi di anni, con leggi di adattamento naturale completamente diverse dalle leggi del più forte dell'economia finanziaria umana.
E l'uomo in pochi decenni per soddisfare esigenze finanziarie di appena 100 mila persone su 6 miliardi ha trasformato il cielo in una pattumiera. E così andrà sempre fino ad una ovvia tragica fine, se quei 6 miliardi di persone non cominceranno ad interrogarsi su come funziona il mondo, e come funziona invece il suo governo umano.

Negli ultimi due decenni dunque a fianco alle scie aeree da idrocarburi, su scala globale sono comparse scie spray.
Potrebbero servire a:
a) reagire con l'inquinamento già presente dovuto alla combustione per farlo precipitare
b) controllare il clima in modo mirato
c) introdurre sostanze per modificare i cicli vitali terrestri vegetali e animali


Sono solo ipotesi. Nessuna precisazione ufficiale delle autorità in merito. Ma riflettiamo comunque più approfonditamente sull'impatto osservabile della scia spray.
Abbiamo visto come dall'emissione intensiva delle scie si sussegua l'espansione di un imbiancamento che esita nella formazione di una coltre.

La coltre quindi va incontro a due  destini.



COLTRE STABILIZZATA



Fonte Wikipedia: Ondata di caldo 2003

Le irrorazioni vengono fatte in modo continuo per diverse settimane senza catalizzarle in pioggia. Gli effetti sono intrattenimento dell'umidità con siccità. Con tutta probabilità l'estate afosissima senza piogge da maggio a settembre nel 2003 è il risultato di questa strategia.







In questo autunno 2014 invece si è notato come irrorando i cieli per due settimane senza catalizzare in pioggia tra fine settembre e prima metà di ottobre, la foschia scesa in Pianura Padana abbia lasciato una leggera patina appiccicosa su vetri e carrozzerie delle auto. Fenomeno al limite osservabile dopo piogge estive maturate con lo scirocco africano, non certo con una nebbia autunnale.









Coltre stabilizzata. 08 Aprile 2014. Ore 12.15


Coltre stabilizzata. 26 Giugno 2014. Ore 9.30



COLTRE CATALIZZATA IN PIOGGIA

L'umidità trattenuta nella coltre di scie spray viene catalizzata con agenti che inducono la sua precipitazione. Il ciclo per una normale pioggia prevede 4-5 giorni di irrorazioni e poi la precipitazione. Tutta l'estate 2014 ha visto susseguirsi questo ciclo da maggio a settembre eccetto saltuarie precipitazioni copiose (bombe d'acqua) instauratesi dopo qualche giorno di irrorazione in più, o talora perché le scie hanno catalizzato l'incrocio di copiose perturbazioni estive.
Tra fine settembre e inizio ottobre 2014, l'irrorazione di scie per due settimane con continuità anche se a bassa intensità, ha catalizzato alla fine precipitazioni catastrofiche da est ad ovest della Pianura Padana (vedi Genova e basso Veneto ai primi di ottobre).
Ricordiamoci che le scie spray non creano né distruggono nulla in atmosfera. Semplicemente catalizzano, ossia modulano il comportamento della comune umidità, accelerandone o intensificandone la precipitazione.
Ripetiamo ancora che questo non è dato sapersi se è l'effetto desiderato o un effetto collaterale delle scie.

A seconda delle condizioni atmosferiche di partenza (pressione, umidità, temperatura), del grado di irrorazione e del momento in cui si catalizza la precipitazione della coltre, avremo comuni piogge o calamità atmosferiche come:




La ricerca su youtube "nubifragio 2014" riporta testimonianze tragiche di questi fenomeni vissuti in lungo e in largo su tutta la nostra penisola. Eccone alcune:






Questo fenomeno allo stesso modo si è presentato in molteplici zone d'Italia da aprile a ottobre 2014. Anche dove mai si era presentata.








L'intensità e la frequenza con cui si è manifestato questo fenomeno (assai raro nelle zone a clima temperato) in tutta Italia nell'estate-autunno 2014 rendono inconcepibile all'umana ragione una loro genesi indotta esclusivamente da componenti naturali.








Una situazione particolare che si è presentata con una certa frequenza a fine estate dopo mesi di turbolenze a cadenza settimanale, è stata un'attività elettrostatica dell'aria che ha esibito lampi e tuoni di debole intensità ma continua e diffusa. Fenomeno tipico questo nelle serate di numerosi giorni afosi consecutivi in pianura padana. Ma fenomeno anomalo per l'estate 2014 dal momento che l'umidità dell'aria non ha dato origine ad afa essendo tutta precipitata in piogge torrenziali.
Tale attività elettrica continua per diverse ore serali e diurne e diffusa su una scala di qualche centinaio di chilometri quadrati, può suggerire l'ipotesi di una catalizzazione elettrostatica delle scie spray. Ossia la loro immissione affinchè i reagenti inducano la formazione di poli elettrici in atmosfera fino alla scarica elettrica (catalizzatore elettrico). Questo modificherebbe la struttura chimica dell'atmosfera stessa. Gli elementi chimici dell'atmosfera (azoto e ossigeno, vedi parte seconda) reagirebbero cioè con gli elementi spray, facendone risultare molecole più complesse ed elaborate. Sempre per ipotesi, questo meccanismo di reazione elettrostatica potrebbe essere finalizzato alla "pulizia" da smog dell'atmofera, facendolo precipitare. Ma di nuovo, come già ribadito per le altre perturbazioni, questo fenomeno potrebbe essere invece un semplice effetto collaterale delle immissioni spray nella stagione estiva.




