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Vaccini a RNA-DNA...belli come Amazon

 22 dicembre 2020

Qualche mese fa ero rimasto incuriosito dalla propaganda di reazioni avverse al vaccino di Astrazeneca-Oxford-Pomezia, che pareva funzionare in modo "classico" iniettando particelle virali e sembrava fallimentare rispetto all'innovativo RNA di MODERNA.

In realtà sono tutti e tre terapie geniche: quello di Oxford inietta DNA virale che fa produrre direttamente dalla cellula dell'individuo dove è iniettato l'antigene virale e di classico non ha proprio nulla (usa un virus come vettore, non come antigene). 

Quello a RNA usa invece "il negativo" per far la stessa identica cosa in un tempo entrando nella cellula senza entrare nel DNA, camuffandosi da mRNA cellulare.  Questo solleva molte perplessità su come possa non interferire con il funzionamento cellulare e non innescare fenomeni di autoimmunità.

Ma potrebbe produrre anticorpi anche in due tempi, se presente trascrittasi inversa come nei retrovirus: prima si converte in DNA antigenico dentro la cellula e poi si traduce in antigene, con effetti imprevedibili lungo il percorso.
Parti di retrovirus nei vaccini a RNA anti covid sono stati subito osservati da ricercatori indiani e dal Nobel Montagnier, e ridicolizzati. 

Riassumendo:

Pfizer = MODERNA = multinazionali private (USA) = RNA (=> DNA trascrittasi inversa?) 

Astrazeneca = multinazionale privata (UK) => DNA 

Quindi non si scappa: si buca per mettere mano a strutture cellulari che interferiscono col DNA umano per fermare un raffreddore. E tanti auguri.

A onor di cronaca però c'è anche un quarto vaccino che funziona con il criterio usato da Astrazeneca:
Sputnik V = laboratorio statale (RUS) => DNA

ll vaccino russo statale forse è l'aspetto più curioso della situazione. Forse una sorta di contraltare sperimentale "pubblico" in parallelo per creare un termine di paragone con i risultati delle vaccinazioni "private" di massa occidentali (vincolandone la propaganda)?

Oppure nuda e cruda competizione nell'allestimento di tecniche militari di potenziali armi biologiche?

Perché ricordiamolo: un vaccino tradizionale può innescare epidemie, ma un vaccino a RNA colpisce il DNA dell'individuo, e fine. A meno che non si metta anche antigene classico nel vaccino genetico per camuffare una reazione efficace. Basterebbe guardarci dentro prima dell'iniezione con una campionatura, e vedere cosa succede dopo iniezione: ma è consentito farlo?

Resto dell'opinione che dei reali effetti e conseguenze di queste iniezioni sul DNA dell'ospite si sappia ben poco.
Forse vogliono sperimentare su larga scala quello che si è sempre fallito di capire su breve scala.
Forse vogliono avere la scusa per iniettare ben altro, o addirittura forse proprio nulla e tutte queste tecniche raffinatissime biotecnologiche di produzione di vaccini sono solo una scusa per spillare un bel po' di quattrini alle casse pubbliche statali (ossia ai cittadini) perché più è sofisticata una tecnica, più si fa pagare. 

Poco importa poi se l'immunità conferita è insignificante come quella naturale ai raffreddori, e questo almeno hanno già avuto l'onestà di dirlo.

Diventa allora un po' come acquistare cineserie su Amazon. Si sa quel che si compra, si sa a cosa si va incontro. Ma va bene così perché è bello così. Dopotutto Amazon piace perché ha ridato un senso dignitoso alla cassetta della posta o al postino che suona, un tempo solo moniti di inquietanti raccomandate tra bollette e multe.
Ecco anche di questo vaccino si può solo ipotizzare incognite, ma piace. Perché peggio della realtà pandemica, cosa può esserci? Hanno tolto libertà e diritti, cosa ci resta da difendere da un effetto avverso?

Appena 100 anni fa in due guerre mondiali hanno mandato a morire in appena 30 anni decine di milioni di uomini, donne e ragazzini di tutto il mondo in nome della "patria".
Eppure ognuno stava bene a casa sua. L'austriaco, l'italiano, l'inglese, lo statunitense, il francese, il marocchino, il russo, il tedesco, l'etiope... decine di milioni di persone che stavano tutti bene a casa propria. 

A un certo punto però per difendere la "patria" da un invasore "invisibile" (nessuna tv, nessuna radio, e i giornali erano a prova di analfabetismo) si è ordinato di mettersi in marcia per andare ad ammazzarsi a vicenda. L'alternativa era la corte marziale per tradimento e ammutinamento. Ma in molti ci hanno creduto a quel nemico invisibile e a quella patria.
Oggi se si rifiuta di mettersi in riga contro il nemico "invisibile" per salvare una "patria senza diritti" di mezzo c'è una corte marziale in pillole: si perde il lavoro, ossia un reddito, ossia un pasto e un tetto. 

Narrano che cento anni fa in trincea tedeschi e inglesi fecero una tregua la notte di Natale. Secondo me ci sono riusciti perché erano consapevoli di essere tutti vittime della stessa illusione. Oggi l'illusione è una consapevolezza di essere tutti vittime della stessa realtà. Consapevolezza impossibile quasi di immaginarla. 



Natale 2020. Rallegriamoci.

 27 novembre 2020

C'è un fatto inquietante che si sta verificando in questo intero mese di ultimo DPCM. Ed è che le mascherine non si è imposto di indossarle all'aperto, ma di portarle con sé e metterle solo se non è permesso mantenere distanziamento inferiore a 1 (uno) metro dal prossimo.

Tuttavia, è bastata una carrellata di slogan per un paio di giorni su tv-radio-giornali da parte delle autorità che recitava "indossarle sempre è questione di civiltà" e tutti, o un buon 90%, per un mese l'abbiamo indossata a prescindere (secondo me qualcuno ci ha pure dormito).

Capite il dramma mentale, spirituale, e non so cos'altro, che si vive in massa? 

La gente non sa distinguere un DPCM da una legge, una legge dalla Costituzione, chissà quanti confondono la civiltà con l'omertà, ma è certa solo di una cosa: il punto di riferimento è la tv-radio-giornale. E se lì dicono tutti di fare una cosa, la si fa senza farsi neppure una domanda. Anzi quasi è incivile farsi domande. 

Non è neppure quello che dice Conte o Speranza o il Papa che fa la differenza: la differenza è proprio quello che afferma la tv-radio-giornale a reti unificate.  

Se domani Conte o Speranza o il Papa dicono che è consigliabile andare a pisciare una sola volta al giorno, tutti li prenderebbero per pazzi. Ma se dovessero dirlo e farlo ripetere da tv-radio-gionali per una settimana, il 90% di noi si ritroverebbe in urologia al decimo giorno. 

Ripeto, gli ultimi DCPM non obbligano assolutamente a indossare la mascherina all'aperto, ma da un mese tutti, o un buon 90%, l'abbiamo incollata dagli occhi al collo.

Allora ci preoccupiamo per cosa ora? Per le tradizioni del Natale? Ma figurarsi! Questo Natale 2020 è il primo Natale della storia della società occidentale ad essere coerente con la situazione! 

Fare l'albero, il presepe, comprare regali... usanze le cui origini sono fatte risalire al medioevo proprio per esagerare, ma che in realtà sono tradizioni consumistiche adottate in massa da appena cento anni. L'albero addobbato in ogni casa c'è da appena cinquant'anni. Prima non c'era manco l'albero. Ce n'era uno nella piazza di qualche capitale del nord europa a rappresentare qualche tradizionale culto pagano.

Di cosa siamo sconvolti allora? Che venga sconvolta la nostra identità consumistica? Ma ci rendiamo conto di avere l'identità camuffata per strada da nove mesi sentendoci a nostro perfetto agio per un fantomatico "senso civico"? 

In una società con un briciolo di valori cristiani (non dico cattolici, protestanti od ortodossi: dico cristiani!) dovremmo ripugnare l'uso improprio di uno strumento sacro come le mascherine a prescindere. Dovremmo ripugnare la violazione della legge (quella vera) a prescindere. 

E dovremmo invece esultare se finalmente arriva "un flagello invisibile" che distrugge ogni futile abitudine che dissacra la nascita del rivoluzionario più grande della storia dell'umanità. 

Un rivoluzionario (che invitava calorosamente a rifiutare l'uso del denaro) e pure complottista: tradito con un bacio per 30 denari! Cristo Santo!

Dai su. Rallegriamoci questo Natale 2020. Magari sarà occasione per chiederci cosa ha reso il nostro volto solo degno di essere nascosto, e chiamarlo atto di "civiltà". Magari. 




