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Wuhan, come il doppio dei veneti in mezzo Veneto

27 gennaio 2020


Wuhan capoluogo della provincia dello Hubei, e la più popolosa città della Cina centrale. 
Fonte wikipedia

Si parla di 1300 abitanti su chilometro quadrato, densità paragonabile a una città come Vicenza (fonte wikipedia)
Ma parla di 11 milioni di abitanti su circa 8 mila km quadrati: praticamente più del doppio della popolazione veneta... sopra nemmeno metà superficie del Veneto.
Far partire una epidemia di qualche agente infettivo, in condizioni del genere, è davvero facile. Più che mai diffonderla se si tratta di agenti ad alta morbilità (che non significa ad alta patogenicità, che non significano ad alta letalità). E ancor di più in un mondo globalizzato con frenetico flusso di persone, animali, e cose.

Ma ecco anche cosa si legge in articolo del 2017 pubblicato su Nature e ripreso da Le Scienze (su preziosa segnalazione del Dr. Stefano Manera)

A Wuhan, in Cina, sta per essere inaugurato un laboratorio in grado di gestire gli agenti patogeni più pericolosi del mondo.
La mossa è parte di un piano per costruire tra i cinque e i sette laboratori di biosicurezza di livello 4 (BSL-4) in tutto il continente cinese entro il 2025, e ha generato molta eccitazione, ma anche perplessità.

Fonte Le Scienze

Ancora più perplessità invece destano le notizie oscurate sulle condizioni cliniche delle vittime di questo virus stando ai numeri di inizio epidemia, il 23 gennaio, eccetto in rare eccezioni:
Quasi la metà delle 17 persone uccise finora dal coronavirus diffusosi nella città cinese di Wuhan aveva più di 80 anni, e la maggior parte aveva problemi di salute preesistenti. Lo riferisce il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post, citando i dati resi noti dalle autorità sanitarie cinesi. Otto delle vittime avevano più di 80 anni, e due più di 70; tra i pazienti morti poi si contano cinque sessantenni, un uomo cinquantenne e una donna di 48 anni, la vittima più giovane.
Tutti i contagiati — 13 uomini e quattro donne — provenivano dalla provincia dell’Hubei, nella Cina centrale, e sono stati curati negli ospedali nel sua capitale, Wuhan, dove il virus si è manifestato per la prima volta dicembre. Almeno nove vittime erano in cura per patologie come diabete, cirrosi epatica, ipertensione arteriosa, malattie cardiocircolatorie e morbo di Parkinson.

Di questo forse non accenna il noto virologo operante in un noto ospedale privato e professore della relativa università privata, depositario di diversi brevetti in campo immunologico, il cui unico sermone recitato alla perfezione nei canali privati e pubblici che gli confezionano spazi esclusivi è incentrato sulla strategia della tensione, mettendo in guardia perfino dalle "persone sane perché potrebbero trasmettere il virus".
Affermazione al limite del grottesco mediatico e scientifico, che ricordano tempi in cui i malati di AIDS venivano emarginati per fobie ipocondriache.

Quanto bello sarebbe sentire politici ed esperti della sanità pubblica sensibilizzare sul fatto che le strategie di controllo epidemiologico oggi funzionano bene di fronte a situazioni di emergenza, in Italia come in Cina, e che occorre rimediare a condizioni di urbanizzazione centenarie in cui le persone vivono costipate come animali di allevamento intensivo, e destinate perciò alle stesse condizioni precarie di salute fisica, psichica, e salubrità ambientale, tali da farle soccombere già da decenni a una miriade di agenti tossici, spesso vera causa primaria di morte e malattie solamente peggiorate da agenti infettivi.

Che bello sarebbe vivere in una economia oltre la speculazione ambientale e sanitaria della finanza


L'esito horror delle regionali 2020 in Emilia Romagna

Alle regionali in Emilia Romagna la forza politica che ha fatto venire alla luce lo scandalo Angeli e Demoni di Bibbiano un anno fa, oggi ha preso il 3,5%.

Il partito che amministrava i comuni coinvolti in quello scandalo invece oggi ha preso il 51%.
Quello stesso partito due anni fa ha imposto un obbligo vaccinale agli italiani 0-16 anni e voleva togliere la patria potestà a chi si opponeva (strano...o ovvio?).

Ecco, invece il movimento nato per sensibilizzare sul controverso mondo degli obblighi vaccinali dove interessi privati si impongono sulla salute pubblica, prende lo 0,5%.

Insomma nella rossa Emilia Romagna, con un'affluenza vicino al 70%, grande lezione elettorale oggi di approvazione di estinzione della famiglia italiana. Complimenti. A breve l'appuntamento in Veneto. 

Ps. Meno male nel frattempo c'è un virologo dipendente di un ospedale privato in università privata che ovunque annuncia di non andare in Cina. Altrimenti ci estinguevamo tutti all'estero.

Di Maio con la regione di Bibbiano non è più venuto a Capo.

24 gennaio 2020

Potrebbe diventare proverbiale nell'ambiente del M5S: chi di Bibbiano ferisce, a Bibbiano perisce.
Il primo capo politico nella storia del M5S si è dimesso da appena due giorni (22 gennaio 2020) dopo quasi due anni di forti critiche da diverse parti della base e dei portavoce, ma lo fa proprio a quattro giorni dalle elezioni regionali in Calabria... ed Emilia Romagna.

fonte foto La scala del paradiso
Coincidenze forti, enormi, troppo importanti, di cui davvero non è il caso di tralasciare nessun dei tanti fatti dettagliati che si inseriscono, come causa e come effetto, in questo evento.
Dettagli che ripropongo in questo post secondo un'analisi personale e che parte da un personale punto di riferimento ripreso dal titolo: il famigerato scandalo socio-sanitario di Bibbiano "Angeli e Demoni".