Ecco ora qualche foto dei "residui" di coltre spray dopo le perturbazioni catalizzate. Gli elementi spray compattano l'umidità in modo assai corposo e laddove i vortici ventosi vincono questo legame si formano degli scarabocchi raccapriccianti. E' finita l'era di normali cumuli, strati, cirri e nembi. E' finita l'era dei tramonti romantici... 








Grisignano di Zocco (VI) 16.04.2014
Pressana (VR) 13.05.2014
Alta Padovana 12.05.2014
Montagnana 05.08.2014


ELEMENTI CHIMICI USATI COME CALIZZATORI

Riguardo gli elementi chimici usati come catalizzatori, in rete circolano per la maggiore ipotesi sull'uso di alluminio e bario. Di nuovo, nessuna conferma ufficiale. Solo rinvenimenti amatoriali non sempre testati o comunque testati in modo pur sempre opinabile. Ma pur sempre un tentativo di spiegazione di fatti è.

A riguardo, pare che l'alluminio sia stato persino rinvenuto come polvere sulle carrozzerie delle auto  dopo esser precipitato con la pioggia. Tuttavia  questo potrebbe essere un reperto occasionale se lo è la sua l'irrorazione.







L'alluminio idrossido è uno dei conservanti più stabili dei vaccini e potrebbe essere responsabili della birifrangenza tipica della troposfera irrorata. La birifrangenza è una caratteristica assai fastidiosa della troposfera irrorata da scie spray. I raggi del sole vengono diffratti e riflessi con tale intensità che l'aria diventa fastidiosamente luminosa anche con cielo coperto, creando atmosfere che rasentano il surreale per gli effetti metallizzati. A temperature estive, l'umidità relativa del 64% "condita" da scie chimiche ha la stessa densità e luminosità di un'umidità naturale 80-90%.

Birifrangenza dell'aria. Condizioni meteo e corrispondente manifestazione fisica (effetto atmosferico metallizzato



Il bario è ampiamente usato in medicina come mezzo di contrasto in radiografia. Per le sue caratteristiche fisico-chimiche inerti potrebbe essere il responsabile della formazione di una grandine abnorme, e potrebbe tamponare l'effetto birifrangente dell'alluminio.
Luglio 2014: Vicenza (provincia)  a sinistra e Verona (provincia) a destra



Sull'uso di ioduro di argento per catalizzare in pioggia l'inseminazione spray delle nuvole ci sono testimonianze decennali (già dagli anni '50).













CATALIZZATORI METEOROLOGICI? ECOLOGICI? CLIMATICI?

Se partiamo dal presupposto di trovarci in un contesto di condizioni meteo "naturali", le scie spray fungerebbero da catalizzatori meteorologici. Regolano cioè la formazione di eventi atmosferici naturali. Ma se partiamo dal presupposto che le condizioni climatiche naturali già non esistono più poichè l'inquinamento  ambientale umano le ha compromesse (smog, buco dell'ozono, surriscaldamento, acidità di mari e oceani inquinati, correnti oceaniche alterate da isole di spazzatura) allora si parte già da una condizione compromessa che si tenta di ripristinare. Le scie spray risultano quindi catalizzatori ecologici
Una terza prospettiva, più estrema e azzardata, è sostenere che queste immissioni siano fatte non solo per effetti immediati, ma anche per il lungimirante scopo di modificare sul lungo periodo la struttura chimica vera e propria di una parte dell'atmosfera (nella fattispecie la tropopausa) al fine di stabilizzarla e renderla controllabile. Cioè esiterebbe nella modificazione dei cicli stagionali così come avvengono tradizionalmente da un paio di miliardi di anni, per indurre i fenomeni meteo artificialmente indotti in base alle esigenze umane. Ciò sarebbe una catalizzazione climatica.
Tutte queste sono solo ipotesi. Ribadiamo ancora che non è dato sapersi in modo ufficiale quale sia la funzione di queste immissioni spray a quanto pare pluridecennali dal punto di vista sia sperimentale che applicato. Su questi voli vige il timbro top secret da parte delle autorità militari, come affermato dalle tempo dalle autorità politiche. Questa situazione lascia spazio purtroppo anche alle interpretazioni estreme di complottismi internazionali. In particolare le manovre di bioingegneria, tipo vaccinazioni (infezioni) di massa e i piani di sterilizzazione delle colture per monopolizzare la vendita di sementi.