Sieropositivi ma sani (il ritorno). Virus non bastano più, scomodano i tumori

 09 novembre 2020

E d'improvviso il genio del San Raffaele Srl del San Donato Spa.
Mi attendevo un approfondimento di certe chicche dal lontano 12 febbraio 2020 (altra epoca storica quasi, al confine tra pre-covid post-covid).
Chi gliele manda a dire ci ha messo NOVE (9) MESI per meditare e promulgare. Son tanti caspita. Nasce un essere umano nel frattempo. 

A febbraio riflettendo sui concetti di "sieropositivo e sano" della propaganda mediatica dei colossi della medicina privata (San Donato Spa - 1,6 miliardi di fatturato nel 2018  secondo wikipedia a marzo 2020) trovai quegli slogan un'ottima opportunità per riflettere sul concetto di sano in chiave di malattie infettive. 


Nove mesi dopo sono andati oltre, scomodando i tumori per fare i parallelismi perché evidentemente solo i virus non bastano più:

"Asintomatico significa senza sintomi, il che in numerose condizioni cliniche non significa per niente non essere malati. I tumori – anche i più mortali – nelle fasi iniziali non danno sintomi, lo stesso vale per l’Aids per molti anni. Queste persone, pur essendo asintomatiche, se si sottopongono a esami clinici possono scoprire di essere gravemente malate, cosa importante da sapere perché se non si cureranno andranno incontro a una morte certa (o quasi), e il fatto di non avere sintomi è parte del problema”.

E ancora:

“Molte persone infettate dal coronavirus non hanno effettivamente sintomi, ma questo non vuole dire che siano sane... Una porzione molto grande di persone, sebbene colpite da un’infezione silente e senza sintomi, internamente stanno subendo colpi all’interno del loro corpo di cui neanche sono a conoscenza’”.

Il resto della recita lo rimando all'articolo che merita attenzione, perché è il solito capolavoro di sofismo farsa-scientifico.

Mi soffermo solo sui tumori ora perché è una opportunità qui offerta "dai nostri" per avanzare una presa di coscienza collettiva su dove siamo, cosa ci stanno facendo fare, e cosa invece possiamo ancora scegliere di fare, a partire dalla nostra salute.

Forse sono pure la chiave di previsione del prossimo scoop mediatico che lanceranno tra quanti mesi non si sa (sono molto impegnati dopotutto a sopravvivere anche loro). 

Cellule metastatiche tumorali si formano ogni sacrosanto istante nel nostro corpo. In ogni tessuto. Dove più dove meno. Sono normale amministrazione la formazione di cellule tumorali nel corpo animale, e c'è un formidabile comparto del sistema immunitario sviluppato per monitorare tutta la situazione ed evitare che il fenomeno degeneri. Perché tra le infinite divisioni cellulari ogni cellula di ogni tessuto (dove più dove meno) capita che qualche difetto genetico (DNA) di divisione sfugga e prenda la piega "tumorale" (benigna o maligna). Ma in un corpo sano ("di una mente sana") tutto viene controllato e non si innesca nessuna patologia.

Più avanza l'età, più è facile che avvengano divisioni cellulari anomale e più il nostro sistema immunitario invecchiando fatica a far fronte alla pulizia interna. E ci si ammala di più. E si muore. Perché la natura con la vita è così. 

Quel che non sentirete mai dalle recite della medicina privata, è che questo processo è indotto anche da alimentazione scorretta, sostanze inquinanti, abuso di alcool, fumo e droghe, uso improprio di farmaci (che sono droghe) e oggi più che mai l'iniezione di vaccini ingegnerizzati che agiscono perfino direttamente sul DNA (per stravolgerlo che è semplicissimo, dubito per manipolarlo come dicono di essere in grado di fare).

Però è già una grande occasione questa appunto per rendersi conto di cosa significa essere ammalati ed essere sani.
Vediamo tra quanto arriviamo a parlare di dove si trova il confine tra fisiologia e patologia. Ancora più in là tra malessere e benessere. Ancora più in là tra normale e deviazione dalla norma.

Personalmente tutto questo l'ho affrontato in una tesi di medicina integrata nel 2008. Era l'anno pure in cui è comparso Facebook in Italia. Dodici anni per arrivare a discuterne in un confronto con i colossi della medicina privata, e bisognava passare per il palcoscenico di una pandemia e i suoi attori. A che ora è la fine del mondo? 



Ddl Zan, le leggi di un parlamento in affitto come un utero.

06 novembre 2020

Nel mentre la vita degli italiani sprofonda nelle misure anticovid tra uno scandalo pandemico e l'altro (vedi secretazioni e legittimità dei DCPM) la maggioranza parlamentare, senza alcun programma elettorale concordato dopo un anno, ha la raccapricciante iniziativa di votare alla Camera il Ddl Zan su omofobia e affini.

Voto secretato su iniziativa di Fratelli D'Italia. Segreti ovunque. Anche di vedere la faccia di chi ha il coraggio votare in ogni partito (FdI compreso) una simile scelleratezza etica-scientifica, e barbarie antidemocratica. Perché idiozia e perché barbarie? Imbarazzo della scelta sui motivi, peccato non ci sia nulla da scegliere e solo da subirli questi motivi. Come è tipico nelle perversioni sessuali tra l'altro, perché questa è "la ratio" di questa normativa. Ecco perché.

 1- L'identità di genere negli animali (uomo compreso) non avviene in lungo e in largo durante l'esistenza dell'individuo come certe rubriche farsa-scientifiche da rotocalchi propagandano. L'identità di genere avviene in un momento specifico dell'individuo, tipico di ogni specie. Nell'uomo è verso i 3 anni di vita (chi mese più chi mese meno).
 Nei primi 3 anni l'individuo impara progressivamente nei limiti delle proprie capacità cognitive a distinguere emotivamente e morfologicamente "la figura paterna e la figura materna", ma in questo frangente non sa associare se stesso a quelle figure. Ovviamente perché non ha termini di confronto maschio-femmina, e di se stesso/a ha un'immagine neutra cui non associare nulla.
 Verso i 3 anni si raggiunge invece quella "consapevolezza" cognitiva che mamma e papà sono sostanzialmente diversi attribuendo ulteriori connotati a quelle caratteristiche morfologiche/emotive apprese fino ad allora, e si matura l'esigenza esistenziale di voler associare se stesso/a a una delle due figure. Una questione di istinto. L'essenza della conoscenza stessa è capacità associativa. E' un vero e proprio fenomeno di "imprinting" anche l'identità di genere (imprinting, termine che nei rotocalchi propagandistici farsa-scientifici non leggerete mai così come nelle proposte di legge, perché se le masse a 50 anni dalla sua scoperta prendessero coscienza del suo ruolo nella sudditanza al denaro, scoppierebbe una rivoluzione).
 Tre anni dunque è l'età chiave di un grilletto psico-fisico determinante per l'intera esistenza dell'individuo sul piano sessuale. Quasi una prima pubertà della coscienza del sé. Ecco chiaro il perché la fazione politica che ha ideato un Ddl del genere è anche ossessionata dal rendere la scuola materna 3-6 anni obbligatoria: sostituirsi al padre e alla madre in questa fascia critica per l'identità di genere è fondamentale per una classe dirigente che intende manipolarla.

 2 - Quale farsesca iniziativa culturale introduce infatti il Ddl Zan? Istituzione della Giornata nazionale contro l'omofobia la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, che si celebra il 17 maggio, e prevede iniziative nelle scuole di ogni ordine e grado.
Esiste forse una giornata contro l'eterofobia? L'eterofobia dimostrata dalle politiche (trans)nazionali che hanno distrutto lo stato sociale della famiglia dal '68 in poi? Attraverso movimenti di femminismo-deviato volto a trasformare la femminilità in una fotocopia bianco e nero di quello maschile. Attraverso turni di lavoro di 8 ore (senza distinzione di genere) in una società dove le macchine già ai primi del 900 avrebbero potuto garantire una giornata lavorativa di 3 ore al giorno (citando Bertrand Russell, mica gli Stanlio & Onlio dell'economia di turno).
Otto ore minimo appositamente per tenere il più possibile i genitori lontani dai figli fin dalla nascita, in cambio di uno stipendio per creare il quale è sufficiente stampare denaro, non necessario lavorare (altro indizio di imprinting passibile di rivoluzione).
 Otto ore per creare generazioni di figli alienati dai genitori, genitori alienati tra loro, e con se stessi. Condizioni perfette per minare rapporti affettivi, relazioni sentimentali, realizzazioni esistenziali:, la ricetta perfetta per ritrovarsi nel III millennio a concepire un decreto legge Zan (concepito e poi partorito come si trattasse proprio di un utero in affitto, non a caso questo è un "parlamento in affitto" dell'alta finanza trans-nazionale, il regno delle perversioni sessuali).