Facciamo il punto della situazione sull'atteggiamento del M5S verso questo scandalo, atteggiamento che ricalca pur con tante sfumature quello evoluto verso altri grandi temi e che, dal mio punto di vista, ha determinato in pochi mesi il calo del consenso al M5S dal 32% (marzo 2018) a un 15% circa dopo pochi mesi, perdurato fino ad oggi a distanza di due anni e mezzo.

Di quale atteggiamento stiamo parlando? Parliamo di Bibbiano. Le indagini che hanno portato alla luce lo scandalo "Angeli e Demoni" (autentico sistema di distruzione della famiglia italiana attraverso l'abuso di autorità istituzionali giuridiche e socio-pedagogiche) sono partite da una segnalazione fatta da una comune cittadina entrata come portavoce M5S in amministrazione comunale in Val D'Enza (Unione di Comuni in cui rientra Bibbiano): la consigliere M5S Natascia Cersosimo.
Questo dettaglio a distanza di tanti mesi forse sfugge ancora a molti, scandalosamente perfino alla leader di Fratelli D'Italia.

Si era appena a luglio del 2019. Nell'aria annunci di crisi del governo giallo-verde da parte del leader leghista tali da portare Di Maio a lanciare forti moniti di moderazione riguardo certe illazioni di intesa tra M5S-PD, dichiarando senza mezzi termini "mai con il partito di Bibbiano che toglie i bimbi alle famiglie con l'elettroschock".

Costerà cara questa affermazione coraggiosa. Sul piano legale e sul piano mediatico-politico. Quello legale da parte dei futuri compagni di governo del PD nel Conte-2, insediatosi appena tre mesi dopo quella dichiarazione a quanto pare querelata. Sul piano mediatico da parte dei precedenti alleati leghisti che non perderanno ulteriori occasioni di tacciare per incoerente e voltafaccia il leader M5S.

Neanche si fossero messi d'accordo PD e Lega, Di Maio nel loro sacco ci è caduto clamorosamente. Fatto è che dal giorno dopo l'intesa di governo M5S-PD a settembre 2019, la parola "Bibbiano" è sparita dal vocabolario del M5S a qualsiasi livello, perfino in vista delle imminenti elezioni regionali di casa in Val D'Enza.
Ma anzi è proprio per questo appuntamento che i vertici del M5S, garante e capo politico in prima linea, dimostrano un autentico terrore. Come se non bastasse in modi subdoli, imbarazzanti, a dirla tutta vergognosi. E lo dico da convinto sostenitore e attivista del M5S fin dagli "Amici di Beppe Grillo".

 Basta riascoltare le dichiarazioni rilasciate dai due reggenti per comprendere a cosa qui ci si riferisce. Dichiarazioni pochi giorni dopo che il voto su Rousseau ha espresso la volontà di presentare le liste alle regionali in Emilia e Calabria, contro la proposta dei vertici di sospendere la corsa in vista di cotali "Stati Generali" del M5S.
Perché tale è stato il terrore di presentare una lista M5S nella regione di Bibbiano a gennaio 2020 (mentre da settembre 2019 si governa con il "partito di Bibbiano") da proporre l'urgenza proprio a novembre 2019 di concentrarsi sugli "Stati Generali" di marzo 2020, due mesi dopo le suddette regionali.
In questa intervista traspare una tristezza autentica mascherata da sorrisi velati. Un imbarazzo totale incontrollato che sfocia in un cinismo rasente la meschinità verso i valori fondanti del M5S, la storia stessa del M5S, sconfinando perfino in una mistificazione delirante sui principi della termodinamica.
In pochi minuti viene calpestato il valore cardinale di essere un movimento civico nato solo ed esclusivamente per entrare nelle istituzioni e cambiarle da dentro, e lo fa il suo stesso garante ammettendo che presentare una lista in Emilia (addirittura non cita neppure la Calabria, così lontana da Bibbiano da sparire dalle sue preoccupazioni) significa la volontà di andare ad "elemosinare voti", consapevoli dopo un anno di crollo a più riprese che si tratterà di un'altra sconfitta elettorale. Praticamente il garante che umilia la base per non aver saputo rinnegare l'intera storia stessa del M5S in nome di una ignobile "ragion di stato". Umilia perché è grazie all'azione di milioni di attivisti che hanno elemosinato voti nei loro territori per un decennio che il M5S è arrivato a sedere nelle massime istituzioni: è così che Di Maio è diventato parlamentare, presidente della Camera, ministro, vicepresidente del Consiglio, non con gli spettacoli di Beppe Grillo. "Sapevatelo".

Dettaglio meno importante ma non per questo meno inquietante è la completa incomprensione del significato del caos e dell'entropia in natura, per giustificare caos interno al M5S e ribaltamento di posizioni politiche (tra intese di governo e promesse elettorali) determinate e volute solo ed esclusivamente da un pugno di dirigenti, capo e garante compresi.
Perché l'entropia è uno stato di disordine tipico dei "sistemi aperti". L'ordine, ossia la diminuzione di entropia, è tipico invece dei "sistemi chiusi" dove le parti possono interagire organizzandosi in modo stabile. La biologia è ordine, la vita è ordine, la sua evoluzione è evoluzione ordinata perché chiusa in un sistema naturale con dei confini ben precisi (il Pianeta Terra). Ma questo gli esperti del blog di Beppe Grillo, e il suo neurologo, all'autore non l'hanno evidentemente mai spiegato. Ma non ragioniam di loro... guardiamo e passiamo.