CONCLUSIONI ,,PER AMOR DEL CIELO"


Eccoci dunque alla conclusione di un'analisi attuata per puro e semplice amor del cielo. Come ogni forma d'amore si prefigge, lo scopo qui è apprezzare non disprezzare.  Purtroppo per i poteri governativi non è considerato un diritto dei popoli essere informati sulla verità del loro operato. I governi devono poter agire in modo top secret e questo è permesso da un'informazione di massa che celi e distragga dal loro vero operato. Ormai è palese che il vero potere nell'era atomica globalizzata non è più la detenzione di armi, ma il controllo della psicologia di massa possibile tramite mass-media passivi (tv e radio). Vige una dittatura triangolare piramidale di poteri finanziari (politico, militare, religioso) fondato sulla menzogna stampata: il denaro, e l'informazione politica, militare, religiosa.  Il denaro stesso è un accordo globale basato su una manovra psicologica di massa. Miliardi di cittadini addestrati fin dalla nascita a dare valore alla realtà rappresentandola con della carta. Imprinting di un accordo così forte che non è messo in discussione neppure davanti alla disperazione esistenziale, arrivando al suicidio qualora del denaro ci si ritrova privati per pura volontà governativa. Chi è lucido di questa fenomenologia ha il dovere etico di far emergere ed informare sulla verità di questi fatti. Questo è l'unico scopo di questa disamina in tre parti: apprezzare (dare il vero prezzo?) ciò che accade dentro dentro e fuori di noi. Parlando di ciò che siamo costituiti chimicamente e facendo emergere la stretta connessione tra ciò che siamo e ciò che accade fuori di noi, attraverso la chimica dell'atmosfera.
Per amor del cielo, siate coscienti dell'essenza della vostra esistenza. Non c'è forza più contagiosa della verità. E ciascuno deve (perché può) esserne padrone in prima persona, non più schiavo della verità dettata da altri. Tanto meno quando gli altri sono personaggi incapaci di intendere e volere al comando, grazie ad imbrogli, di una società fondata sull'imbroglio.







Considerazioni personali.

L'angoscia esistenziale tocca l'estremo qualora le fonti ufficiali delle autorità infatti esprimono il contrario di ciò che osserviamo e viviamo. E' sorprendente come l'istinto umano collettivamente sia vincolato ancora alle leggi di sopravvivenza del branco. Le autorità ufficiali (governi, eserciti, informazione pubblica) rappresentano il capobranco. Credere alle autorità è questione di vita o di morte. Anche qualora dicessero il contrario di ciò che si sperimenta nella quotidianità, a loro viene attribuita la verità in nome di un istinto di sopravvivenza. E la fiducia innata verso le fonti informative ufficiali è così insindacabile che la reazione istintiva verso chi la contraddice (anche alla luce di dati di fatto osservati e vissuti in prima persona) esita in intolleranza, scherno e accuse, oppure totale indifferenza al confronto per negare l'evidenza a se stessi. Queste due reazioni sono a tutti gli effetti la legge istintiva del mordi o fuggi.
Ma un atteggiamento onesto verso certe evidenze non sarebbe semplice neppure per le autorità. Scatenerebbe qualche problema di opinione pubblica sia se ammettessero un intervento climatico a causa di un imminente tracollo, sia se affermassero che sono esperimenti per un controllo climatico fine a se stesso. Quindi la strategia più opportuna per le autorità, appare la medesima attuata nella gestione pluricentenaria dell'impatto ambientale del progresso industriale: somministrare il fenomeno progressivamente fino ad abituare la popolazione al suo accadimento. Che è esattamente la strategia dell'assuefazione (vedi Noam Chowsky).  Essa consiste in una operazione passiva di essere indifferenti alle domande dell'opinione pubblica (non rispondere) e in un'operazione attiva adoperando l'informazione pubblica affinchè le domande il pubblico non se le ponga proprio. E i modi perché ciò avvenga sono ben collaudati da molti decenni dalle autorità: 
a- iniezione lenta e costante di "fenomeni" di distrazione di massa, usando discipline come lo sport, la musica, la cinematografia, che depauperate della loro funzione formativa individuale attiva (praticata) e somministrate tramite media passivi (tv, radio, giornali) diventano strumento di plagio mentale e sottomissione psicologica all'idolo (sportivo, musicale, cinematografico) fonte di business.
b- favorendo l'abuso (ossia l'uso di routine, il vizio) di massa di droghe leggere (alcool, caffè, nicotina, cannabinoidi) per offuscare la capacità di intendere e volere (spirito critico) e ostacolando solo di facciata ma non nei fatti l'uso di droghe pesanti che creano piaghe e tensioni sociali come problema imminente e predominante sul malgoverno che li permette. 
c- con azioni telematiche organizzate di commento e giudizio negativo verso le tesi da screditare, senza alcuna contro tesi da confrontare (troll).  
d- togliendo al cittadino tempo libero di riflessione sui problemi reali e di azione per la loro risoluzione, facendogli occupare tale tempo in esercizi lavorativi obsoleti e finalizzati oggi solo all'indebitamento. E' risaputo infatti che dagli anni 70 l'automazione potrebbe garantire un solido funzionamento della società umana con un lavoro individuale anche di sole tre ore giornaliere. Lavoro senza finalità finanziaria (ossia creare denaro) ma al solo scopo di contribuire al benessere collettivo.


Per amor del cielo (SECONDA PARTE)








Abbiamo analizzato le evidenze sulle emissioni aeree in atmosfera nella PRIMA PARTE. Ora approfondiremo l'analisi su aspetti che possono apparire complicati. In realtà non lo sono. Vi hanno solo convinto di non essere all'altezza per comprenderli, oltre a privarvi del tempo per farlo.


Qui ora, per amor del cielo e non altro, seguirà un semplice tentativo di condividere la consapevolezza di cosa siamo fatti. Non occorreranno ad ognuno in cuor suo, in scienza e coscienza, grossi sforzi per capire da dove veniamo e dove siamo diretti nella nostra breve e intensa esistenza.
Siamo forse fatti di atmosfera? Veniamo dalla terra e siamo diretti al cielo? Sembra solo poesia. Invece è scritto nella chimica che ci costituisce.
Osserviamolo allora. Osserviamo insieme fino a dove è comprensibilmente osservabile con gli strumenti che abbiamo, di cosa siamo fatti.