 3- Non potevano mancare quindi i finanziamenti. Fior di milioni di euro, soldi pubblici, da stanziare alle nuove creature: i "centri anti-discriminazione". Centri di alloggio e soccorso alle vittime di violenza contro LGBT su tutto il territorio nazionale. Come se ad oggi queste vittime non fossero già soccorse nelle strutture pertinenti. Come se ad oggi queste vittime fossero un numero fuori controllo da richiedere interventi del genere.
 Allora in pratica questi centri sono l'ennesima manovra politica per creare clientelismo attraverso entità para-statali per futuri bacini di voti, oltre che punti di riferimento per uno stravagante processo di trasformazione sociale. Per giunta questi centri creano ulteriore emarginazione di queste persone identificandole come categoria sociale distinta dalle altre vittime di violenza. Una legge contro l'omofobia che istiga all'omofobia essa stessa: il culmine della perversione della maggioranza di governo italiana attuale.

 4- Infine un appunto sul paradosso più delirante di questa legge. La clausola salva-idee.

"Sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, PURCHE' non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti,,.

In base a quali criteri scientifici un giudice giudica se una libera espressione di idee è fattore scatenante o meno di violenze da parte di altri? Evidentemente nessuno perché non ne esistono. Questo è puro sofismo per vincolare un diritto costituzionale di un cittadino alla responsabilità penale di terzi, tra l'altro con la premessa di essere stato istituito per voler garantire quel diritto. Ma un diritto costituzionale può essere esautorato da una norma penale per altro riferita al comportamento di altri? Schizofrenia legislativa allo stato puro.

Riassumendo il tutto si riesce a comprendere il movente di questa legge? Si aprono non solo le porte a un indottrinamento fin dall'età più sensibile e critica per favorire deviazioni dall'inclinazione naturale di identità di genere. Ma si vuole dichiaratamente punire tutto ciò che si oppone a tale indottrinamento sistematico e programmatico che passa attraverso l'educazione diretta (scuola) e istituti di monitoraggio (centri anti-discriminazione).
Una scelleratezza etica-scientifica e una barbarie antidemocratica nel mentre si sprofonda in una pantomima-pandemica. Dignità di un popolo e sacralità dell'evoluzione naturale calpestati in simultanea. E ci si balla pure sopra.


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Cinque regole per affossare un popolo usando un raffreddore

27 ottobre 2020 

1- Far usare indiscriminatamente mascherine e disinfettanti a tutti finché non si intossicano e siano vulnerabili a un raffreddore

2- Far identificare i positivi asintomatici di un raffreddore negli ospedali ostacolando le cure per patologie gravi

3- Far trattare i positivi a un raffreddore con farmaci di ogni specie finché non si ammalano di malattie gravi (meglio ancora se dopo averli terrorizzati improvvisano di auto-curarsi con farmaci da banco immunosoppressori come antinfiammatori e antipiretici)

4- Far intasare le terapie intensive di malati gravi positivi e lasciare fuori quelli negativi finché non diventano positivi, così ogni terapia intensiva sarà occupata "per colpa del raffreddore".

5- Dare la colpa al raffreddore per qualsiasi morto.




Quote latte, Xylella e Coronavirus. Il collaudo perfetto.

 18 ottobre 2020

La gestione politico-economica della covid19 sembra attuata con mezzi e scopi identici a quelli della Xylella qualche anno fa e delle quote latte qualche decennio fa. Stratagemma collaudato per distruggere certo settore agroalimentare italiano nel passato. Ora tocca al turismo italiano, patrimonio senza paragoni. Sempre tutte realtà rette da piccole-medie imprese famigliari messe in ginocchio per aprire le porte alle multinazionali straniere pronte al loro rimpiazzo. 

E' successo con l'olio extravergine di oliva che è un alimento principe nella dieta mediterranea e di cui l'Italia era produttore d'eccellenza, oggi sdoganato dall'olio prodotto nel Nord-Africa (dopo le primavere arabe) e infiltrato come "prodotto in Unione Europea". Una farsa-epidemia di parassiti degli olivi che davvero sembra la brutta copia di quanto sta avvenendo oggi con un virus del raffreddore. 

Ma stesso meccanismo anche con le quote latte: taroccamento del livello di produzione imposto di latte per far chiudere decine di migliaia di allevamenti famigliari nell'arco di un decennio e favorire l'entrata a prezzi stracciati di latte straniero  fresco o lavorato (prodotto in Nord ed Est Europa), o per la conversione in pochi allevamenti intensivi direttamente o indirettamente vincolati a capitali stranieri del settore mangimistico e farmacologico.

Infatti un grande denominatore comune tra latte, Xylella e Coronavirus è il farmaco.
Perché il prodotto d'allevamento intensivo ha come residuo da una parte quantità imponenti di pesticidi usati in agricoltura per la resa intensiva di alimento per animali, e dall'altra trattamenti farmacologici per potenziare la produzione (trattamenti ormonali e antibiotico-auxinici) e far fronte al deperimento animale iper-stressato da iper-produzione (trattamenti antibiotici, antinfiammatori, e vaccini). 

Nel caso della Xylella la situazione è simile ma ancora più sofisticata, perché si è condotta da una parte una lotta fitosanitaria chimica spietata a un parassita ambientale (da sempre contenuto con prodotti naturali innocui), e dall'altra l'eradicazione di olivi sani autoctoni per sostituirli con olivi OGM (geneticamente modificati) garanzia solo di profitto multinazionale sul breve-medio-lungo periodo. 

Quindi in un colpo due comparti italiani del settore alimentare distrutti, smantellati e riconvertiti a una impestata produzione intensiva di due alimenti cardine della dieta occidentale di centinaia di milioni di persone. 

Ora, a causa di una pandemia di covid-19 simulata dai governi di tutto il mondo da molto prima che scoppiasse, interi popoli dell'Europa mediterranea sono stati bombardati di sostanze chimiche (tra disinfettanti e farmaci più o meno sperimentali) e stress psicofisici (tra mascherine, segregazioni, distanziamenti). Come bovini da latte padani e olivi salentini. A causa della covid-19 si son visti perfino in qualche provincia isolata della Pianura Padana (impestata da inceneritori e piani vaccinali massicci) decine, centinaia di ammalati sradicati dagli ospedali per esser cremati dopo esser stati trattati in modo errato, alla stregua proprio di migliaia di olivi pugliesi sanissimi, incolpati di essere vicini a un olivo compromesso da trattamenti o semplicemente dall'età... ma "con la Xylella" (anticipazione del "con coronavirus", così come l'operazione mediatica della "xylella-batterio killer" alla stregua del "coronavirus-nemico invisibile").

Fatto è che ora a causa della positività a un raffreddore, guarda caso in tutti i soliti paesi del mediterraneo martoriati da troike e austerity (Spagna, Portogallo, Italia, Grecia) il settore della ristorazione, alberghiero e dell'intrattenimento (hotel, discoteche, ristoranti, pub, bar) ovvero tutto ciò che permea attorno al turismo, è stato immobilizzato in attesa di fallimento. Come con le anestesie prima dell'eutanasia (per non dire che se si esagera con l'anestesia si muore anche senza eutanasia).

E noi qui milioni di persone teledipendenti tutte fiere in mascherina, perché fa sentire magari un po' infermieri e dottori protagonisti di famose saghe televisive trash-sanitarie. Pazzesco. Come se non bastasse la follia di esser convinti di alimentarci tutti i sacrosanti giorni di latte e olio privi di residui tossici.




Ottobre 2020. Geoingegneria a misura di pandemia

 12 ottobre 2020

In questi ultimi anni le temperature estive hanno retto fino a fine settembre. Surriscaldamento globale? Forse concorrono anche le coltri metalloidi da #cloudseeding che in sinergia con le microonde del sistema #HAARP possono creare un vero e proprio effetto serra globale e mirato.
Se così è, in linea di principio basta interrompere il fenomeno (continuando a irrorare magari solo vapore acqueo per non far perdere il carico d'acqua in atmosfera necessario per i successivi cataclismi) e di colpo si precipita in temperature invernali.

Ecco quest'anno, primo autunno pandemico covid19, a quanto pare è necessario che il tipico boom di sindromi parainfluenzali dati dal freddo autunnale (non a caso si chiamano "raffreddori", alla faccia dei virus) sia posticipato.

Quest'anno le temperature estive si stanno protraendo fino a metà ottobre. A quanto pare bisogna insistere ancora un bel po' a rigirare tamponi ben in fondo per naso e gola per compromettere per bene le mucose, che poi prendere le misure e coordinare scuole, eserciti e terapie intensive al primo starnuto col sangue non è tanto semplice.
E poi c'è Halloween. E le elezioni USA. Magari qualcuno ai piani alti governativi internazionali ha intenzione di sincronizzare le atmosfere...in tutti i sensi?