Perché dunque dimettersi proprio quattro giorni prima delle elezioni in Emilia-Romagna (e Calabria)?
Nelle sue dichiarazioni all'elettorato in concomitanza dell'evento sul "team del futuro" Luigi Di Maio rimarca la motivazione "mi dimetto così da favorire il percorso verso gli Stati Generali".
Ma il motivo vero, stando alle evidenze dei fatti per tempi e luoghi, è evitare nel modo più assoluto di rendere il voto di emiliani e romagnoli un segnale di fallimento politico di "Luigi Di Maio capo politico M5S in intesa di governo con il partito di Bibbiano".

Perché se dovesse risultare che il M5S ottiene anche un solo 20% in Emilia Romagna, da solo, con la sola forza di volontà e coraggio della base di attivisti che si fanno portavoce con lo stesso spirito di Natascia Cersosimo davanti a "demoni" occultati da tutti gli altri, e ottenere questo risultato quando persino il loro capo politico (e il loro garante) li avevano screditati al punto di suggerire di non presentarsi, allora questa sarebbe la dimostrazione che i vertici del M5S hanno fallito strategie politiche lungo due interi anni di governo del M5S, e che la base pretende il timone del M5S in una autentica democrazia diretta.

Che la strategia politica abbia fallito ai vertici (non con i portavoce nel complesso, non con la base, ma ai vertici) è facilmente dimostrabile su più fronti.
Innanzitutto l'errore più clamoroso di partenza è aver mistificato la figura del capo politico, istituita nel M5S insieme ad altre nuove figure proprio in vista delle politiche del 2018 per dare l'urgente solidità interna al M5S, carente e dolente fin dalle origini.
Mistificato perché il giorno dopo lo straordinario risultato elettorale del 4 marzo 2018 (a dimostrazione che tale riorganizzazione ispirava fiducia nell'elettorato e segno di maturità) il capo politico è stato usato come un burattino per competere con i colleghi leader di Lega, FdI, PD, e Berlusconi.
Dal momento poi che il burattino leghista fu emancipato a reti unificate dai poteri mediatici (il supereroe "capitano") tale mistificazione degenerò in un altrettanto supereroe in grado di fare il capo politico, il ministro in ben due ministeri, e pure il vicepresidente del consiglio.
E' obiettivamente davvero sconvolgente, grillinamente parlando, la disinvoltura con cui è stata annodata quella cravatta nei pluri-incarichi. No, Gianroberto non lo avrebbe mai permesso. E non per evitare di pentirsi di aver regalato un libro.

La strategia politica ha fallito purtroppo anche sul piano del governo vero e proprio, anche se non totalmente. L'azione del M5S in due anni e mezzo ha dato frutti straordinari sul piano economico-sociale: reddito di cittadinanza, quota 100, taglio dei parlamentari, taglio dei vitalizi.
Sul piano ambientale-sanitario si è rivelata invece, programma elettorale alla mano, una allarmante delusione, pur mettendo alla guida dei rispettivi ministeri persone di somma levatura morale come il ministro Sergio Costa e di presumibile competenza come l'ex ministro Giulia Grillo.
Innanzitutto nell'approvazione del TAV Torino-Lione e il proseguo del TAP il governo non ha minimamente preso in considerazione gli impatti ambientali di queste "grandi opere".
Ancora peggio verso l'obbligo vaccinale diretto a un'intera nuova generazione di italiani, che ha inquietato l'intera nazione ben oltre la minaccia di penalizzare la sua inosservanza con l'esclusione della patria potestà come desiderava il partito che ha imposto tale obbligo... e che amministrava pure Bibbiano. Peggio perché una volta al governo, una riformulazione di tale obbligo nei termini quanto meno precedenti era azione realizzabile in pochi mesi se non settimane. Invece l'atteggiamento avuto è stato come quello poi ripetuto sullo scandalo Angeli e Demoni: totale omertà sul tema, lungo due anni e mezzo di governo. Omertà in linea con i desiderata dell'informazione main-stream che hanno demonizzato il fenomeno creando mitologiche figure di untori no-vax al fine di spostare il problema in tensioni sociali, e parallelamente instaurando una attività di debunker da parte di professionisti privati (sanitari e non) propagandando esclusiva informazione pro-obbligo praticamente ovunque, senza di distinzione di area pubblica o privata.
Insomma la vittoria delle multinazionali del farmaco sul M5S, che aveva fatto tutta la sua campagna elettorale contro l'obbligo vaccinale per voce della sua stessa ministra. Vittoria che oltre al danno del crollo elettorale ha presentato la beffa, portando il garante Beppe Grillo nell'arco di pochi mesi a dichiarazioni e azioni deliranti in tema sanitario-scientifico, quali la lotta per la liberalizzazione della cannabis parallelamente alla lotta contro la pericolosa "acqua fresca" omeopatica, o la firma di un "patto per la scienza". Ma quale scienza? Quella dei debunker privati e le loro organizzazioni.
A questo si è ridotto il M5S con il suo garante, dopo trent'anni di spettacoli, libri, e azione civica contro il potere di big-pharma e a favore della sanità pubblica.
Ma su questo orizzonte sarà interessante l'esito delle prossime regionali in Emilia Romagna anche per la presenza del Movimento 3 V Vaccini vogliamo verità. Contare quanti voti avrà perso il M5S per il solo atteggiamento verso l'obbligo vaccinale è un dato obiettivo che si può rilevare solo se sono in gara entrambi i movimenti, e anche questo a suo tempo deve aver terrorizzato i vertici del M5S nel concorrere in questa regione.

