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UE vs Italia. Arresa o colpo di grazia?

20 dicembre 2018

Eppure un pochino inquieta il fatto che i falchi dell'UE abbiano gettato la frusta contro il #GovernoDelCambiamento sospendendo procedure di infrazione e dando il via libera alla legge di bilancio. Mi viene da pensare che ci sia qualche subdolo scopo dietro il sadismo finanziario di questa Europa delle banche private che ha tirato finora per i capelli l'Italia, costringendola ad usare una coperta strettissima per le spese, nonostante potesse essere più ampia senza alcuno sperpero (ossia semplicemente governando decentemente come mai è stato fatto in Italia negli ultimi 30 anni).
Con un coperta stretta, basta qualche "imprevisto" e i conti non tornano più. E chissà se prossimamente accadranno fatalmente "imprevisti" cui il governo italiano dovrà far fronte, sforando lo zero virgola concordato, e verso il quale questa Unione Europea si farà trovare impietosa con un #Commissariamento, o comunque pilotando "il populismo italiano" il prossimo maggio con le #ElezioniEuropee2019. Certo mondo intellettuale si sta già chiedendo come mai finora gli attentati terroristici hanno risparmiato l'Italia. Mi rispondo che in Italia la legislazione degli ultimi decenni forse ha permesso al terrorismo internazionale di porre le proprie basi operative per organizzarsi indisturbato sul resto d'Europa (Spagna, Francia, UK, Germania) e non avrebbe senso creare allerta dove si ha base operativa. Ma soprattutto in Italia c'è già una #TrattativaStatoMafia che se vuole ottiene gli stessi risultati del terrorismo internazionale. Già tra l'altro è poco chiara la dinamica del crollo di un ponte (40 vittime), proprio a Genova nel mentre decine di infrastrutture in Italia da decenni sono forse ancora più instabili di quel ponte.
I prossimi mesi, da qui a maggio, si dimostrerà se queste mosse sono un'arresa delle istituzioni europee al cambiamento, oppure la premessa a un suo colpo di grazia.


L'ombra dell'Eurogendfor

12 dicembre 2018


Ho sempre l'impressione, come fin dalle reazioni contro i manifestanti in Catalogna che le divise di gendarmeria nazionali siano indossate da mercenari dell'Eurogendfor, forza di polizia nata con il trattato di Velsen quindici anni fa proprio pensando a sommosse popolari (che strano!). Leggevo che l'Eurogendfor arruola in particolare dall'est europa, ma non escluderei che ci siano anche mercenari statunitensi visto che la base Eurogendfor in Italia è a Vicenza vicino alla base militare USA. Tali arruolamenti vale la pena sottolinearlo hanno senso per rendere più efficace l'azione repressiva (quali forze dell'ordine nazionali aggredirebbero con smisurata violenza i propri popoli -che li stipendiano- mentre protestano?). Certo se dovessero insorgere sommosse popolari nei paesi est europa manderebbero militari di tutt'altra provenienza, ma ciò non avverrà mai perché quei popoli brindano all'UE: il progetto euro è stato un dirottamento di capitali finanziari dai PIIGS all'est europa per creare monopoli multinazionali. Tanti piccoli paesi con qualche milione di abitanti stanno vivendo un boom economico negli ultimi 20-30 anni sulla pelle di popoli storicamente "leader", umiliati, che ora insorgono. Ma quando gli ultimi diventano i primi menano, e pure facilmente.



Tsipras al posto giusto nel momento sbagliato (forse)

29 novembre 2019

Tsipras, ancora scioccato dal sadico trattamento subito dalla Troika l'indomani del suo nobile tentativo di ribellarsi alla pervertitocrazia dell'UE, non vuole credere ai suoi occhi che gli italiani, vicini di casa PIIGS, possano riprendere in mano le redini sull'attuale ordine di cose come aveva tentato di fare lui con il suo popolo, e si lascia andare in disperate dichiarazioni. Pare gli sia difficile accettare che qualche altro servo riesca a liberarsi dal padrone quando egli stesso provandoci per primo ha avuto la peggio, anche non avendo nulla da recriminare al suo fallimento. Anzi il suo tentativo è stato testa d'ariete a far tremare per primo le gambe al gigante d'argilla di Bruxelles, purtroppo avvenuto in circostanze storiche non adatte a raggiungere il suo obiettivo. Ricordiamo che il referendum greco contro la macelleria sociale europea è avvenuto nel 2015, ben prima del referendum sulla Brexit e dell'elezione di Trump entrambi del 2016, e molto prima del nuovo governo del cambiamento italiano del 2018.
Se Atene avesse battuto oggi i pugni probabilmente il loro suono sarebbe stato percepito diverso in tutta Europa, e più che mai a Bruxelles. Fare oggi l'esatto contrario invece costringe a riconsiderare davvero ogni intento e movente della classe dirigente ateniese negli ultimi tre anni. Peccato.
 