Dicono che non sia ancora lockdown tutto questo. Allora forse è solo countdown.

#PerAmorDelCielo

http://www.meteogo.it/RECORD_GRAFICI_del_mese.html
http://www.meteogo.it/RECORD_GRAFICI_del_mese.html 




Covid19. Test rapidi, test salivari, e talismani Do Nascimiento.

 11 ottobre 2020


Leggo la circolare del Ministero della Salute del 29 settembre 2020 "Uso dei test antigenici rapidi per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, con particolare riguardo al contesto scolastico", e avverto la sensazione di leggere il libretto di garanzia di una campagna di televendite alla Vanna Marchi. Vi spiego perché citando e commentando la fonte.


1. Test molecolare (tramite tampone naso-faringeo).
Identifica RNA virus. Esito in 2-6 ore dall'arrivo del campione al laboratorio specializzato. Viene definito nella circolare il più affidabile per identificare il sars-cov2. Ma si intende il più affidabile tra i tre citati? O c'è un criterio? Che specificità e sensibilità propri ha? A quanto pare zero visto che non si cita alcun numero in merito. E ciò non stupisce visto che il sars-cov2 è estremamente variabile come ogni coronavirus e ogni altro virus che causa sindrome parainfluenzale (raffreddore). Nessuno mai ha monitorato l'epidemiologia dei raffreddori nella Storia della Medicina con un test perché è assolutamente inattendibile proporre un test per monitorare questi virus: non certo perché non ci sono mai state loro pandemie visto che si verificano ogni anno probabilmente da 1 milione di anni.

2. Test antigenico o "test rapidi" (tramite tampone naso-faringeo).
Identifica antigeni del virus. Esito in 15 minuti ma sensibilità e specificità, si cita testuale, "sembra essere inferiore" a quello molecolare. Ma a parte che ciò significherebbe dunque inferiore a zero... cosa intende "sembra"? Specificità e sensibilità sono un numero in percentuale ben preciso quando si standardizza un test: qual è questa percentuale? Cosa significa "sembra"? Sono in maschera pure i dati..."sembra".

3. Test salivari molecolari e antigenici. 
Identifica sia RNA che antigeni tramite test della saliva. Non si prestano bene per le "apparecchiature di laboratorio altamente automatizzate" che pescano su elevate quantità di campione ed essendo la saliva una matrice a densità variabile. 

Alla luce di ciò, da comuni cittadini si appura innanzitutto che la confusione mediatica tra termini "test salivari" e "test rapidi" è sconcertante, facendoli passare come sinonimi. Mentre i test rapidi nulla hanno a che fare con la saliva ma sono a tutti gli effetti tamponi naso-faringei invasivi con tutto ciò che ne consegue e di cui si ha testimonianza sempre più diretta. Tanto che ormai bisognerebbe valutare se i traumi causati da campionatura ipercronica con l'invasione delle vie superiori respiratorie e digerenti tramite tampone superano di gran lunga quelli di una comune infezione parainfluenzale, e ne creano se mai predisposizione o complicazione.
Ma poi la preparazione clinica dei medici oggi riuscirebbe a distinguere un danno da trauma da un danno infettivo?

La cosa invece più folcloristica della circolare è analizzare due passaggi, uno al punto 2:
,,Ciò comporta la possibilità di risultati falso-negativi in presenza di bassa carica virale, oltre alla necessità di confermare i risultati positivi mediante un tampone molecolare,,
E poi al punto 3:
"Inoltre, per quanto riguarda i test antigenici [salivari], la sensibilità del test è simile a quella dei test antigenici rapidi solo nel caso in cui il test venga effettuato in laboratorio, quindi, a meno che non si attivino unità di laboratorio presso i punti dove viene effettuato il prelievo, difficilmente è utilizzabile in contesti di screening rapido.,, 

Quindi l'attendibilità dei due tipi di test antigenici (tampone e salivare) è simile e necessitano entrambi di un laboratorio per la conferma degli esiti: qual è allora la differenza tecnica e pratica di scegliere uno o l'altro?
Se si monitora con il "test rapido" si deve fare un tampone per monitorare ciò che per definizione (e lo ammette la circolare stessa) è indefinito e un ulteriore tampone per confermarlo (test molecolare). Quindi due tamponi in caso di "sospetto".
Se si monitora con test salivare non si fa alcun tampone! perché si tratta di mandare solo i casi clinicamente sospetti a un laboratorio specializzato che campioni solo il loro campione. 

Questa differenza fa emergere tutto il paradosso della conduzione politico-scientifica di questa famigerata pandemia.
Perché c'è da una parte una classe medica che viene "per partito preso" (in tutti i sensi) considerata incapace di distinguere sul campo sintomi in una persona mediamente sana riconducibili a comune sindrome influenzale-parainfluenzale o a qualcosa di più atipico e grave, mettendola pure nelle condizioni di non visitare tra segregazioni e isolamenti a prescindere.
E dall'altra una classe politica che induce la classe medica a tamponare a prescindere in modo ripetitivo con tutto il danno cronico anatomico e di conseguenza fisiopatologico che ne consegue. Cui si sommano gli accanimenti di interventi sanitari fisico-chimici a prescindere (travestimento assiduo e ossessivo ad alto impatto socio-psico-fisico con presidi igienici come mascherine e guanti; disinfezione massiccia di corpo e ambiente con tutto il disastro fisio-ecologico che ne consegue). 

Ed è talmente paradossale la situazione che in conclusione perfino la circolare ammette:

<< Posto che l’intervallo di tempo utile per ottenere i risultati dei test molecolari risulta più ampio, si ritiene che l’utilizzo di tali test antigenici rapidi sia in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi di COVID-19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da SARS-CoV2. >>

Si insiste cioè a concentrarsi su una diagnosi differenziale di laboratorio evidentemente più "mascherabile" di una diagnosi differenziale clinica visto che la responsabilità civile e penale ricade su una macchina piuttosto che su una persona. Ribadendo che la via d'elezione per monitorare il "nemico invisibile" è l'indagine invasiva di vie respiratorie e digerenti (organi vitali) in massa di milioni di persone quotidianamente. 

Fa riflettere infine in questo panorama una "reazione collaterale" di un addetto ai lavori in prima linea, il viceministro medico Sileri, che in questi giorni si legge affermare:
<< Secondo me c’è troppa burocrazia nel Comitato tecnico scientifico”, aggiungendo: “Non si possono aspettare otto ore per i tamponi”. Sileri aveva rilanciato anche la necessità di utilizzare i test salivari. "Ma il Ministero della Salute - è la replica che arriva dal Cts - nella circolare del 29 settembre sull’introduzione dei tamponi antigeni i nelle scuole ha specificato che i test salivari non sono attendibili" >>. Fonte huffingtonpost.it/

Forse qualcuno non fa sonni tranquilli di notte. Forse in giro nell'ambiente medico il giuramento di Ippocrate comincia a diventare un tormento notturno. Chissà se i sempre più agitati esperti tecnici di guerra bio-economica imporranno prossimamente alla classe medica la mascherina anche di notte per proteggerla da certi "ideali etici invisibili".


Vaccini influenzali che proteggono e mascherine che immunizzano. Abbagli da farsascienza.

01 ottobre 2020

Si è abituati ormai dopo nove mesi a sentire nell'arco di un solo giorno notizie main-stream sempre più paradossali sulla pandemia. Quando però si tira in ballo la ricerca scientifica il paradosso diventa qualcosa di allarmante.


E' un centro di ricerca privato con competenze in cardiologia a stupirci questa volta. Lo studio mette in luce una correlazione tra tasso di vaccinati anti-influenza e sindrome covid 19



Vediamo però in cosa consistono i contenuti delle analisi, ricavate da dati ISTAT e della Protezione Civile (dati covid-19) e del Ministero della Salute (prevalenza vaccinale).

In 2.2 Definizioni degli esiti e predizioni si riporta:
- "i dati sono stati raccolti tra il 10 marzo 2020 e il 2 giugno 2020; ovvero il periodo corrispondente al blocco nazionale imposto dal governo italiano".
- "il numero di casi è stato diviso per il numero totale di soggetti residenti nelle regioni al 1 ° gennaio 2019, quindi moltiplicato per 100.000. Tutti i risultati si riferiscono all'intera popolazione italiana".

Già queste sono premesse per identificare in questo studio calcoli e stime statistiche "normalizzando" dati raccolti in un determinato periodo storico a una popolazione locale di altro periodo storico. Ma non sono le sole premesse.

In 2.3 Copertura vaccinale antinfluenzale si legge:
- "poiché i dati sui tassi di copertura della vaccinazione antinfluenzale regionale per la stagione 2019-2020 non erano ancora disponibili, ai fini di questa analisi ecologica, questi dati sono stati estrapolati da un'equazione di regressione lineare considerando la tendenza regionale del tasso di copertura della vaccinazione antinfluenzale negli ultimi cinque anni (stagioni dal 2014-2015 al 2018-2019)".