Analogo atteggiamento infine anche sulla tecnologia 5G, microonde sperimentate al momento solo in ambito militare. Sperimentazione avvallata dal governo del M5S in barba a qualsiasi principio di precauzione, di nuovo con l'atteggiamento di obbedire a desiderata dell'industria tecnologica multinazionale e sovranazionale.

Ma il fallimento della strategia politica del M5S ha raggiunto il suo apice quando il suo capo politico ha ridato fiducia (per un governo con quel PD) a quello stesso Giuseppe Conte che pochi giorni prima aveva approvato il TAV (come voluto da quel PD) sulla base di puri fattori finanziari per di più aleatori, con enorme disapprovazione del M5S (usciti dall'aula parlamentare nel suo intervento di approvazione) e rammarico del capo politico stesso. In dichiarazione di dimissioni Di Maio su Conte afferma "su alcune cose non siamo stati sempre d'accordo, ma la sua onestà intellettuale è rara e sono particolarmente orgoglioso della scelta che abbiamo fatto". Quindi la battaglia decennale sul TAV Torino-Lione bandiera di un movimento di milioni di persone è ridimensionata semplicemente a una cosa in cui due individui non si sono trovati d'accordo, e motivo di orgoglio per la fiducia nel premier che l'ha approvato.

La strategia politica ha fallito poi senza ombra di dubbio sul piano comunicativo, eppure tra i ringraziamenti nel suo discorso di dimissioni Di Maio si sofferma proprio sull'efficienza dello staff addetto alla comunicazione. "Senza di voi non ce l'avremmo mai fatta". Non si riferiva certo all'essere passati dal 32% al 15% in pochi mesi di governo, o ad aver mantenuto simile crollo lungo 30 mesi di governo.
Il più clamoroso fallimento comunicativo lungo queste brevi ma intense prime esperienze di governo del M5S a mio avviso è stato il quesito posto per confermare o meno Di Maio come capo politico a maggio 2019: "confermi Luigi Di Maio come capo politico del MoVimento 5 Stelle?". Chissà quale esito ci sarebbe stato se si fosse chiesto "confermi che Luigi Di Maio debba mantenere tutte le cariche politiche attuali?". 
Invece di mettere in discussione la strategia fallimentare del supereroe e del pluri-incarico contro ogni logica ed etica politica del M5S, si è finalizzato il voto a una questione di fiducia o meno sulle capacità politiche dell'individuo. Una sofisticazione vera e propria del problema reale per vedersi riconosciuta una soluzione di comodo.
Senza di loro il M5S non ce l'avrebbe mai fatta. Forse intendeva nel far comunicare al meglio i nodi della cravatta secondo la guida pratica regalata dal compianto fondatore.

In quel discorso di dimissioni poi c'è un ulteriore ringraziamento istituzionale diretto al presidente della repubblica Mattarella. "Voglio ringraziare il Presidente Mattarella per aver consentito al M5S di far parte di due governi, e per la guida che ha saputo dare a questo paese anche quando la politica non era per niente lucida".
Queste le parole, appena 18 mesi dopo l'intenzione di impeachment di Mattarella da parte di Di Maio, quando in fase di formazione del governo giallo-verde dopo quasi tre mesi di trattative da marzo a giugno 2018, Mattarella sembrava ad un passo dal nominare un governo tecnico (sogno dei sogni dell'élite europea). Senza quella mossa di Di Maio forse non ci sarebbe stato alcun governo del M5S e oggi ci ritroveremmo pure Mario Draghi premier di un ennesimo governo tecnico.
Ecco perché considero personalmente quella mossa di Di Maio una delle più straordinarie sul piano politico degli ultimi 40 anni, paragonabile solo a una risoluzione della crisi di Sigonella.
Ma lui e l'intero vertice del M5S valutando i ringraziamenti espressi in fase di dimissioni, evidentemente non sono dello stesso parere. Lo erano forse ma non lo sono più perché "oggi il M5S è cambiato, oggi è il caos e si è orgogliosi del caos..." riprendendo le dichiarazioni scandalose di garante e capo a ridosso della volontà di partecipazione espressa dalla base per la tornata elettorale in Emilia Romagna...e Calabria.

Concludo questa disamina proprio con un altro appunto su quel video. "Il referente è lui, il capo è lui, quindi non rompete i cogl*", dice Beppe alludendo alle critiche forti da parte di più portavoce divenute insostenibili già a novembre 2019. Qualcuno non ha smesso di rompere, e si è ritrovato espulso. Ufficialmente risulta "per il voto contro la risoluzione del M5S". Ma anche qui si dimostra una enorme contraddizione. Perché un altro portavoce un mese prima aveva votato contro la linea adottata dal M5S nelle istituzioni europee, eppure siede ancora nelle fila dei portavoce. Si parla dei casi di Ignazio Corrao prima e Gianluigi Paragone dopo. Due pesi due misure sulla pelle (ovvero dignità) di portavoce. Di persone. Ma son dettagli, e nel M5S si è fieri del caos totale senza esclusione dei dettagli. I vertici, il garante e l'ex-capo, ne erano e ne sono orgogliosi. Ma talmente orgogliosi che a Imola, a ottobre 2019, un mese prima di queste dichiarazioni, a seguito delle dimissioni del sindaco M5S Manuela Sangiorgi, sembrava quasi non si vedesse l'ora di questo epilogo, dopo 15 mesi di totale abbandono da parte dei vertici che incoraggiavano solo al commissariamento (a detta dell'ex sindaco). 
Ecco, Imola è a 120 km da Bibbiano, se mai può illuminare sulle analisi fatte all'inizio. Ossia il tentativo più o meno subdolo da parte del M5S di togliersi come presenza politica dalle storiche roccaforti del centrosinistra, dove si è arrivati a cupole di potere in grado di creare mostruosità alla stregua di Angeli e Demoni. Togliersi in nome di chissà quale patto politico-finanziario per calare omertà sulle istituzioni deviate sul tema famiglia, in stile "patto per la scienza" stipulato per ottenere omertà sugli obblighi vaccinali.