Il lato bianco del lavoro nero

27 novembre 2018



Vi siete mai chiesti da cosa nasce il lavoro nero nel terzo millennio
Pensateci un attimo. Tasse eccessive ed inique non servono a recuperare denaro per lo Stato, poiché uno Stato è sovrano di emettere moneta secondo le proprie esigenze (questo valeva per l'Italia prima che entrasse nell'eurozona, e vale oggi per la banca centrale europea). Allora tasse eccessive ed inique servono direttamente a deprimere il potere d'acquisto, le facoltà di scelta e le opportunità di crescita dei cittadini, ma indirettamente servono proprio a creare lavoro illegale e la sua persecuzione con cui ulteriormente umiliare l'esistenza già avvilita dei cittadini.
Fateci caso. Difficile sentir dire dai lavoratori privati che il lavoro nero è una scelta. Si sente sempre dire invece dai lavoratori dipendenti dello Stato, istituzioni o dipendenti pubblici, che il lavoro nero è una piaga sociale frutto dell'avidità consapevole dei privati.
Questo è come sentire lamentarsi un domatore con il leone quando reagisce alla frusta. Lo spettacolo sarebbe rinchiuderlo dentro in gabbia non con il leone, ma da solo. Perché il leone per natura non è sadico e vuole libertà. Sadico è il domatore che gode delle schiavitù e rimprovera chi non le accetta.



4 novembre 1918... e 1939.


IV novembre 2018


Il 4 novembre è celebrato per la resa dell'Impero Austroungarico all'Italia nella Prima Guerra Mondiale. Ma questa ricorrenza ci dà occasione di conoscere anche un'altra Storia, offrendoci l'occasione di riflettere su particolari problematiche della contemporaneità.

https://it.wikipedia.org/wiki/4_novembre

Il 4 novembre di qualche decennio dopo la storica ricorrenza, appena scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, il presidente statunitense Roosvelt (massone progressista) apre al commercio delle armi con entrambi gli schieramenti fino ad allora in gioco nel conflitto: l'asse italo-tedesco e l'alleanza anglo-francese. Strategia tipica questa della speculazione finanziaria delle lobby multinazionali nate con il colonialismo evolutesi poi in massonerie (la prima lezione di ciò fu data dai Rothschild che finanziarono sia l'esercito francese che inglese durante l'ultima guerra napoleonica).

Certo gli alleati anglo-americani ci hanno liberato dal nazifascismo. Ma considerati questi e altri dati storici (tipo la simpatia tra Churchill e Mussolini, guarda caso diretto a Londra durante la sua fuga) forse qualche rivalutazione di scopi e moventi di fine e inizio conflitto merita esser fatta.

Una seconda considerazione di estrema attualità riguarda invece i connotati delle massonerie contemporanee, le cosiddette Ur-Lodge. In estrema sintesi pare che vi siano due schieramenti massonici a contendersi il controllo politico-finanziario su scala globale: quello progressista-democratico e quello conservatore-liberista. Ebbene uno dei massimi esponente del primo schieramento fu proprio Roosvelt, promulgatore della Seconda Carta dei Diritti e cui si ispirano anche in Italia certi movimenti politici dichiaratamente massonici. Ma sono movimenti di nome, di fatto sono partiti e difendono piramidi di potere ben precise ed è inevitabile che sia così visto che la massoneria per definizione è una piramide di poteri.
Allora davvero è curioso come diventino paradossali gli atteggiamenti dei poteri forti finanziari, che sia attraverso un presidente USA o un gran maestro italiano, quando cercano di assumere connotati umanistici, progressisti, democratici pur di ottenere consensi contrapponendosi a concorrenti rivali, che se non altro hanno il coraggio di rivelarsi per ciò che sono: conservatori, liberisti, neo-aristocratici, neo-colonialisti...