Tutta la materia che osserviamo si distingue in:
vivente come ad esempio un moscerino
non vivente come ad esempio un secchio
naturale come ad esempio un normale moscerino e un secchio di legno
sintetica come ad esempio un moscerino OGM e una secchio di plastica.


Ma tutta la materia, tutta quanta, è sempre e comunque un’impalcatura di elementi chimici combinati tra loro.
Gli elementi chimici quanti sono? Quali sono? Come sono fatti?

Ebbene tutti gli elementi chimici di cui l’uomo ha esperienza in natura sono 103. Circa una ventina di essi sono stati sintetizzati dall’uomo.
Ciò significa che l’uomo li ha costruiti dal nulla? Assolutamente no. Semplicemente perché il nulla non esiste (attenti a non confondere il nulla con il vuoto) e perchè per costruirli è partito dallo scheletro che costituisce ogni altro elemento: ossia l’atomo


L’atomo è lo scheletro di tutta la materia di cui abbiamo esperienza. E’ costituito da un nucleo circondato da elettroni in corsa (energia elettrica). 
A tenere in corsa i satelliti sui pianeti non è l’energia elettrica ma l’energia gravitazionale. Che è la medesima energia, ma con comportamenti (leggi) diverse.
Atomo e sistemi stellari hanno infatti dimensioni diverse. Naturale infatti che se la materia che li costituisce ha forme diverse, anche l’energia che è tutt’uno con la materia, abbia forme diverse.
Anche le leggi che governano una Nazione sono diverse dalle leggi che governano un Comune. Ma sempre leggi sono. Cambia la forma, perchè Nazione e Comune hanno dimensioni diverse, ma non cambia la sostanza.
Infatti, per rimanere nell’esempio, un pianeta è costituito di energia elettrica a livello microscopico, nei suoi atomi. E gli atomi assumono energia gravitazionale se presi in gran quantità tra loro, fino a formare un pianeta.
Per approfondire gli aspetti di questa continuità della materia con l'energia rimando qui (1.2 Spazio-tempo nell'Universo esplorabile).

Ecco alcuni disegni schematici dello scheletro che costituisce tutti gli elementi naturali e sintetici, che è stato chiamato “atomo”.





Se tutti gli elementi hanno questa stessa impalcatura, cosa distingue un elemento da un altro? Cosa distingue l’ossigeno dallo zolfo? Il fosforo dall’alluminio?
Ebbene ogni elemento ha nuclei di dimensione diversa, e diversi numeri di elettroni che circondano il nucleo. Ecco perchè il mondo materiale che ci circonda ha così varie forme.
Più atomi di uno stesso elemento oppure più atomi di elementi diversi formano le “molecole” delle varie sostanze. Naturali o artificiali.
Ad esempio, due atomi di ossigeno formano una molecola di ossigeno atmosferico: O2.
Oppure un atomo di idrogeno e due atomi di ossigeno si combinano tra loro per formare una molecola di acqua: H2O.

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Tutti gli elementi presenti nella nostra natura sono stati nominati chimicamente con una o due lettere del loro nome comune, e classificati in una tabella, detta tavola periodica.
Per cui abbiamo il ferro Fe, l’ossigeno O, l’azoto N, il fosforo P…e così via.
Per amor di cronaca ora, riportiamo anche la tavola periodica accademica con le indicazioni fisico-chimiche che caratterizza ciascun elemento, classificandoli in gruppi (vedi legenda foto).


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 Il criterio con cui sono stati ordinati dipende, detta simpaticamente, dal loro “fisico”. Ossia dalla grandezza del nucleo e dalla quantità di elettroni.
Per pura curiosità, osserviamo come sono disposti gli elementi nella tavola periodica in base al “volume” che occupa un loro singolo atomo. Ossia quanto spazio occupa un loro singolo nucleo circondato da elettroni.







Questa invece è una indicativa rappresentazione “reale” degli elementi presenti in natura, riportando come si presentano ai nostri sensi nella nostra quotidianità in oggetti di uso comune.




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Quindi, di cosa è costituita l’atmosfera?
Di cosa siamo costituiti noi?
Quale legame a livello chimico ci unisce all'atmosfera? 
Cosa significa a livello materiale ed energetico questo legame? 


La vita è nata nell’acqua marina. Cioè acqua salina. Ebbene il corpo degli animali terrestri, un fac-simile del corpo degli animali acquatici da cui si sono evoluti, è per il 60% costituito non da acqua (H2O), come drammaticamente (*) si ritiene comunemente. Ma da acqua salina.
Gli antenati degli animali terrestri sono i pesci. I nostri antenati si sono formati in acqua marina. Per decine di milioni di anni vi hanno sostato. E uscendo dall’acqua (pesci evoluti in anfibi, anfibi evoluti in rettili, rettili evoluti in mammiferi e uccelli) non potevano non portarsi dietro una grande quantità di acqua salina.
Più di metà del nostro peso, è sostanzialmente acqua salata del mare (H2O + NaCl) che ci portiamo a spasso. Eccone la dimostrazione.