Davvero allora alla base oggi non resta che ripartire dalla Calabria e dall'Emilia-Romagna per imporsi sui vertici con ordine, più di tutto quello della coerenza.
L'Emilia-Romagna, la regione di Bibbiano, la regione di attivisti-portavoce come Natascia, eroi che sono tali non perché in concorrenza con figure mascherate della propaganda mediatica, ma per coraggio, per spirito di abnegazione, per imperativo morale.
Non sarà più un voto ora contro Di Maio- Capo politico, ma un voto contro questioni di principio e di stile. Un voto contro il caos. Un voto per l'evoluzione della vita con il suo ordine, i suoi punti di incontro anche dentro la società umana con le sue amministrazioni: altro che "città piene di fermento di robe una contro l'altra" del Dottor Beppe Grillo e il suo neurologo.


Medici srl. Esperti "a responsabilità limitata"?

21 gennaio 2020


Vi è un noto virologo divenuto celebrità nel main-stream sponsorizzando l'obbligo vaccinale e attivandosi come debunker. Un medico privato che lavora per un noto ospedale privato. C'è da chiedersi se la sua propaganda sia "a responsabilità limitata" come l'azienda ospedaliera privata (S.r.l) per cui lavora.

Leggasi (fonti wikipedia):
,, L'Istituto scientifico universitario San Raffaele, meglio conosciuto con il nome di ospedale San Raffaele (OSR), è una struttura ospedaliera che sorge a cavallo dei comuni di Segrate e Milano.
Fino al 10 maggio 2012 era di proprietà della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor.
Dall'11 maggio 2012 le attività sanitarie e di ricerca che facevano capo alla Fondazione sono state trasferite alla "Ospedale San Raffaele s.r.l.", controllata da Velca S.p.A.
Da maggio 2012 è diventato parte del Gruppo Ospedaliero San Donato. Il Gruppo Ospedaliero San Donato (GSD) è uno dei più grandi gruppi di ospedali privati italiani.
L'Ospedale San Raffaele è sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia e della Facoltà di Psicologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele.
L'Università Vita-Salute San Raffaele (spesso abbreviata in UniSR) è un ateneo privato italiano [...] che dal 2012 è entrato a far parte del Gruppo Ospedaliero San Donato. ,,

Ma nasce proprio male l'Ospedale San Raffaele S.R.L. come speculazione finanziaria. Le sue origini si intrecciano perfino con vicissitudini berlusconiane.

Leggasi (fonte wikipedia):
,, Le vicende di Verzé si incrociano presto con quelle di Silvio Berlusconi, all'epoca imprenditore e proprietario di Edilnord, dato che l'ex sacerdote aveva acquistato un terreno di 46 000 metri quadri - con l'idea di costruire quello che sarebbe poi diventato il "San Raffaele" - vicino all'area che sarebbe poi diventata "Milano 2", il complesso residenziale realizzato da Berlusconi.[3] Il problema di allora era il transito su quell'area degli aerei in partenza dall'aeroporto di Milano-Linate, "così, nel 1971 inoltrarono, assieme, una petizione al Ministro dei trasporti al fine di salvaguardare la tranquillità degli abitanti di Milano 2 e i ricoverati del san Raffaele".[4] Tuttavia la modifica delle rotte, accordata dal Ministero, creò problemi di rumore ai comuni limitrofi; "la questione delle rotte si trascinerà per qualche anno, tra direttive serrate, proteste, irregolarità e comitati antirumore [...] la direttiva Civilavia del 30 agosto 1973, a seguito dell'incontro di marzo scontenta tutti, eccetto, naturalmente, Edilnord e San Raffaele".[5] Il 13 marzo 1973 si incontrano infatti comitati dei cittadini e funzionari del ministero, ma le carte topografiche di riferimento risultano pesantemente manomesse: Pioltello e Segrate rispecchiano la cartografia del 1848 mentre Milano 2, terminata al 25%, risulta completata. ,,

Ma perché soffermarsi in dietrologie? Uniamoci alla celebrazione mediatica del noto virologo dipendente di un ospedale privato, ricordando i risultati tangibili per i loro utili privati: leggasi (fonte unisr.it):

,, È titolare di brevetti internazionali relativi a procedure di immunologia molecolare, anticorpi monoclonali umani e a farmaci immunologici. ,,

Insomma quanto è bello venerare gli esperti di medicina privata che a reti unificate dispensano le loro private certezze? Quanto bello è avere sicuri punti di riferimento in temi così delicati come la salute e paurosi come la malattia?

Piace tanto agli italiani la medicina privata di eccellenza. Peccato non si rendano conto che essa sia tale grazie a una sanità pubblica disintegrata dai politici che hanno votato per decenni.
Perché si arricchisce così la sanità privata: con i pazienti delusi da quella pubblica. Non altro.
E lo sa bene la politica governata dalla medesima finanza.





