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Ministri giallo-verde...blu #GovernoDelCambiamento

05 giugno 2018


Ecco come leggo la rosa dei ministri di tale #GovernoDelCambiamento, cosiddetto "giallo-verde", ossia compromesso inevitabile di forze politiche provenienti da due mondi distinti: quello "giallo" dei cittadini (il MoVimento 5 Stelle) e quello "verde" della casta (il partito Lega Nord).
Lega Nord che al contrario del M5S, va ricordato, forse non a caso ha appoggiato la legge elettorale che ha partorito questo governo in tre lunghi e sofferti mesi.

Sul #PianoQuantitativo le forze sono perfettamente bilanciate con 6 ministri politici + 3 ministri tecnici + 1 ruolo di presidenza/vicepresidenza per parte.
Sul #PianoQualitativo invece si può misurare il grado di influenza di cittadinanza "gialla" da una parte e casta "verde" dall'altra.
L'influenza della casta evidentemente non poteva che essere per tradizione interna alla rosa dei ministri referenti alla Lega, e in particolar modo nei tre tecnici leghisti che addirittura tendono al più profondo "blu", ossia la casta finanziaria per eccellenza.
Ma mi lascia perplesso anche che il Ministro per la Pubblica Amministrazione Bongiorno sia secondo Wikipedia in consiglio di amministrazione della Juventus! Sarà vero? Si dimetterà? Si vedrà.
Ancor più inquietano i legami famigliari del vicepresidente dei ministri Giorgetti, sempre secondo Wikipedia.

E infine una certa influenza di lobby finanziarie (Aspen Istitute, Fondazione Magna Cartha) riconducibili a entità massoniche progressiste/conservatrici che certamente tenderanno ad influenzare il timone in mano ai cittadini.
Pensando al potere decisionale del Consiglio dei Ministri e valutando le due forze in gioco, saranno determinanti quei ministri leghisti che dovranno dimostrare di volta in volta di essere dalla parte dei cittadini, o della casta.

Ai fatti della Storia l'ardua sentenza.