Questa è l'analisi degli elementi molecolari (elettoriliti) disciolti nel nostro corpo, in tre comparti:
1- sangue (blood)
2- liquido frapposto tra le cellule (interstitial fluid)
3- liquido dentro le nostre cellule (cell fluid).

I primi due comparti costituiscono i liquidi extracellulari (ECF).
L'evidenza che emerge è che il nostro corpo è fondamentalmente una sacca di acqua e sale NaCl in cui sono immerse le nostre cellule. Dentro le nostre cellule, la concentrazione di NaCl è ben differente, ma in equilibrio osmotico con l'esterno (ossia gli ECF: sangue e liquidi intercellulari).
Questo fa emergere due aspetti sorprendenti: innanzitutto che il nostro corpo è un "ambiente dentro un'altro ambiente". Come un branco di pesci dentro una vasca, le nostre cellule sono immerse nell'ambiente extracellulare. Riferiamo a noi stessi entrambi gli ambienti perchè sono il nostro corpo. Ma per le cellule, l'ambiente ECF è "estraneo" al pari della nostra casa per il nostro corpo. Con la nostra casa siamo a stretto contatto psico-fisico, ci abbiamo confidenza, la riempiamo di noi... ma è pur sempre un'altro ambiente rispetto al nostro corpo. Così l'ECF per le nostre cellule.
Inoltre, emerge che la concentrazione di NaCl del mare non è uguale a quella dei nostri liquidi corporei, essendo circa 4 volte superiore come deducibile dalla salinità marina media e dall'osmolarità degli ECF. Ma poichè l'80% circa dell'osmolarità degli ECF così come l'80% circa della salinità marina è data da NaCl, risulta eclatante l'ancestrale matrice marina dei liquidi corporei degli animali terrestri.

Pare che l’acqua presente sul Pianeta Terra derivi per la maggior parte dall’impatto del pianeta con protopianeti e comete ghiacciati, circa 4 miliardi di anni fa.
Si stabilizzò quindi dapprima la formazione di oceani. Ivi prese forma la vita monocellulare (circa 3 miliardi di anni fa), e quindi dal metabolismo fotosintetico di questa (acqua + anidride carbonica -> glucosio + ossigeno atmosferico) si sarebbe potenziata l’immissione di ossigeno in atmosfera, che inizia circa 2 miliardi di anni fa.
Nell’acqua salina oceanica, nell’arco di un milione di anni le strutture monocellulari si sono evolute in pluricellulari, comparse quindi 1 milione di anni fa. In pratica le forme di vita più evolute allora risultarono essere i Pesci.
La cosa sensazionale che avvenne a questo punto e che vorrei mettere in risalto ricordandovi che sto elaborando (e se ve ne siete dimenticati, vi perdono) un post dedicato alle scie chimiche (siano esse di combustione, siano esse spray) è un processo che l’uomo moderno erroneamente ritiene sua esclusiva prerogativa. In realtà avviene dalla notte dei tempi da parte delle forme di vita. Ossia la modificazione dell’ambiente circostante, e il mutualistico adattamento.

Sono state le prime forme di vita (monocellulari e pluricellulari, fotosintetiche) a modificare l’atmosfera primitiva terrestre con la massiccia produzione di ossigeno nell’arco di milioni di anni. E in tale “nuova” atmosfera, nell’arco di altrettanti milioni di anni, si è adattata “nuova” forma di vita.
Infatti, in questa nuova atmosfera formatasi sopra delle terre che nel frattempo stavano emergendo dagli oceani, terre protette dai raggi UV del sole dalla stessa atmosfera (ozonosfera), dei Pesci hanno trovato nuovo habitat cui adattarsi per la radiazione adattativa di nuove specie viventi: gli Anfibi, da cui i Rettili, da cui Uccelli e Mammiferi.


La cosa sensazionale è che le forme di vita hanno profondamente fatto evolvere l’ambiente, e l’ambiente ha profondamente fatto evolvere le forme di vita. In modo mutualistico. Equilibrandosi negli spazi e nei tempi di evoluzione.
Ciò che distingue un pesce da un mammifero, abbiamo visto sopra con gli embrioni, è poca cosa dal punto di vista evolutivo. Dopotutto è bastato ottenere da un ambiente a base di acqua (H2O) un ambiente a base di ossigeno (O2). Dopotutto è bastato far passare un paio di milioni di anni.
Beh cosa sarà tutto ciò in un Sistema Solare costituito da tanti elementi diversi (vedi tavola periodica sopra) e vecchio 5.ooo milioni di anni?

Oggi siamo scandalizzati dall’uomo che con la sua moderna tecnologia sta sconvolgendo in modo così rapido i ritmi evolutivi del Pianeta. Lo si afferma osservando l'accelerazione con cui ciò sta avvenendo. In realtà, a valutare dall’andamento dell’accelerazione naturale con cui avviene l’evoluzione dell’intero Universo (vedi paragrafo 1.3 L’evoluzione naturale) questo non è affatto sconvolgente. Perché non è l’uomo a rendere troppo veloce l’evoluzione, ma è l’evoluzione ad aver reso troppo veloce l’uomo. 