Influenza, grave bimbo non vaccinato ma per cosa?

17 gennaio 2020

Il terrorismo psico-sociale mediatico in voga dalla legalizzazione dell'obbligo vaccinale ha ormai raggiunto livelli imbarazzanti, e lo abbiamo approfondito con aspetti scientifici proprio pochi giorni fa parlando di meningite.
Parlando di influenza stagionale si sta invece andando ben oltre l'imbarazzante, assumendo perfino le sembianze di una pubblicità ingannevole che sofistica la realtà clinica ed epidemiologica di una malattia per fini di mera propaganda commerciale (far iniettare, e quindi far vendere, vaccini).
E pensare che la sofisticazione della realtà, quando chiama in causa la salute pubblica, diventa una frode di interesse penale che va oltre il diritto civile violato dalle frodi esclusivamente commerciali.

Ma entriamo in un articolo attuale specifico per comprendere queste dinamiche propagandistiche. L'articolo è di una nota testata giornalistica on-line, tanto nota per la denuncia di clamorosi scandali coinvolgenti la Lega Salvini Premier quanto per le interviste ricamate su misura a Matteo Renzi.
fonte foto
Nell'articolo si cita un caso grave di influenza per un bimbo di 12 anni ricoverato e, specifica il titolo, non vaccinato.
L'evidenza che traspare dal titolo è che non sia vaccinato nello specifico per l'influenza. Ma viene da chiedersi, note le situazioni di effetti indesiderati più o meno gravi delle vaccinazioni (dato lo stress immunitario tanto più intenso quanto più intenso è il protocollo) se abbia o meno quel bimbo seguito il calendario vaccinale obbligatorio introdotto dall'autunno 2017 e che riguarda la fascia di età 0-16 anni. Perché questo è un dato che fa una differenza enorme nell'interpretazione reale dal punto di vista clinico ed epidemiologico del caso in questione (sovrapponibile magari ad innumerevoli altri taciuti però sul piano mediatico).

Allora ci si addentra nell'articolo ma non si trova alcuna specificazione in merito, quindi si presuppone l'allusione alla mancata vaccinazione antinfluenzale. Si scopre però un altro dato importante sanitariamente parlando del dodicenne: si cita "è affetto da altre patologie". Precisazione questa che rende ancora più determinante comprendere se questo soggetto, in presenza di "altre patologie", sia stato o meno sottoposto al protocollo vaccinale obbligatorio per ben dieci malattie infettive. Perché uno degli aspetti più controversi, discutibili, e al tempo stesso boicottati dall'informazione main-stream, è sulla scellerata difficoltà ad ottenere certificati di esonero per quei soggetti compromessi da quadri morbosi, o presumibilmente predisposti per famigliarità.
Nella pratica infatti si è riscontrato che tale obbligo vaccinale per legge è stato istituito per vaccinare tutti, senza troppi distinguo sul piano clinico-anamnestico. La vaccinazione che nasce per conferire artificiosamente una debole copertura immunitaria verso malattie infettive non ancora contratte, rigorosamente da somministrare a soggetti in buono stato di salute e da ponderare e monitorare attentamente invece in soggetti debilitati, con questa legge è praticata "senza se e senza ma" in tutta la popolazione cui è destinata, in barba a qualsiasi codice deontologico di scienza e coscienza etico-scientifica in ambito medico.

Allora sarebbe davvero interessante sapere se questo ragazzo ha affrontato o meno il protocollo vaccinale obbligatorio e in che misura è stato o meno esonerato alla luce delle sue concomitanti patologie. Perché potrebbe essere l'ennesima dimostrazione di un quadro immunitario stressato fino all'inverosimile, anche a seguito di tale protocollo, tale da rendere l'individuo suscettibile ad aggravarsi perfino per una semplice influenza. Influenza che in natura normalmente un soggetto supera in 3-5 giorni con adeguato riposo e alimentazione, talvolta addirittura senza alcun uso di farmaci se mai se ne è sperimentato l'abuso. Influenza che può certo condurre al ricovero un dodicenne con altre patologie, ma non certo a causa della mancata vaccinazione dato che possono ammalarsi di influenza anche i soggetti sani vaccinati per l'influenza (talvolta soprattutto loro).
Quale è lo scopo dunque di titoli come questo, ormai all'ordine del giorno, se non quello di fomentare allarme sociale e alimentare una corsa alla somministrazione di vaccini prodotti da multinazionali private?
Sarebbe interessante sperimentare, a conferma della realtà di queste dinamiche speculative a ciclo chiuso tra finanza-politica-informazione, come cambierebbe in un colpo solo certa informazione, certi fatturati privati, e certa legislazione, se i cittadini pretendessero perlomeno che i trattamenti sanitari obbligatori come quelli vaccinali fossero fatti con farmaci prodotti dallo Stato.
Ma queste sono sperimentazioni che si possono permettere gli Stati sovrani. Non certo quelli governati dalle lobby o loro miscellanee.



Vaccinazione in/con/su/per/da meningite. Barrare facoltativamente la preposizione obbligatoria.

08 gennaio 2020

Riflessioni sulla meningite. Informazioni prese da un sito che promuove la pratica vaccinale, per galateo scientifico.
Mi soffermo in particolare su tre affermazioni agghiaccianti.