Quindi estrapolazioni (calcoli) e stime tra dati completamente svincolati dal punto di vista non solo temporale ma anche clinico, i cui esiti possono avere valenza a puro scopo statistico, senza rispecchiare la realtà di fatto che si vuole dimostrare rivelabile invece solo ed esclusivamente incrociando i dati di quanti sono stati classificati come pazienti covid-19 (tra tamponi, sintomi, ricoveri e decessi) e la loro effettiva, contingente, copertura vaccinale.
Ovvero con l'incrocio di due semplici dati rintracciabili istantaneamente per ogni categoria in esame.


Lo studio prosegue con un elenco di sette cosiddetti "confondenti", ossia variabili casuali che possono "confondere" le associazioni tra questi due fenomeni (vaccini anti-influenza e covid19) ma non mi soffermo perché in scienza e coscienza personalmente li ritengo imbarazzanti per lo scopo dello studio.

Si mostrano quindi i risultati di queste stime statistiche di cinque situazioni:

a) Tasso di copertura vaccinale anti-influenza. 
Come da premesse, in 21 regioni e provincie autonome di Trento-Bolzano si sono estrapolati dati dalle campagne vaccinali per gli over-65 del quinquennio 2014-2019. Significa percentuale di vaccinati in cinque anni precedenti all'epoca covid normalizzate su 100 mila abitanti (ovvero nessun numero assoluto di vaccinati per quel periodo in un preciso luogo, ma un "tasso" spalmato sia in senso temporale che spaziale per esigenze statistiche). 

b) Sieroprevalenza di sars-cov2. 
Significa la positività di anticorpi nel sangue al virus in esame tra marzo e giugno 2020. Si riportano numero di casi su 100 mila abitanti. Dato questo estremamente variabile perfino nel breve periodo.

c) Pazienti ospedalizzati con i sintomi sars-cov2. Numero di casi su 100 mila abitanti tra marzo-giugno 2020. Non si specifica in base a quali criteri sono stati attribuiti tali sintomi al sars-cov2 e non ad altri virus, dal momento che sono sintomi sovrapponibili ad altri quadri simil-influenzali.

d) Pazienti ospedalizzati in terapia intensiva sars-cov2. Numero di casi su 100 mila abitanti tra marzo-giugno 2020. Non si specifica in base a quale criterio sono pazienti con sars-cov2, dal momento che non esiste neppure una PCR standardizzata specifica per questo virus. 

e) Numero di morti attribuiti a sars-cov2. Numero di casi su 100 mila abitanti tra marzo-giugno 2020. Non si specifica in base a quali criteri sono stati attribuiti al sars-cov2, dal momento che non sono rinvenute neppure conferme da esami autoptici.

Insomma è uno studio dal mio personale punto di vista che fa emergere una correlazione fittizia tra dati fittizi.
I dati fittizi sono esito di riscontri sistematicamente privi di attendibilità scientifica stabiliti sulla carta per iniziativa puramente politica come facilmente osservabile analizzando i dati ufficiali.
La correlazione fittizia invece è il confronto di stime di una profilassi vaccinale e un quadro clinico di sindrome para-influenzale completamente slegati tra loro sul piano temporale e spaziale. 

Facciamo un esempio pratico ipotetico per comprenderci meglio.
Regione A: 10 milioni abitanti; 10 mila casi di malattia nel 2020 (1 caso su mille); 10% popolazione vaccinata tra il 2014-2019 (1 milione di abitanti vaccinati).
Regione B: 1 milione di abitanti; 10 casi di malattia nel 2020 (1 caso su 100 mila); 50% popolazione vaccinata tra 2014-2019 (mezzo milione di abitanti vaccinati).

A colpo d'occhio viene da dedurre che dove meno si è vaccinato (che è diverso dal numero assoluto come si nota anche nell'esempio) più è emersa la malattia. Se però si va ad analizzare la realtà e si rinvenisse che l'80% di quei vaccinati risiede nelle provincie dove si è riscontrato l'80% dei malati, la deduzione sarebbe esattamente opposta!
Purtroppo l'artificio statistico non fa emergere questa realtà, perché stime e calcoli estrapolati servono a diluire il fenomeno sullo spazio (e il database storico sul tempo) e quindi a mettere una mascherina virtuale alla realtà.

D'altronde è risaputo che se due persone mangiano una pizza, statisticamente possono averne mangiata mezza a testa anche se in realtà potrebbe essere che uno dei due ne ha mangiato una fetta e l'altro tutto il rimanente. 

Lo ribadisco: sono dati in possesso del Sistema Sanitario Nazionale sia avvenute vaccinazioni durante l'anno in corso sia esiti sierologici, ricoveri e decessi per presunto sars-cov2. Sarebbe bastato un semplicissimo incrocio di dati istantaneo, sarebbero bastati tre clic delle autorità pubbliche competenti. 
Invece si è dovuto aspettare lo studio statistico di un IRCCS privato per dimostrare il nulla, se non che c'è immenso bisogno di mascherare. Ad ogni livello. 

E l'altra notizia sensazionale della giornata qual è infatti? "La mascherina come un 'vaccino', potrebbe favorire immunità al virus"
A leggere l'articolo giornalistico si rinviene una serie di bestialità concettuali che si spera siano frutto dell'ingenua incompetenza del giornalista, anche se poi ci sono dettagli che deprimono le speranze.
La bestialità è ritenere la tecnica della vaiolizzazione una "rudimentale tecnica di immunizzazione", mentre è una pratica geniale che ricalca il fenomeno dell'immunizzazione naturale e che ha permesso di eradicare il vaiolo in un'epoca in cui la tecnologia non produceva neppure aghi e siringhe, mentre oggi con i vaccini ingegnerizzati monopolio di multinazionali finanziarie eradicare è un'utopia perché è sconveniente perfino produrre una copertura vaccinale che duri un anno.
La bestialità è ritenere una sorta di vaiolizzazione il contatto con una pezza lercia di materiale espirato, dal momento che non si innesca alcuna immunità sierologica come con la vaiolizzazione, mentre quella mucosale si innesca già indipendentemente dalla mascherina, e anzi la mascherina la ritarda e la compromette infiltrando i tessuti delle prime vie respiratorie e digerenti di una poltiglia microscopica di microfibre, pulviscolo atmosferico, residui di muco ed essudati farcito da vapore espirato, ossia una confezione di prodotto di scarto tossico.

Ecco in un solo giorno, in una sola anteprima di notizie ufficiali, una perfetta testimonianza di come la farsascienza mediatica stia dando il meglio di sé in questa nuova "normalità". E la chiamano pure sicurezza. 



Pensione...quale passione?

29 settembre 2020


Se uno Stato non stampa denaro dal nulla per mandare in pensione le persone uccide due generazioni: quella vecchia per lavoro forzato e quella giovane negando un posto di lavoro per un reddito.

Un meccanismo semplice ma che deve a quanto pare risultare incomprensibile. L'informazione che si fa passare è che il lavoro c'è già, e la differenza tra le vecchie generazioni e le nuove è solo la voglia di lavorare. Ed è pure vero come conseguenza, ma le cause quali sono? 

Le vecchie generazioni hanno lavorato in un'epoca in cui si stampava denaro dal nulla per far progredire l'economia e grazie a questo ci furono boom economici (con tanto di baby boom). Generazioni che son riuscite a costruire case su case per figli su figli e accumulando pure enorme risparmio, grazie a tassazioni irrisorie e minimo costo della vita in una società di servizi essenziali.

Le nuove generazioni vivono in una società con una tassazione oltre il 60%, costi della vita in crescita esponenziale, settore terziario ipertrofico, e lavori che qualora ben retribuiti consentono appena di ammortizzare il costo di un'abitazione e la crescita di un figlio (se mai non è rimpiazzato da un animale da compagnia).

Ecco che le vecchie generazioni sono attaccate al lavoro in modo viscerale a prescindere, in quanto il lavoro ha rappresentato la piena realizzazione di sé, potendo permettersi il lusso di aver voglia di continuare a lavorare "per passione" perfino in pensione. 

Le nuove generazioni invece non riescono ad accettare queste condizioni esistenziali, e ripudiano pure il lavoro che le rappresenta, vivendo solo la nevrosi di immaginare una nuova giornata di lavoro come "una nuova giornata di passione"...ma nel senso di patimento per un futuro depresso.