Il problema reale per la natura umana, è l’imbroglio con cui l’essere umano da qualche millennio associa valore alla realtà che lo circonda. Ossia il problema per l’Umanità su cui si sta giocando la sua estinzione è l’invenzione del denaro. Questo è il vero inceppamento evolutivo umano: l'errata associazione di valori, non l’accelerazione con cui esegue questa associazione.
Per fare un banale paragone, un calcolatore che associa valori sbagliati alle sue variabili di calcolo sarà programmato a dare risultati sbagliati per quanto sia lenta o veloce la sua elaborazione. Quindi non è la sua velocità più o meno potente a compromettere un risultato giusto o sbagliato, ma il suo “linguaggio” interno.
Anche nell’uomo il linguaggio corrisponde all’assegnare valore alle cose che lo circondano. In primis dentro di sè.
Solo la consapevolezza di ciò che realmente siamo e da dove veniamo può farci riconsiderare il valore che diamo alle cose. Ecco il senso del mio sforzo qui.

Gli animali acquatici ricavano ossigeno per respirare dall'acqua. Gli animali terrestri lo ricavano dall'aria atmosferica. Fuori dall'acqua un pesce è in grado di sopravvivere appena qualche minuto. Il suo corpo è costituito di circa l'80% del mezzo in cui ha preso forma la sua vita. Un mammifero terrestre è un pesce uscito dal mezzo "acqua", di cui rimane comunque costituito al 60% e può sopravviverne senza un po' più a lungo che un pesce. Ma basta appena un minuto senza l'aria atmosferica, ed è morte certa. Il mezzo vitale in cui il mammifero terrestre "nuota" non è quindi l'acqua ma l'atmosfera.




Struttura microscopica (chimica) dell'atmosfera


Abbiamo visto come l'acqua del mare e l'atmosfera siano interconnessi da una storia evolutiva del pianeta Terra (comete ghiacciate e fotosintesi dei primi organismi viventi). Vediamo come risulta tale interconnessione dal punto di vista chimico: 





L'aria atmosferica è un miscuglio di elementi gassosi (H, N, O, He, Ne...vedi tavola periodica sopra). Un quinto (il 21%) di essa è costituito dall'elemento ossigeno.

La struttura corporea degli animali quindi è tutt'uno con l'habitat in cui vivono (alla pari delle nostre cellule con l'ambiente extracellulare). Gli animali terrestri infatti sono fondamentalmente sacche di acqua salina ambulanti, come abbiamo visto,  ma con uno zaino di ossigeno al seguito. Zaino che non portano sulle spalle, ma dentro tra le spalle: i polmoni. 
E' un immagine un pò grottesca, eppure è così. Ed è inevitabile che sia così poichè l'ambiente che ci da' vita è sostanzialmente una sfera cosparsa d'acqua, e circondata da un guscio d'azoto e ossigeno.

Non è neppure scontato che si tenga in giusta considerazione il fatto che l'ambiente in cui viviamo è tondo e finito. Perché per centinaia di migliaia di anni le società umane hanno ritenuto la Terra piatta e infinita di dimensioni. La scoperta che non è così, data appena 500 anni.  Risultato: il nostro modus vivendi ancora non si è rassegnato al fatto che al mondo NON c'è posto per tutti... a meno che non ci si dia regole di convivenza, regole di uso e consumo dell'ambiente, e regole di riproduzione
E questa consapevolezza stenta ad emergere proprio perché è radicato l'abbaglio primitivo della "Terra infinita dalle risorse illimitate". E saggezza popolare risulta essere "al mondo c'è posto per tutti". 

Tornando a noi. Viene da chiedersi: come mai non respiriamo azoto, visto che l'80% dell'atmosfera è azoto (N)?
Probabilmente la risposta è che l'O­­­2 è già un prodotto di un metabolismo "respiratorio" [vedi cap.1.3 Fotosintesi > Fosforilazione nonciclica (fotosistema II)].
Ciò presuppone che, come elemento, l'O­­­2 rispetto all'azoto è più adatto nella sua struttura atomica alle reazioni biochimiche (ossia il metabolismo degli esseri viventi).
Pur essendo le caratteristiche chimiche strutturali dei due elementi assai "vicine" (vedi tavola degli elementi) la loro reattività (instabilità energetica dell'atomo) con l'ambiente circostante è differente.

E' opportuno tuttavia constatare che l'azoto, proprio per la sua enorme stabilità fisico-chimica come elemento rispetto all'ossigeno, sia tra le componenti fisico-chimiche predominanti di tutta la sostanza organica.
Sono basi azotate i mattoni che costituiscono il DNA. Ed è sempre l'azoto l'elemento principe che costituisce gli amino-acidi, i mattoni delle proteine.
Quell'80% dell'atmosfera quindi, pur non respirandolo, lo ritroviamo ben fissato a stabilizzare il corpo ed il deposito informativo di ogni essere vivente. 

Azoto (N) nelle basi azotate di DNA-RNA
Azoto (N) negli aminoacidi (mattoni delle proteine)




































Accantoniamo a questo punto la struttura chimica (ossia microscopica) dell'atmosfera e analizziamo la sua strutturata macroscopica.






Struttura macroscopica (astronomica) dell'atmosfera




Un fluido è il mezzo vitale in cui sono immersi gli animali acquatici. Un miscuglio di gas è il mezzo vitale in cui sono immersi gli animali terrestri, come l'uomo. Al di fuori di questo miscuglio, al momento, non vi è traccia di vita. O almeno non ne è stata osservata (**).