Effetti collaterali noti. Innanzitutto sui lattanti l'incidenza di "un po' di febbre, inappetenza, anoressia, stanchezza/irritabilità e gonfiore doloroso al punto di inoculo": 1-4 lattanti su 10.
Significa da 1 su dieci, a quasi 1 su 2. E a sentir la propaganda sugli obblighi sembra siano pure pochi!

Ma attenzione! "se la febbre supera i 39,5°C può provocare convulsioni febbrili". Come come? Cosa significa? Che è il vaccino che può causare febbre di 39,5°C fino a dare convulsioni, o che se si vaccina con 39,5°C può dare convulsioni?

Se è vera la prima interpretazione, è come dire che è il vaccino stesso a poter provocare una febbre convulsiva!
Se è vera la seconda, significa che si è davanti a personale medico negligente, imperito e imprudente nella pratica vaccinale, oppure, ed è la realtà attuale, che attua contro la propria scienza e coscienza ciò che gli è imposto da protocolli a norma di legge (in base a quale norma scientifica però verificata come e da chi?).

Attenzione, perché la dicitura successiva induce a pensare che sia la seconda interpretazione quella intesa: "importante controllare la temperatura dopo la vaccinazione del lattante".

Questo significa che è prassi consolidata ormai non controllare più la temperatura prima (come scienza e coscienza impongono dalla notte dei tempi del metodo scientifico applicato alla medicina), ma dopo, ossia a danno avvenuto. Non a caso poi altrettanta prassi consolidata, coerentemente a questi protocolli legalizzati ora con gli obblighi vaccinali, è sofisticare o trascurare le segnalazioni di reazione avversa.

Questo in merito gli inconvenienti della vaccinazione contro i meningococchi nei lattanti che non sanno parlare e riferire sintomi e si possono solo valutare i segni di cui sopra.
Mentre negli adolescenti che sanno -forse- parlare? "spesso [SPESSO] lamentano dolori muscolari e mal di desta dopo questa vaccinazione".

Ma mal di desta (cefalea) e dolori muscolari con malessere generale sono essi stessi segni tipici delle meningiti infettive! Allora cosa significa? Che è la vaccinazione stessa per la meningite a mettere a rischio di meningite o perfino di meningoencefalite se poi l'infiammazione entra in profondità come effetto collaterale di protocolli associati di trattamento con immunosoppressori?

Oppure sono i conservanti presenti nei vaccini capaci di passare la barriera ematoencefalica direttamente (tipo polisorbato 80) o indirettamente (tipo alluminio ionico e sali) a provocare infiammazione delle meningi (ossia meningiti)?

,, In Italia ogni anno si registrano circa 900 casi di meningite batterica. Un terzo circa sono attribuibili al meningococco e un'analoga percentuale è causata dallo pneumococco. I casi residui sono dovuti a batteri diversi (stafilococchi, streptococchi, listeria, micobatteri, escherichia coli) oppure non è stato possibile identificare una causa precisa ,, (Wikipedia)

Sarebbe interessante vedere in quale percentuale chi si ammala di meningite aveva già subito protocolli vaccinali (totali, al di là delle vaccinazioni per le meningiti) e quanti no.

Ad ogni modo morale della favola: bene che si corra, per obbligo o paura, a vaccinarsi in massa! perché si aumenta il dato statistico delle evidenze scientifiche. Ossia la conferma di ciò che è già evidente. Coraggio.



Sai Beppe, ti hanno dato la laurea forse perché non sai

04 gennaio 2020


Sai Beppe, ti hanno dato una laurea e un dottorato di ricerca ad honorem perché ufficialmente da oggi tu non sai. O meglio, perché lo hai iniziato ad affermare tu stesso nel tuo blog che ti ha reso influente uomo politico, che non sai.

Il tuo blog era tutt'uno con il MoVimento di milioni di cittadini che ha iniziato a seguirti per fare da megafono alle tue denunce. E tu poi hai fatto da megafono a loro dentro le istituzioni, ricordi?
Denunce sull'inquinamento ambientale, denunce sulla speculazione finanziaria, denunce sulla malasanità, denunce su tutto quello che emergeva da oscuri complotti tra mafie, istituzioni, e massonerie.

Le massonerie... sai Beppe, le università dal 1700 sono un appannaggio delle massonerie. Cioè da quando i grandi capitali della neonata borghesia, frutto del più spietato colonialismo figlio della globalizzazione post 1492, hanno cominciato a rendere autorità intellettuali indiscusse Harvard e le future sorelle dell'Ivy League.
Quella borghesia che per liberarsi oltreoceano dalle monarchie europee e dalla sovranità etica della chiesa cristiana, da una parte ha inventato con le sue banche la leva finanziaria brevettando di fatto il liberismo economico-finanziario, e dall'altra ha inventato ogni forma di protestantesimo.
Quella borghesia del "terzo stato" francese che proprio allora ha guidato quella rivoluzione francese che di fatto è l'evoluzione delle monarchie in oligarchie finanziarie camuffate da democrazie.

Sai Beppe, eppure le Universitas nel Medioevo erano nate come è nato il M5S. Liberi cittadini, liberi pensatori, che vogliono condividere il sapere universale in rete, per fare evolvere la politica in universale. Per dieci anni quei milioni di cittadini hanno abbracciato le tue battaglie, avendo tutti contro. Soprattutto gli intellettuali e gli accademici figli di quella borghesia.

Sai Beppe, dopo dieci anni di queste battaglie quei cittadini hanno ottenuto il governo dell'Italia, purtroppo a compromessi con quella borghesia a causa di una legge elettorale creata appositamente per non permettere ai liberi cittadini rivoluzionari di governare da soli.