Cimici asiatiche in viaggio da millenni ma arrivano oggi

10 ottobre 2018

Da millenni ormai Europa-Asia commerciano e scambiano ogni sorta di prodotti, da centinaia di anni America-Asia fanno altrettanto, ma:
"La cimice asiatica ha raggiunto l'Europa a inizio 2000 passando prima dagli Stati Uniti, negli anni '90,,
Ma non ci sono solo loro a detta della Coldiretti a provocare danni per un miliardo di euro: ci sono coleotteri, batteri, moscerini e chi più ne ha più ne metta che mai prima hanno potuto colonizzare il nostro habitat... ci raccontano.

Colpa dei cambiamenti climatici? E' davvero così stravolto il clima per la prima volta in millenni da alzare temperature e umidità in zone temperate fino a favorire la proliferazione di questi insetti, tra l'altro senza essere accompagnati da esemplari di migliaia altre specie loro conterranee?
Non potrebbe invece esserci la manina dell'uomo che con produzioni sempre più intensive, oppure l'ingegneria genetica o ancora una semplice diffusione mirata, aiuta la proliferazione e l'adattamento di questi specifici insetti?

Si fa presto ad essere maliziosi anche perché, ovviamente, il danno di questi insetti è causato alle piccole produzioni, agli orti domestici, al settore "biologico", che non fanno uso di pesticidi come le produzioni multinazionali, si sa, pronte a tutto per monopolizzare i mercati.

''Non dissi che metà di quello che ho veduto, perché sapevo che non sarei stato creduto,, Marco Polo.
Come noi caro Marco. Come noi.


Vaccini d-istruzione


17 settembre 2018


La riflessione nasce spontanea. Se l'obbligo a vaccinare in modo scriteriato sta diventando un pretesto per non mandare più un figlio a scuola, non è che in fondo in fondo fa più bene che male questo obbligo visto che questi sono gli 'insegnamenti della scuola dell'obbligo?

Allora parliamoci chiaro, la scuola dell'obbligo è tale non per dover studiare su determinati testi né per la frequenza, ma per un esame che si è obbligati a fare alla fine del ciclo di studi.
Visto che per preparare quell'esame basta prendere in mano i programmi ministeriali, ma soprattutto visto che ci son fior di insegnanti disoccupati dietro casa ovunque, e ovunque neolaureati pronti a dare ripetizioni, siamo sicuri che non convenga forse auto-organizzarsi per educare i figli in modo alternativo, crescendoli con gli anticorpi per porcherie come questi insegnamenti invece che per epidemie  farsascientifiche?

Chissà che fine farebbero nel giro di pochi decenni le multinazionali del farmaco, con una nuova generazione di gente sana anzitutto grazie ad un'istruzione sana. Ma ancor più chissà che evoluzione avrebbe ogni campo dell'ingegno umano con in giro una nuova generazione di mens sana in corpore sano!

Bambini fragili di mamme non immuni alla #FarsaScienza

07/09/2018

Se le "mamme dei bambini fragili" non hanno alcun timore dei vaccini e temono invece i bimbi non vaccinati, significa che le autorità competenti che le hanno informate le hanno convinte quanto meno di cose del genere:

1- i bambini sani NON VACCINATI eliminano categoricamente virus e batteri di malattie per cui si vaccina
2- i bambini sani VACCINATI non eliminano mai virus e batteri per cui sono vaccinati
3- i bambini immunodepressi non sono suscettibili a tutti i virus e batteri ambientali, ma solo ai virus e batteri di malattie esantematiche eliminati da bambini NON VACCINATI
4- bambini NON VACCINATI che si ammalano di malattie esantematiche vanno regolarmente a scuola mentre sono in malattia
5- tutte le malattie per cui si vaccina sono malattie trasmissibili da bambino a bambino.

Link fonte foto

Essendo tutte queste situazioni pura follia, chiamate #FarsaScienza al soldo di una #Pervertitocrazia l'obbligo a vaccinare a tappeto tutti i minorenni italiani per pura speculazione finanziaria se non addirittura sanitaria, poiché i vaccini sono prodotti da privati che non rispondono di nulla su effetti desiderati (ossia non garantiscono si sviluppi immunità dopo vaccinazione per quella malattia) né su effetti indesiderati (ossia non rispondono ai danni da effetti collaterali).