Il miscuglio di gas che compone l'aria è stratificato in base alla forza di gravità. Il campo gravitazionale terrestre infatti fa sì che i corpi assumano un peso. In base alla loro densità materiale (ossia in base agli elementi chimici che li costituisco) un corpo assume un peso una volta soggetto a detta forza. Più ci si allontana dal centro della Terra, più questa forza si smorza.
Risulta quindi che quel 21% di ossigeno (ma vale per tutti i gas atmosferici) non sono distribuiti omogeneamente in tutta l'atmosfera. A mano a mano che ci avviciniamo al suolo i gas atmosferici sono più concentrati per la gravità, l'aria risulta più densa (quindi maggiore sarà la pressione atmosferica).
Materia ed energia in un determinato contesto spazio-temporale (dimensione) si influiscono a vicenda. Noteremo nel caso dell'atmosfera, ognuno dei cinque strati (vedi figura) ha proprietà fisico-chimiche (temperatura, pressione, densità, elettromagnetismo) diverse, poichè cambiano le interazioni energetiche e materiali tra essa e Terra sotto, ed essa e il Cosmo sopra.

In Fisica si parla di gradiente quando ci si riferisce alla variazione di proprietà in un ambiente stratificato. La variazione dei gradienti di temperatura, di pressione, di densità, di campo elettromagnetico rinvenibili in atmosfera, ovviamente, è in continuità con i mari e la terraferma.
La concentrazione (densità) di ossigeno ad esempio non è variabile in base all'altitudine alla latitudine solo in atmosfera, ma anche in acqua e in terra. Gli strati d'acqua e di terra più superficiali sono più ricchi d'ossigeno per l'interfaccia diretta con l'atmosfera. A mano a mano che andiamo in profondità la presenza di ossigeno diminuisce. Per cui risulta sempre più rara la presenza di forme di vita.






La fascia di passaggio tra una zona atmosferica e l'altra è un punto dagli equilibri molto delicati. Queste fasce sono interfaccia di zone diverse dal punto di vista fisico-chimico (ossia energetico-materiale).
E' infatti in una di queste zone ad esempio (la stratopausa) che si forma l'ozono, strato di ossigeno elettrostaticamente instabile a causa dell'assorbimento dei raggi UV cosmici. L'ozono è uno schermo fondamentale alla sussistenza della vita nel Pianeta poichè funge da schermo a queste radiazioni cosmiche.
L'inquinamento da chimica sintetica dell'uomo (epoca post-industriale) a dosi massicce (giustificato da massiccia produzione industriale consumistica a scopo finanziario svincolata dalla mera produzione di beni in sé) ha fortemente destabilizzato questo strato. Compromettendo con questo e altri aspetti gli equilibri stagionali e biologici in genere sul Pianeta.

Ma la zona più determinante parlando di cicli stagionali e di riflesso biologici (ritmi sonno-veglia, cicli ormonali, metabolismo basale e peso corporeo) è la troposfera.






Nella troposfera infatti avvengono i fenomeni meteorologici quotidiani, ed è l'interconnessione fisico-chimica di questa fascia dell'atmosfera con le maggiori correnti marine e oceaniche, ad influire sui cambi stagionali. 
Vediamo ora dal punto di vista meteorologico, come atmosfera e acqua marina sono interconnessi:





L'ossigeno abbiamo visto come sia da milioni di anni un prodotto del metabolismo di organismi fotosintetici. Se consideriamo che l'ossigeno libero per le cellule viventi è tossico, risulta che l'adattamento evolutivo delle forme viventi a un nuovo tipo di atmosfera, è stato uno sforzo di adattamento notevole (1.3 L'evoluzione naturale).
Infatti l'adattamento all'ossigeno libero, attraverso meccanismi che lo "ingabbiano", nei tessuti viventi è avvenuto in modo graduale in milioni di anni. Non in qualche secolo o un pugno di decenni.
La cosa fondamentale da capire quindi è che ai tessuti viventi risulta tossico ciò che destabilizza, destabilizza ciò con cui non si instaura un equilibrio, e ogni equilibrio richiede tempi di evoluzione adeguati.

La radioattività ad esempio. E' una condizione chimica altamente reattiva con l'ambiente circostante. Molto più di quella dell'ossigeno libero. La radioattività esiste in natura, non l'ha inventata l'uomo. Ma gli elementi radioattivi sono estremamente isolati dagli ambienti vitali, in natura. Tanto che le forme di vita hanno escogitato forme di difesa da essi compatibilmente alla loro limitata presenza (come ad esempio macroscopicamente la melanina, o microscopicamente gli apparati di riparazione del DNA ad opera della MGMT).
Condizioni di alta ed estesa radioattività invece sono state introdotte in natura dall'attività umana. Le funzioni vitali per adattarsi a tali condizioni, avrebbero bisogno di milioni di anni per trovarci un equilibrio (sempre che siano condizioni non oltre gli estremi di un equilibrio compatibile con la vita). 
























I tempi di adattamento "tra ambienti" dunque sono stati tagliati fuori dall'industrializzazione i cui prodotti sono sempre stati massicciamente di sintesi (sia in termini energetici per il funzionamento sia in termini materiali come oggetti prodotti).
Cioè è significato immissione nell'atmosfera e nelle acque di molecole microscopiche completamente nuove (idrocarburi, plastiche, resine sintetiche, gas o atomi iper-reattivi). E i nostri tessuti vitali tutt'uno con l'ambiente che interfacciano (cute, polmoni, sangue, mucosa intestinale) ci sono entrati a contatto a ritmi esponenzialmente progressivi (***).

