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Seppelliamo i defunti per amore o per paura?

 25 gennaio 2022

L'essere umano ha cominciato a seppellire i defunti quando ha cominciato ad avere consapevolezza del suo amore per la vita, non della paura della morte.

Che la morte arrivi prima o poi, è una constatazione innata di una cosa reale irrimediabile. Che la vita continui invece è un traguardo evolutivo di una consapevolezza sull'esistenza, astratta e immaginaria. Ma pur sempre evoluzione reale. 


L'immaginazione della vita eterna germoglia dalla realtà mortale così come l'essere umano germoglia nell'evoluzione da un branco di scimmie. Pensare che dalla vita terrena non possa evolvere vita eterna, è tanto bizzarro quanto pensare che la vita terrena non nasca dalla morte. Tanto bizzarro come pensare che per nascere un fiore non passi dalla morte di un seme. 

Ora ci vuole poco a immaginare l'essere umano a metà strada tra l'animale e Dio. Difficile è constatare che questo è un percorso reale progressivo, tanto che nelle nostre comunità c'è qualche scimmia in giacca e cravatta e qualche entità angelica che rovista tra i cassonetti.

Se lo capissimo e ci dessimo delle regole per confinare i primi ed elevare i secondi, vivremmo in una società bellissima. Invece è l'esatto contrario e siamo qui a vivere terrorizzati dalla morte perché osanniamo chi è felicemente ancorato alle priorità delle scimmie ed emarginiamo chi con estremo sacrificio si avvicina agli angeli.



Socrate e l'idiozia delle leggi anticovid

 20 gennaio 2022

Abbiamo un governo che emana decreti legge su urgenza che vanno oltre i limiti della fantasia.

Ormai manca solo la legge su urgenza per la tutela della salute pubblica che obblighi ognuno ad annusarsi totalmente le proprie scoregge.

Poco conta che non ci siano strumenti per monitorare obiettivamente il rispetto di una legge così. Quel che conta è non metterla in discussione e sulla fiducia delle capacità di chi la emana (la legge) applicarla per spirito civico a prescindere.

Dura lex sed lex. Socrate per imperativo morale accettò la pena di una sentenza ingiusta. Ma la accettò (parole sue) perché era l'unica via per dimostrare l'inettitudine di chi la ordinò, e dimostrare al contempo se stesso coerente a valori umani universali e quei giudici incapaci del proprio ruolo. 

Con la sua accettazione trasforma la sua pena in condanna dell'idiozia umana. La sua scelta è mirata a difendere il valore universale del patto sociale. Galileo Galilei non è stato più codardo di Socrate. Giordano Bruno non è stato più sfigato di Socrate per una pena più dolorosa.

Sono tre vittime dell'idiozia umana che delega potere alle idiozie, e di cui si prende consapevolezza solo tramite sacrifici estremi di innocenti.

Ora l'unico modo efficace di monitorare la diffusione di un virus e l'efficacia di un vaccino sono i titoli anticorpali prima e dopo malattia o vaccino. Invece si reputa malato o guarito da covid sulla base di tamponi sulla superficie del naso! Nessuna indagine sierologica! Pura stregoneria. Sui titoli anticorpali prima e dopo vaccino si stende un velo pietoso. 

Ma da due anni vi hanno convinto che i titoli anticorpali non contano e non servono. Chissà come mai. Conta e serve solo un QR code che certifica opzioni sul nulla alternative al nulla.

Se dopo due anni la cosa ancora non vi puzza, il vostro olfatto è pronto per ben altre leggi.



Assioma sulla salute e la libertà

 13 gennaio 2022

Ragionamento per te che desideri la salute prima della libertà: meglio essere paralizzati davanti al panorama di un'alba e un tramonto ogni giorno della vita, o essere all'ergastolo in perfetta salute?

Se ti prendi il lusso di scegliere, è perché sei libero. La scelta della libertà è già scontata. In caso contrario significa che accetti che qualcun altro deciderà per te, la paralisi oppure l'ergastolo, e non ti farà alcuna differenza. 

Dunque, per te è più importante la salute o la libertà?

PS. Questo non è un paradosso. È un assioma. 



Jesse Owens più fortunato di Novak Djokovic

 06 gennaio 2022

Neppure il Nazismo di Hitler si era spinto a tanto.

Nel 1936 a Berlino agli atleti "non-ariani" era consentito partecipare, e vincere, e salire sul podio.

Agli atleti non vaccinati oggi è proibito partecipare a un torneo di tennis. Vaccino che non evita alcun contagio. Vaccino con cui ci si ammala e si muore comunque come lo dimostra la realtà ovunque tutti i giorni, al di là di numeri decisi a tavolino per verità di comodo.

A Jesse Owens, a Berlino nel 1936, andò meglio che a Novak Djokovic in Australia nel 2022.

Questa è la realtà. Questa è la verità scomoda. Siamo sulla soglia di un ghetto e il passo successivo sarà ancora peggio.

Auguri di buona Epifania 2022.