Però è proprio al governo che tu hai dimostrato di non sapere più. Perché dopo pochi mesi hai cambiato idea su ogni battaglia. Dalla sanità con gli obblighi vaccinali alla farmakiller (per citare una tua prefazione a un libro di scandali farmaceutici) alla fiducia rinnovata a un premier nominato M5S il mese dopo che ha approvato un TAV sulla mera base di fondi finanziari fittizi, senza alcuna considerazione di impatto ambientale e sanitario di una "grande opera" di inquinamento.
Dopo pochi mesi di governo la tua scienza è diventata da quella che per decenni ha difeso il metodo Di Bella a quella del patto con un tale Burioni; a quella della liberalizzazione delle droghe leggere (che tanto è libero anche l'alcool ed evidentemente nella società contemporanea fa miracoli da replicare in altre formule); alla guerra alla medicina omeopatica dal momento che primo è tanto pericolosa da essere considerata "acqua fresca", secondo non funziona sempre come invece funziona sempre la chemioterapia (giusto?), e terzo porta via introiti alla farmacologia chimica, che va finanziata e sponsorizzata sempre e comunque sulla fiducia a prescindere, in base al criterio dell'atto di fede tanto caro al metodo scientifico dei brevetti farmaceutici.

Sai Beppe, era impensabile che capo politico e vertici del M5S (istituiti saggiamente per evitare il far-west alla base una volta al governo) deviassero in funzioni lontanissime dai principi del M5S. Era impensabile che il Capo potesse avere al contempo pluri-incarichi di governo. Era impensabile che ci fossero portavoce nominati nel M5S. Era impensabile che dei probiviri fossero in conflitto di interessi sentenziando l'esclusione di colleghi portavoce.

Sai Beppe, era impensabile che tutto questo accadesse quando hai separato il tuo blog dal M5S per farlo camminare da solo diventandone garante. Ma non è un caso forse che è proprio da quel momento che tu, insieme al tuo neurologo, non sai più.
Non è un caso forse che è da quel momento che affermi di essere il portavoce del caos.

Sai Beppe, ti commuovi con una laura ad honorem, ma il perché forse non lo sai. Perché, come accennavo sopra, per decenni hai subìto le cattiverie di accademici e titolati professionisti super esperti (spesso dirigenti di fallimenti epocali) come hai sempre detto tu probabilmente invidiosi che un semplice comico documentandosi e studiando potesse influire sul comando delle massime istituzioni.
Sai oggi hai il loro titolo Beppe, e forse lo hai desiderato per una vita intera per poter rispondere alla loro superbia e ti commuovi per quello. Ma non sai forse che te lo hanno dato oggi proprio perché sei diventato come loro, dopo esser riuscito a farli sopravvivere con i governi della loro casta intellettuale-politico-finanziaria.

E sai Beppe, forse, cosa non sai anche? Di lauree ad honorem un tale Romano Prodi ne ha ben 39. Trentanove. Accumulate anno dopo anno tra il 1998 e il 2015. Arrivate a fiumi da ogni parte d'Italia e dell'Europa e del mondo nell'arco di appena quindici anni. Lo sai, questo lo sai, lui è riuscito a disossare negli anni 80 l'apparato pubblico dello Stato Italia per farlo poi spolpare dalle classi dirigenti (di cui ha fatto parte) tra gli anni 90 e il primo decennio del 2000. Anni in cui il debito pubblico italiano, insieme alla sovranità finanziaria e politica, andavano sofisticati e confezionati per essere venduti con gli interessi a questa Unione Europea di un nuovo ordine mondiale.
Trentanove lauree Beppe, al dirigente politico-finanziario con gli eredi del quale oggi sei arrivato a compromessi di governo. E affermi che non sai, non sai più. E di essere fieramente il caos.

Forse questo tuo caos è anche quello delle università appannaggio delle massonerie finanziarie caro Beppe, da circa trecento anni. Hanno dato la laurea honoris causa persino a te, che hai osato rivoluzionare la democrazia rappresentativa in democrazia diretta, dopo che l'hanno presa personaggi del calibro di Valentino Rossi, Vasco, Rossi, o Piero Angela.
Sei diventato un personaggio anche tu da oggi caro Beppe, anche giù dal palco. Ecco, forse questo lo sai da sempre, e siamo noi invece a scoprirlo solo da oggi.

Beppe infine, sai cosa mi chiedo? Era presente l'ex console dell'Ecuador in Italia alla tua cerimonia di investitura da parte del Magnifico Rettore (lo chiamano così il retaggio del Gran Maestro all'università) della World Humanistic University.
Non è che per caso hai preso informazioni sul povero Julian Assange arrestato a Londra per tramite dell'ambasciata ecuadoriana?
Sarebbe stato un bel gesto davvero, da riferire poi ovviamente ai tuoi follower, al tuo MoVimento. Ma non sono più quei tempi. Il tempo passa e ci siamo trasformati, vero? Tu non sei più un ventenne del 68. Sei un settantenne laureato che si identifica nel caos insieme al suo neurologo dentro a un blog dove si parla di antropologia, dal darwinismo alla singolarità, tanto al chilo... da fumarsi in piccole dosi legali (rigorosamente non omeopatiche, se no è erba fresca senza effetto).

Congratulazioni Beppe. Da quando sei il caos, da quando affermi che non sai, hai ottenuto il titolo accademico. Vada per il Dottor Elevato, suona pure bene, Ma Ph.D potrebbe intendere Ph.Deviato allora, lo sai?