Come se non bastasse vecchie e nuove generazioni, talvolta incapaci di comunicare per l'abisso culturale nel frattempo intercorso per l'evolversi della società, si ritrovano in guerra ideologica tra loro, valorizzando in modo diametralmente opposto la realtà. I primi non possono riconoscere di esser artefici di una ricchezza materiale insostenibile per l'ambiente e di conseguenza incompatibile con la felicità spirituale. I secondi non sanno riconoscere altra ricchezza se non quella che non hanno, ossia quella materiale, e si ritrovano immersi in un ambiente intossicato in modo irreversibile in cui è sepolta viva, se non fatta abortire, ogni forma di spiritualità.

Guerra ideologica con due contendenti: il tutto materiale e il nulla spirituale. Uno figlio dell'altro. Con grande beneplacito della classe dirigente che governa entrambe. Perché tra vittime in conflitto reciproco il carnefice gode. 

Come se non bastasse ulteriormente, la classe dirigente politico-finanziaria (che per i propri circuiti multinazionali non ha mai smesso di stampare denaro dal nulla) non solo gode di questa guerra ma la pompa, incolpando i cittadini di ogni generazione di essere addirittura viziati, di avere troppi diritti e pochi meriti. Ecco, senza differenze di generazione, la classe dirigente mantiene invece come passione il patimento altrui.

Ripetiamolo in conclusione. Se non si stampa denaro dal nulla per pensioni dignitose rapportate al costo della vita si uccidono due generazioni. Almeno, nel mentre, ci venisse la passione di capire chi e come sta facendo stragi di intere generazioni con la politica ideologica del lavoro.



Gli incroci tra Neanderthal e Sapiens, ovvero l'antropologia in soap opera

 29 settembre 2020

Circola da qualche anno la teoria di incroci tra Homo sapiens e Homo neanderthalensis sulla base di riscontro di alcuni tratti di DNA in comune. 

Da medico veterinario mi lascia interdetto. Non tanto il DNA comune. Ma che gli esperti di antropologia e genetica arrivino a considerazioni tali essendo risaputo come ABC della genetica evolutiva che individui appartenenti a specie diverse (quali i nostri due ominidi) non possono procreare, o se mai procreano gli individui che nascono sono sterili
L'esempio più concreto  e tangibile ai comuni mortali è il caso di asini e cavalli, che appartenenti a specie diverse ma molto vicine in senso evolutivo, possono avere istinto ad accoppiarsi ma dando luce a puledri sterili (muli e bardotti a seconda dell'incrocio maschio-femmina dell'una o l'altra specie).

Risulterebbe allora avvolta dal mistero la presenza di DNA di uno nel DNA dell'altro di questi nostri progenitori? Niente affatto, perché se una cosa è certa è che questi due ominidi hanno avuto un progenitore comune. Quindi mi stupirebbe se mai il contrario, che DNA comune non ne avessero o addirittura, nota la vicinanza nella linea evolutiva, ne avessero poco!

Se mai, sempre personalmente, per me è un mistero come si possa indagare sul DNA di reperti fossili visto che pure le indagini su resti di DNA di persone in carne ed ossa talvolta esita in errori o fraintendimenti clamorosi.

Allora come spiegarsi queste bizzarre teorie tra ricerche e pubblicazioni ai massimi livelli? Ingenua impreparazione? Davvero molto improbabile.
Sempre personalmente non mi resta che usare la malizia, e avendo ormai conferme di quanto la comunità scientifica sia politicizzata e subisca influenze da ciò che più comoda pensare negli ambienti dell'alta finanza (vedasi le attuali pandemie con relative propagande vacciniste) non può che tornarmi in mente la guerra ideologica mossa al darwinismo ormai già da qualche decennio.
Si è passati dalla proposta nei primi anni 2000 di abolirne l'insegnamento nelle scuole alle teorie che ne mettono in discussione la veridicità partendo da presupposti aleatori sia evoluzionistici che genetici.
Insomma non mi stupirebbe se questa teoria fosse alla fine solo un tentativo maldestro di creare l'ennesima occasione per propagande transumanistiche tanto care alle élite della farsascienza

L'ultima domanda che ne scaturisce infine è: "ma perché Darwin dovrebbe stare così antipatico all'alta finanza e ai suoi bracci politici?".
Per me la risposta è semplicissima: perché ci si sta rendendo conto, a livello globale, della differenza tra la legge del più forte e il principio del più adatto. Ma per questo serve un graduale salto evolutivo di coscienza.

 




  

Coronavirus sars-cov2. Falsi d'autore.

 28 settembre 2020


Che il Coronavirus sia un genere di virus altamente mutabile, è detto chiaro e tondo anche dalle autorità competenti ed è impossibile negarlo: è fatto così.

Può essere sequenziato per un test in modo specifico un virus altamente mutabile? Altro che sì! Sicuro! Ma se poi produci quel test che identifica solo quel virus e lui muta e non te lo ritrovi più, è un test inutile!

Allora cosa conviene fare? Un test generico per quel genere di virus, con del DNA comune a tutti i virus di quel genere (ossia migliaia di specie) così qualche positività ci sarà sempre: perché qualche positivo a quel raffreddore c'è sempre.

Ma la vera convenienza con questo raffreddore è che intanto li chiami "positivi" con tutto ciò che ne consegue politicamente, socialmente, ed economicamente (ed essere "positivi" ormai prefigura un dramma).

Poi dopo, che siano positivi "falsi" poco cambia. Perché nel frattempo li hai demoliti. 

Fatalità è scappato dal controllo umano un virus facilmente mutabile e innocuo come un coronavirus, e non uno stabile e ben identificabile come ad esempio un herpesvirus. 

Il virus perfetto per il caos a telecomando. 

Fonte foto link 1 link 2 




Sei mesi di microfibre respirate dalle mascherine: prossime prognosi riservate o infauste?

 17 agosto 2020

Scattato dopo questo primo ferragosto pandemico nuovo obbligo di indossare mascherine all'aperto su tutto territorio nazionale dalle 18 alle 6 di mattina. Motivo? Prevenire infezioni da movida. Evidentemente le autorità sanitarie considerano movida le famiglie con bimbi che si prendono un gelato dalle 18 alle 22, o lo spritz ai tavoli di un bar. Imporlo dalle 22 alle 6 richiedeva a questa taskforce uno scostumato azzardo intellettuale. 

Sono sei mesi ormai che le medesime autorità sanitarie ci fanno respirare microfibre sintetiche di mascherine, perfino a temperature esterne estive che le degenerano con più facilità e perfino sotto sforzo fisico che non significa necessariamente una corsa, ma anche portare una borsa della spesa.

Neppure i chirurghi che le indossano per qualche ora al giorno sotto aria condizionata sono sottoposti a un impatto del genere delle mascherine (che si spera poi indossino modelli non prodotti in qualche scantinato in Bangladesh).

Microfibre che finiscono nei nostri alveoli polmonari insieme alle esalazioni chimiche di disinfezioni accanite, a rincarare la dose di PM10 ambientali ovunque.  

Sei mesi di "trattamenti obbligatori" ai nostri alveoli polmonari che secondo voi ora saranno più o meno vulnerabili a un qualsiasi virus o batterio ambientale? saranno più o meno predisposti a veder complicare un banale raffreddore in una polmonite interstiziale? 

Ma che problemi ci sono: la causa ufficiale per "gli esperti della medicina finanziaria" non sarà l'inquinamento che vi ha demolito tessuti corporei e difese immunitarie in mesi, anni, decenni; la causa sarà il microrganismo parassita opportunista di passaggio che ha trovato terreno pronto e gioco facile per infettarvi, contro il quale smuovere altre tonnellate di inquinanti ambientali e inquinanti igienico-sanitari (paradossale: il presidio preventivo che intossica, il genio della medicina della finanza). 

Allora c'è da star pur certi che "la prossima ondata pandemica prima o poi" sarà devastante anche per "i più giovani"... che prima erano semplicemente un po' meno intossicati. 

Radiografia di polmonite interstiziale (dal web)







Macabre coincidenze della tragedia del ponte di Genova dentro un "salto" lungo 39 anni.

 14 agosto 2020

Oggi è il secondo anniversario della tragedia del crollo del Ponte Morandi. Da pochi giorni è stata inaugurata la nuova struttura che dopo due anni l'ha rimpiazzata, difficile da dire se più sotto luci od ombre per i tanti aspetti di cronaca nera e cronaca politico-finanziaria che la riguardano.

Dal canto mio approfitto di questo anniversario per esprimere sul mio blog un personale punto di vista sul significato di questo accadimento, richiamando con una impegnativa analessi (flashback) una vicenda tragica accaduta 40 anni prima, con aspetti tanto singolari quanto inquietanti per similarità di dinamiche, protagonisti, luoghi e date con la vicenda del ponte Morandi. 
Vicenda storica che tra l'altro è ritornata sui titoli di cronaca proprio in questi giorni per un'ulteriore evoluzione in concomitanza, ennesima fatalità, dell'anniversario della tragedia ligure. 


