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Geoingegneria, l'illusione di un risparmio con la certezza di un disastro.

 21.10.2023, ore 14:28, 25° C

Qualcuno gioisce perché il freddo è ancora lontano e si risparmia in riscaldamento. Non avendo fatto caso che il freddo poi si prolunga fino a marzo-aprile, e quello che ha risparmiato ora, è già "bruciato" in primavera (forse con tariffe più alte poi, come avviene con i rialzi tariffari in "bella stagione"?).

Ma soprattutto non fa caso che lo stravolgimento di temperature in autunno e primavera stravolge la produzione orto-frutticola stagionale, per cui poi ci si ritrova prezzi di frutta e verdura alle stelle praticamente tutto l'anno, non per una stagione come per il riscaldamento domestico.

Bella davvero l'estate a fine ottobre.

#PerAmorDelCielo 

#Coltre #CloudSeeding #Geoingegneria #ClimateChange 

#PERVERTITOCRAZIA




E se diventassimo tutti un popolo eletto?

 13 ottobre 2023

Sionismo ed ebraismo. Ebrei israeliani ed ebrei israeliti. 

Lo stato di diritto e lo stato istituzionale. Autorità delle persone. Autorità delle idee.

E se diventassimo tutti un popolo eletto? Senza confini, senza la smania di possesso, ricchi solo della propria identità? Consapevoli di essere di passaggio?

Desiderosi solo di lasciare qualcosa di meglio di ciò che si è trovato, senza dover fare la guerra a chi è passato prima credendosi di essere padrone di tutto?

Sarebbe un bel paradiso terrestre. Sarebbe un bel passaggio questa vita. Sarebbe una pasqua per tutti. Sempre. Ovunque. 

#ShemàIsrael #Messiah #Abram #Abraham #UomoNuovo #FigliDiDio #FigliDellUomo #Cristo #Salvatore #Salvezza #TerraPromessa #PianetaTerra



Fonte foto


60 anni di Vajont... in borghese

 09 ottobre 2023

,,Nel corso degli anni l'ente gestore e i suoi dirigenti, pur essendo a conoscenza della pericolosità, anche se supposta inferiore a quella effettivamente rivelatasi, coprirono con dolo i dati a loro disposizione, con il beneplacito di vari enti a carattere locale e nazionale, dai piccoli comuni interessati fino al Ministero dei lavori pubblici ,,

https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_del_Vajont?wprov=sfla1

Non deve esser stato facile cercare di dialogare con il progresso in quell'Italia del boom economico. Cercare di far dialogare la scienza con la coscienza in quell'Italia dal PIL alle stelle.

La vanità e la cupidigia hanno vinto sulla prevenzione e la ragionevolezza, e gli effetti non si sono potuti nascondere. 

Non si sono potuti nascondere il disastro ambientale e i morti, mentre la diga, per assurdo, è ancora lì intatta a ricordarci cosa?

A ricordarci che i disastri basta poterli nascondere, camuffare, mistificare, e non sono mai esistiti. Se invece non si può, diventano un evento commemorativo che a nulla servono per cambiare le cose.

In 60 anni, da quel boom economico, tonnellate di cemento hanno distrutto il paesaggio italiano. Hanno causato un numero incalcolabile di ammalati e morti. Ovunque. 

Ha forse il disastro del Vajont impedito la cementificazione irrazionale ancora in atto dell'Italia? Ha impedito la corruzione per gli ennesimi mostri ecologici su tutto il territorio nazionale? Ha impedito il dissesto idrogeologico in ogni provincia italiana lungo 60 anni?

Nulla di tutto ciò. Falde acquifere impestate da cemento e asfalto (piove, e l'acqua drena su falde sottostanti e terreni coltivati a lato), aria impestata da polveri sottili per produrli e polveri sottili dalla loro disgregazione, cibi e acqua ricavati da tutto ciò hanno causato in 60 anni quanti morti? Quanti ammalati di ogni sorta di vecchie e nuove patologie?

Non si sa. Non serve neppure saperlo. Fa parte del progresso finanziario. Fa parte di una cosa da chiamare "benessere" e basta, fine. Tralasciando che di esclusivo benessere finanziario si tratta, e neppure di tutti. 

C'è voluto un bel coraggio a ricordare il Vajont lungo 60 anni. E chissà quanto ce ne vorrà ancora.




Esperti senza titolo main-stream. Cultura occidentale depressa.

 06 ottobre 2023


È impensabile che i casi di "esperti" senza laurea in primo piano in prima serata per anni, stile Oscar Giannino nel 2014 e Dario Fabbri nel 2024, su temi scottanti di attualità come una crisi economica planetaria o una guerra tra superpotenze nel cuore dell'Europa, siano situazioni di eccezione e improvvisate.