L'evoluzione del corpo animale è un percorso durato milioni di anni. Diamo per scontato che il nostro orecchio si sia abituato ai rumori dei motori per il semplice fatto che sono diventati silenziosi e ci siamo nati insieme. In realtà i rumori corrispondono a frequenze d'onda, e sono stimoli energetici anch'essi. Il fatto che la nostra psiche è assuefatta a molti rumori non significa che lo siano i nostri organi (non solo i timpani) all'effetto cumulativo di molte onde energetiche (i motori moderni degli apparecchi digitali, emettono non solo onde sonore).
La depressione psichica intesa come malattia, tra l'altro, è un male moderno che molto probabilmente è l'esito (oltre che di una condizione esistenziale frustrata dal sistema socio-economico stravolto nei valori) anche di una depressione delle funzioni organiche microscopiche ultra-stressate da stimoli microscopici. Dalla mente quindi non percepiti, ma vissuti.

In una terza e ultima parte di questa disamina per amor del cielo si riporteranno alcune osservazioni meteorologiche... vissute, e valuteremo le varie ipotesi sulle finalità delle emissioni spray soprattutto alla luce del senso delle scie chimiche in genere.






Note:
(*) Una cattiva abitudine suggerita tra l’altro anche dall’ambiente medico, è quella di bere enormi quantità di acqua, anche controvoglia, nei mesi estivi. Ossia quando sudando si perdono molti liquidi. Ebbene ciò che è perso con il sudore, non è acqua ma acqua salina. Bere solo acqua è altamente squilibrante l’equilibrio salino e acido-base del corpo. Una sorta di intossicazione sub-clinica per sistema urinario, cardiocircolatorio e nervoso. Per cui è estremamente importante non bere acqua da sola per integrare la perdita di liquidi, ma “acqua e sale”. Ecco perché ottimale è favorire il consumo di frutta e verdura nei mesi caldi. Di cui non a caso avvertiamo istintivamente maggior necessità di nutrircene proprio d’estate. Chiudo la parentesi aprendone un’altra cui rimando ad altra sede l’approfondimento: piuttosto che integrare acqua salina persa con il sudore assumendo surrogati di integratori commerciali sintetici, meglio bere solo acqua. 

(**) A un convegno multidisciplinare a Bologna nel 2012 (Next-Rep), un esperto relatore per convincere il pubblico di quanto assurdo sia non credere alla vita extraterrestre, propose un ragionamento sofistico. Esordì ad effetto nella sua relazione facendo alzare le mani a quanti non credono alla vita extraterrestre. Io, e forse altri 10 in una platea di qualche centinaio di persone, alzammo la mano. Quindi disse una cosa tipo: "Sono sorpreso che ci sia ancora qualche ingenuo che non ci crede, sicuramente mosso da osservanze religiose, o magari solo per il fatto che non sono mai state avvistate forme extraterrestri dagli strumenti umani in uno Spazio smisuratamente grande. E' come supporre che i pesci non esistono, poichè pescando con un bicchiere d'acqua in superficie nell'Oceano, non ne catturiamo mai uno. Assurdo no?". Esordio d'effetto andato a segno: applauso liberatorio del pubblico.
Il che mi ha inibito l'alzata di mano per replicare. perchè se ci si aspetta un pesce a una qualsivoglia pesca, è perchè di almeno un pesce prima si è già avuta esperienza che ne conferma l'esistenza. Vale forse lo stesso per gli extraterrestri?
Infatti, nell'extraterrestre noi cerchiamo in realtà una qualche forma di vita "simile" alla nostra. E magari non ci accorgiamo che la vita è già ovunque nell'Universo, ad ogni dimensione, anche dove non la vediamo simile alla nostra (immanentismo panteista). Ed è anzi fuori dubbio che non ce ne accorgiamo, visto che talvolta non ci accorgiamo neppure della vita nostra e dei nostri simili.
Meglio così, non aver fatto quella replica. Avrei rovinato un esordio ad effetto.   

(***) La scoperta delle leggi di evoluzione naturale sono state pressoché contemporanee alla rivoluzione industriale. Non è stato possibile per i papà dei nostri bisnonni valutare l'importanza di rispettare, nell'evoluzione sociale di allora, tempi di adattamento naturali. Infatti, il progresso industriale ha proceduto guidato da un solo unico obiettivo: la produzione finanziaria.
Se chi deteneva il potere allora all'insegna di schiavitù e sottomissioni militari ha concesso ai popoli notevoli libertà e diritti (rivoluzione americana e francese) è stato solo ed unicamente perchè il progresso industriale appena partito non si è svincolato dal denaro (eliminandolo) ed anzi ad esso solo ed esclusivamente ha fatto riferimento.
Infatti, l'unico stimolo per la produzione industriale fin dagli albori non è stata l'evoluzione etica-scientifica della società in senso ecocompatibile, ma il solo consumo di massa. Poiché esso solo è garante diretto di profitto finanziario (creazione di denaro), non certo l'etica e non certo la scienza ecocompatibile che creano benessere collettivi da condividere senza alcuna gerarchia di potere finanziario.