Riassumo schematicamente le vicende temporali che mi hanno suggerito certe riflessioni e supposizioni:

- 7 dicembre 1981. Limone (Cuneo, Piemonte). Il comico già di fama Beppe Grillo si ritrova unico superstite di un incidente stradale che vede precipitare la sua fuoristrada in una scarpata di 80 metri. Muore una coppia di giovani amici e la figlia di loro in età scolare. Grillo è assolto in primo grado da accusa di omicidio colposo, e successivamente dichiarato colpevole fino alla cassazione.

- 4 ottobre 2009. Nasce il M5S. Cofondatore è Beppe Grillo, che dopo quasi vent'anni di impegnato attivismo civico ambientalista con il proprio mestiere di comico, realizza l'intento di creare un'organizzazione politica al fine di entrare nelle istituzioni per poterle cambiare da dentro (ricordiamolo, Beppe Grillo da dopo la sua condanna non potrà più avere incarichi istituzionali).

- 24 febbraio 2013. Il M5S di Beppe Grillo riesce ad entrare nelle istituzioni come principale forza di opposizione. Un autentico terremoto per l'assetto della seconda repubblica ove l'organo legislativo (il Parlamento) è sempre stato controllato da caste partitiche senza alcuna interferenza di movimenti di cittadini.

- 4 marzo 2018. Il M5S diventa primo partito in assoluto con il 32% di preferenze: quasi il doppio rispetto al secondo e terzo partito più votato (Lega e PD). Non riesce a governare da solo a causa della legge elettorale approvata dalle suddette caste partitiche prima della fine del precedente governo che senza premio di maggioranza lo costringono ad alleanze per dare vita a un governo. L'ambizioso programma di governo scaturito, contro finanza speculativa, conflitti di interesse e tagli della spesa sociale, a favore invece di tagli agli sprechi, spese e privilegi dell'apparato burocratico statale, rappresenta un reale pericolo per lo status quo della casta politico-finanziaria italiana divenuta potente grazie a decennali riforme volte alla privatizzazione, allo spreco di risorse pubbliche e all'austerità verso il risparmio dei cittadini.

- 14 agosto 2018. Genova (Liguria). Dopo appena due mesi dall'insediamento di un governo M5S e Lega (giugno 2018) con un ambizioso e coraggioso contratto di governo in direzione dei principi ed ideali del M5S, crolla il Ponte Morandi. Un vuoto di 45 metri che miete 43 vittime. Lavoratori o vacanzieri, comunque famiglie distrutte in modo diretto o indiretto.

- 03 agosto 2020. Viene inaugurato il nuovo ponte che attraversa Genova. 

- 06 agosto 2020. Tre giorni dopo tale inaugurazione, viene recuperato il rottame dell'incidente del 1981, dopo 39 anni, per volere del sindaco di Limone, a spese di Beppe Grillo.

In riferimento al crollo del Ponte Morandi, fin da subito si sono sollevate molte perplessità sulla natura del suo crollo, che pare esser compatibile a detta di esperti solo a un'esplosione controllata, tra l'altro ben camuffabile dalla circostanza di un violento temporale in quel giorno. Ma qui non ci soffermeremo su prove o controprove di queste ipotesi: qui si vuole solo avanzare perplessità per coincidenze di dati di fatto.

La seconda perplessità è che è crollato un ponte autostradale come hanno dimostrato tante testimonianze ridotto come decine di altri in tutta Italia. Ed è plausibile alla luce del fatto che la società incaricata del loro monitoraggio e manutenzione è la medesima responsabile del Ponte Morandi. Ebbene è crollato un ponte invece proprio a Genova, città natale di Beppe Grillo, città simbolo ideologico per l'attivismo 5 stelle.

Una terza perplessità è la data. Il 14 agosto, vigilia di una festività religiosa cattolica importante: l'Ascensione della Madonna. Desta perplessità perché il tragico incidente di Beppe Grillo avvenne fatalmente il 7 dicembre di quel lontano 1981, vigilia invece della festa dell'Immacolata concezione...della medesima Madonna, ovviamente.   

Al netto di tutte queste perplessità, la domanda base da porsi è solo una: se mai si tratta di un crollo intenzionale, quale può esser stato il movente e lo scopo? Ovvero quale contesto politico può giustificare un attentato del genere se mai fosse un messaggio di stampo mafioso-terroristico rivolto a una qualche forza politica, o suoi leader?

Qui la storia politica in Italia, dal 4 marzo 2018 al 14 agosto 2018 è illuminante. Ed è storia che svela colpi di scena meritevoli di scandalo più che di perplessità soprattutto alla luce del comportamento del suo principale attore politico (il M5S con i suoi vertici e garante) successivamente al 14 agosto fino ad oggi.


Perché se l'intero programma del nuovo governo instauratosi dopo il 4 marzo 2018, pur ostacolato da molteplici forze istituzionali nazionali e internazionali (in primis il Presidente della Repubblica che ha ritrattato le sue intenzioni ostacolanti solo sotto ricatto di un impeachment) era perfettamente coerente con il programma elettorale del M5S e in linea con i suoi principi fondanti maturati nell'arco di un decennio, ebbene piano piano, lentamente, da dopo il crollo 14 agosto 2018, l'azione politica del M5S ha rivelato clamorosi dietro-front su molteplici promesse elettorali e linee programmatiche: TAP, ex-Ilva, obblighi vaccinali, e perfino TAV Torino-Lione (con la fiducia rinnovata a un governo Conte-2 appena un mese dopo la sua approvazione da parte del medesimo) sono solo primi segnali. Seguono la ritrattazione sulle alleanze elettorali e sul limite dei mandati (di un imbarazzo intellettuale totale questo ultimo tema, essendo un disagio rimediabile con una semplice riformulazione su base temporale, del tutto ignorata dai vertici del M5S), per non parlare di oneri di sistema in bolletta per nulla banali in termini di impatti della privatizzazione e dei risparmi dei cittadini, e non da ultime le famigerate concessioni autostradali

Allora se è facilmente dimostrabile che proprio a partire dal quel crollo il M5S ha invertit la rotta delle sue ambizioni politiche in svariati ambiti e contesti, scendendo a compromessi con la casta di una storica mai finita trattativa Stato-mafia, per di più con una comunicazione imbarazzante dei vertici M5S verso la base elettorale per giustificare tante incoerenze e inadempienze, allora è facile supporre che tale crollo, se mai fosse di un'esplosione, sia stato un avviso di cambiare rotta a determinata forza politica di governo.

Ancora più eclatante a supporto di tale interpretazione poi è l'atteggiamento del garante del M5S Beppe Grillo, che ha convertito il suo attivismo politico verso storiche lotte a difesa della salute e dell'ambiente, in un ridicolo tifo per la liberalizzazione di droghe leggere e "patti per la scienza (del TSO, nda)", a fianco di una lotta serrata contro omeopatie e medicine alternative (lui, l'autore di prefazioni a Farmakiller). Conversione intellettuale come se non bastasse condita da nuove vesti comiche al limite dell'assurdo, inneggiando alla bellezza del caos con tanto di maschere di Joker. Maschere come segno premonitore anche di mascherine, diventate una famigerata moda negli ultimi sei mesi di gestione di una pandemia scientificamente farsesca, solo ed esclusivamente in Italia, governata da un governo commissariato di fatto da un'organizzazione internazionale (l'OMS dell'ONU).   

Ecco dunque. Per tutti questi aspetti peculiari di vicende reali, a me personalmente viene da pensare che quel tragico evento del 14 agosto 2018 richiami molti particolari di un evento tragico che ha cambiato senza dubbio la vocazione civica di un personaggio della spettacolo assai sensibile e visionario, garante della prima forza politica italiana di governo da due anni a questa parte.
Evento tragico che, assurdità delle assurdità, vede lasciato in sede dalle istituzioni il rottame per 39 anni, e fatto asportare dalle medesime appena tre giorni dopo l'inaugurazione del nuovo ponte di Genova... presentando il conto al responsabile. Ben 39 anni dopo. 

Si dice che la mafia e la massoneria abbiano a cuore la simbologia di date e luoghi. Sicuramente mafie e massonerie hanno smania di segretezza e ossessione di passare inosservati, e ciò le accomuna pure ai servizi segreti di uno Stato.
Personalmente penso che Beppe Grillo abbia avuto un brutto déjà-vu vedendo le immagini di quel ponte crollato il 14 agosto 2018, nella sua città natale. Personalmente credo che tra simboli e segreti, questi due eventi che coinvolgono la sfera intellettuale, emotiva e spirituale di un solo uomo (il più potente indiscutibilmente dal punto di vista ideologico in Italia negli ultimi 10 anni) abbiano segnato la strada - disintegrata- della politica di governo italiano negli ultimi due anni.