Probabilmente il main stream seleziona per i suoi scopi propagandistici figuranti talentuosi, convincenti ed accattivanti, con le caratteristiche mediatiche formalmente, e tuttavia privi di fondamento dottrinale nei loro contenuti.

 Tanto devono solo recitare un copione scritto da chi deve convincere le masse in maniera più o meno subliminale con argomentazioni e ragionamenti magari insostenibili alla ragione scientifica, ma credibili per la convenienza di parte del caso.

Chissà quanti ce ne sono a piede libero nelle varie trasmissioni di personaggi del genere. Eppure sono il fenomeno meno preoccupante. Perché "il potere forte" (l'alta finanza) è in grado di creare università ed esperti da secoli ormai (le università sono per eccellenza strutture con impostazioni e tradizioni massoniche).

Fa sorridere che ogni tanto non trovano maschere adatte nel vivaio, e gli tocca pescare per strada.




Fonti foto

Dario Fabbri allo scoperto: "Non sono laureato perché...", scoppia la polemica (ottobre 2023

https://www.iltempo.it/personaggi/2023/10/03/news/dario-fabbri-laurea-intervista-dissipatio-scienze-politiche-luiss-puglisi-mentana-37079048/


Oscar Giannino: "Mi sono inventato le lauree per un complesso di inferiorità". Il giornalista si confessa su Libero 

https://www.huffingtonpost.it/politica/2014/10/05/news/oscar_giannino_mi_sono_inventato_le_lauree_per_un_complesso_di_inferiorita_il_giornalista_si_confessa_su_libero-6818344/

Massimo Troisi, San Francesco e il monito del frate. Satiriche fatalità

4 ottobre 2023

Gli ha portato male a Massimino (come lo chiama Benigni) fare battute su San Francesco in Ricomincio da tre (regia di Massimo Troisi, 1981) 🫣

Se l'è pure tirata dietro con il monito del monaco (con saio, pare, benedettino) in Non ci resta che piangere (regia di Roberto Benigni e Massimo Troisi, 1984).

La cosa che fa specie, è che i napoletani sono proverbialmente molto superstiziosi. 

Suona strano pensare che quelle battute nelle sceneggiature siano farina del suo sacco.

O vuoi vedere che era stata solo satirica ripicca per invidia che non sia stato fatto Patrono d'Italia San Gennaro? 🤭

Pace all'anima sua comunque. Quella del Poverello di Assisi in pace lo è a prescindere, per la sua santità.



Le penne cancellabili: propedeutica all'alienazione.

 4 ottobre 2023

Ricordo quando comparvero le penne cancellabili a metà anni '80. Frequentavo le scuole elementari, e la maestra (c'era ancora una maestra), anzi le maestre di ogni scuola, le avevano proibite.

Il motivo era semplicissimo. Il principio era elementare. Il senso era quasi scontato.

Una penna cancellabile quando si impara a scrivere, e soprattutto a leggere ciò che si scrive, istruisce a ripetere lo stesso errore. 

Non crea consapevolezza dell'errore. 

La forma mentis è indirizzata a non dare peso allo sbaglio, che diventa privo di connotato (il segno, lo scarabocchio sopra l'errore) e sarà ripetuto praticamente sempre, anche se non lo stesso, perché è la mente a non saper più contemplare cosa sia un errore.

Le penne cancellabili istruiscono a formare mentalità prive di responsabilità nel riconoscere i propri normali, naturali e sacrosanti errori da correggere. A formare caratteri insensibili alla propria evoluzione conoscitiva. A formare inconsapevolezza che il percorso di apprendimento passa attraverso un processo che deve valorizzare, soprattutto visualizzandolo, l'errore.

Le penne cancellabili sono un tentativo ignobile di trasformare l'arte millenaria della scrittura in una sorta di "scrittura digitale con carta e penna", perché è la scrittura multimediale ad avere la prerogativa di cancellare l'errore senza lasciare traccia: un tasto scrive, un tasto cancella. Semplice automatismo.

Ma un conto è transitare a questo approccio dopo esser stati educati ad un'arte, un'altro è essere impostati all'automatismo della cancellatura già in partenza.

La mia maestra ci rassicurava dicendoci che non bisogna preoccuparsi se si tira un segno sopra un errore. Perché era l'unico modo per imparare a non ripeterlo. 

Evidentemente, lo scopo oggi è istruire al "va bene tutto se non si lascia alcun segno: l'errore non esiste".

Auguri umanità.

PS. Ce n'erano di tre colori appena comparse le penne cancellabili: blu, rosso, nero. Oggi c'è tutta la raggera dei colori, perfette per gli arcobaleni in attesa diventino arcobalen'asterisco.