La lattoferrina, e i rimedi della nonna contro i raffreddori da coronavirus.

27 luglio 2020


E poi arriva la scoperta rivoluzionaria della lattoferrina, proteina antimicrobica conosciuta azzardo dire sicuramente prima della scoperta del DNA, che dovrebbe aiutare a combattere il virus paranfluenzale (raffreddore) cov2 responsabile della covid19.

Avete presente il rimedio della nonna "hai il raffreddore? latte caldo e grappa prima di andare a letto".
Ecco la grappa reca beneficio perché evaporando l'alcool con il calore del latte, scioglie il muco in naso e seni nasali. Ma a farvi passare il raffreddore è il latte con i suoi tanti (sicuramente tanti ancora da scoprire) principi attivi antimicrobici (occhio poi che il latte più è termicamente trattato, più perde proprietà: il latte UHT non è lo stesso che pastorizzato o microfiltrato; quello crudo -da bollire- era il più nutriente ma lo hanno fatto sparire dalla circolazione in pochi anni per scopi commerciali con altra messa in scena mediatico-sanitaria colossale che qui tralascio).
A non farvelo tornare il raffreddore infine è il riposo, il sonno, perché potete bere tutta la grappa e latte che volete...se non rispettate il ciclo veglia sonno, i raffreddori saranno solo e sempre un'anteprima.

Capito allora? Il latte vi aiuta contro il coronavirus come aiuta contro qualsiasi raffreddore (che strano!). Ma se un raffreddore non vi passa con questo o altri rimedi, forse avete qualche serio problema di immunità, che è un problema non da poco riscontrarlo in epoca Covid19! perché si finisce dritti in terapia intensiva bombardati di chemoterapici antivirali, antiparassitari, e chissà cos'altro in fase di sperimentazione. Ecco, magari un tempo avevate più chance di cavarvela... se non vi passava un raffreddore.

Attendiamo dunque il servizio giornalistico a reti unificate e la pubblicazione scientifica su Science e Nature che ci illumini sui rimedi della nonna. E stiamo tranquilli comunque: nessun sano latte e grappa vi eviterà di fare il vaccino.


Covid 19 e il circuito globale di app, indagini genetiche e 5G

17 giugno 2020

L'indagine sierologica a campione per monitorare la pandemia Cov-19, al momento su base volontaria, scheda il corredo genetico "per fini statistici e studi scientifici", ed è associata al codice fiscale.

L'app Immuni per monitorare l'epidemiologia della Covid-19 è associata alla SIM che l'ha scaricata, ossia al codice fiscale.

Ora con queste premesse, il 5G potenzialmente cosa può diventare? Un fascio di microonde diretto alla vostra specifica SIM ma anche al vostro specifico DNA, accomunati dallo stesso codice fiscale.

La Covid19 può risultare dunque un pretesto per un videogioco globale di codici fiscali finalizzato a radiazioni "personalizzate".
E già ci sono milioni di persone sicure e felici di essere personaggi di un videogioco sui propri corredi genetici, senza sapere nulla di chi lo pilota.


Coronavirus e covid-19. Perdita di gusto e olfatto correlata ai tamponi?

21 maggio 2020

E' ormai risaputo da mesi che tra i sintomi della Covid-19 sono annoverate alterazioni più o meno reversibili dell'odorato e del gusto.
Desta curiosità che tali lesioni compaiano però talvolta senza altra sintomatologia, qualora si è positivi al Cov-2, perché mentre è tipico che un virus para-influenzale causi un comune raffreddore con congestione naso-faringea e relativo ottundimento sensitivo di gusto e olfatto, è assai stravagante che questi deficit vengano accusati senza sintomi da raffreddamento.

In attesa che si dimostri il comportamento patogenetico del virus selettivo verso queste categorie di cellule sensitive, purtroppo questo rinvenimento oltre che destare curiosità desterà anche molta perplessità, perché sono stati recentemente denunciati potenziali rischi di danno causati dalle metodiche di tamponatura alle strutture nervose anatomiche che coinvolgono questi sensi (bulbo olfattivo e terminazioni del nervo cranico olfattivo per l'olfatto; nervi cranici facciale-intermedio, glossofaringeo e vago per il gusto) essendo tali strutture a ridosso della mucosa nasale e orofaringea sondate con i tamponi.

Verificare se c'è correlazione tra il rinvenimento di alterazioni o perdite di gusto e olfatto senza altra sintomatologia in corrispondenza dell'esecuzione dei tamponi, spesso ripetuti in corso di monitoraggio in questi mesi, sarebbe un'analisi assai semplice da condurre per sfatare ogni dubbio, al netto di dimostrazioni scientifiche su straordinari ed esclusivi meccanismi patogenetici virali.

Fonte Il Fatto alimentare Fonte Il Giornale

Coronavirus-covid19. Tasso di letalità in Italia... del virus o di politiche sanitarie locali?

08 maggio 2020


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Ha dell'incredibile come da un giorno all'altro, tra il 4-6 maggio, sia crollata la CURVA BLU della variazione degli "attualmente positivi" in Italia ("dato medio" comunque scandaloso nota la variabilità colossale di situazioni epidemiologiche su suolo italiano, pur essendo il primo caso positivo rinvenuto a Roma!)

Una variazione "a picco" simile era avvenuta al 9-10 marzo, e in quell'occasione però non è stato registrato aumento parallelo di guarigioni (CURVA GIALLA) o decessi (CURVA NERA): semplicemente si è indicata variata la CURVA ROSSA dei contagi totali (parallela ed equidistante in questo frangente alla CURVA BLU).

Questo può essere interpretato come segno di una completa arbitrarietà del rilevamento di positivi nel tempo (affidabilità del test? criteri di campionamento? tamponi ripetuti su medesimi soggetti poi rivelatisi negativi campionati o meno?) oltre che di definizione di contagi (ossia rilevazione di sintomi associati a covid-19).

Ma questa è solo l'ultima stravaganza che può emergere interpretando i dati di questi due ultimi due mesi.


La cosa più sconcertante è che resta confermata anche in questa prima settimana di maggio, fin dal 1 marzo, l'aumento del "tasso di letalità":

08-mar 4,96%
22-mar 9,26%
11-apr 12,8%
17-apr 13,19%
23-apr 13,45%
29-apr 13,60%
07-mag 13,88%

Ripetiamolo: trattandosi di un virus che solo in rare eccezioni aggrava fino alla terapia intensiva presentando il rischio di morte, significa che se questo rischio di morte è via via sempre più aumentato perfino quando dopo un mese cominciano a diminuire supposti contagi e aumentano le dimissioni, qualcosa non ha funzionato sulla conduzione sanitaria di tali aggravamenti!

Purtroppo è stato chiuso (e democraticamente stravolto) un paese intero associando quella letalità al virus in senso globale invece che a una sua stessa conduzione politico-sanitaria!
Questo è scandaloso, soprattutto perché indice che certa politica locale di opposizione al governo (che fatalità amministra 5 regioni tra le prime 8 a più alta letalità covid-19) ha agito in sinergia a certa parte politica del governo centrale (che fatalità amministra pure le rimanenti 3 regioni tra quelle prime 8).

Insomma, dopo 9 settimane, il "nemico invisibile" chi è per i cittadini italiani? Un virus o il tradizionale "partito-unico" italiano (oggi Lega-PD) da decenni fedele esecutore di dettami sovranazionali, non da ultimo in politiche sociali e sanitarie?



Coronavirus, vaccino obbligatorio o facoltativo...cosa conviene?

03 maggio 2020


Con ormai imminente lo scioglimento del lockdown pandemico in Italia, a fronte di tanti slogan formali e informali ci si chiede se il futuro vaccino anti-Cov2 sarà da subito obbligatorio o meno per volontà della taskforce governativa da guerra (guerra a un nemico invisibile che mobilita potenze di fuoco finanziarie invece poco palpabili).

Se sarà subito obbligatorio, tanta parte di popolazione disillusa da tanta invisibilità magari non farà guerra in quanto è disillusa, ma si arrabbierà molto con loro. Con la taskforce, ossia lo Stato.

Se invece sarà facoltativo, si potrà invece fomentare ancora un clima di guerra tra illusi e disillusi, tra fazioni di gente che si vaccina e gente che non si vaccina. E sarà un gusto allora vedere tale scontro per una taskforce di guerra.

Perché così questo Stato potrà imporlo in seconda battuta come rimedio a una guerra psico-socio-sanitaria.

Ragionano con queste logiche, suppongo, le taskforce in stato di guerra. Anche con la salute. Premia la competizione ad ogni livello: tra cittadini così come tra esperti. Un vortice di "competizione tra competenze" in cui far risucchiare i cittadini. E funziona benissimo soprattutto in sanità da quando è diventata un'azienda.