Ministri giallo-verde...blu #GovernoDelCambiamento

05 giugno 2018


Ecco come leggo la rosa dei ministri di tale #GovernoDelCambiamento, cosiddetto "giallo-verde", ossia compromesso inevitabile di forze politiche provenienti da due mondi distinti: quello "giallo" dei cittadini (il MoVimento 5 Stelle) e quello "verde" della casta (il partito Lega Nord).
Lega Nord che al contrario del M5S, va ricordato, forse non a caso ha appoggiato la legge elettorale che ha partorito questo governo in tre lunghi e sofferti mesi.

Sul #PianoQuantitativo le forze sono perfettamente bilanciate con 6 ministri politici + 3 ministri tecnici + 1 ruolo di presidenza/vicepresidenza per parte.
Sul #PianoQualitativo invece si può misurare il grado di influenza di cittadinanza "gialla" da una parte e casta "verde" dall'altra.
L'influenza della casta evidentemente non poteva che essere per tradizione interna alla rosa dei ministri referenti alla Lega, e in particolar modo nei tre tecnici leghisti che addirittura tendono al più profondo "blu", ossia la casta finanziaria per eccellenza.
Ma mi lascia perplesso anche che il Ministro per la Pubblica Amministrazione Bongiorno sia secondo Wikipedia in consiglio di amministrazione della Juventus! Sarà vero? Si dimetterà? Si vedrà.
Ancor più inquietano i legami famigliari del vicepresidente dei ministri Giorgetti, sempre secondo Wikipedia.

E infine una certa influenza di lobby finanziarie (Aspen Istitute, Fondazione Magna Cartha) riconducibili a entità massoniche progressiste/conservatrici che certamente tenderanno ad influenzare il timone in mano ai cittadini.
Pensando al potere decisionale del Consiglio dei Ministri e valutando le due forze in gioco, saranno determinanti quei ministri leghisti che dovranno dimostrare di volta in volta di essere dalla parte dei cittadini, o della casta.

Ai fatti della Storia l'ardua sentenza.

E se Mattarella si dimettesse?

30 maggio 2018


Don Abbondio è forte con i deboli (Renzo e Lucia, i promessi sposi) e debole con i forti (Don Rodrigo, il "signore"). Mattarella è forte con il popolo ridotto al lastrico dalla finanza europea, e debole con i "Signori" della finanza europea.
"Questo matrimonio non s'ha da fare". Così è stato ordinato e lui esegue. Tra l'altro lo stesso criterio con cui la curia del 600 sceglieva i prelati "per il basso" (non a caso i Padre Cristoforo di turno sceglievano altre strade...) è stato imposto dall'UE per far eleggere Mattarella.

Negli ultimi 20 anni (anche se ricordiamo solo le ultime) l'UE con il suoi poteri finanziari ha imposto all'Italia riforme costituzionali e leggi elettorali tali per cui si sono formati Parlamenti fuori legge capaci di autolegittimarsi fuori legge, arrogandosi sempre più potere e togliendone agli elettori, trasformati dal potere mediatico finanziario in un'entità appestata (giusto per rimanere in tema manzoniano) sotto il nome di "populisti".

Ed eccoci qui oggi. Mattarella è stato eletto da un parlamento incostituzionale e per di più con un iter di votazioni di dubbia legalità. Lui non può che fare gli interessi di chi ha realizzato la sua nomina, ecco il senso di quanto da lui eseguito fino ad oggi.

Eppure per mano di quella sorta di Provvida Sventura l'intero progetto sta crollando, in Italia, proprio per mano di portavoce del popolo.
E' successo che a suon di coerenza, trasparenza ed onestà, stanno uscendo tutti gli scheletri negli armadi di quel castello di maschere di carta, e perfino la massima istituzione che Mattarella riveste ha dimostrato ufficialmente di essere suddita della finanza europea, e non della volontà popolare espressa attraverso il voto ormai costituzionalmente insignificante in Italia, sia formalmente che sostanzialmente.

E' successo che quegli stessi cittadini hanno l'occasione a questo punto di mettere all'angolo il nostro Don Abbondio, facendogli cogliere un'occasione non solo di remissione, ma di riscatto verso il ruolo che riveste, con il proprio nome e la propria faccia.
L'occasione di dimissioni, che trasferirebbe la prima carica dello Stato al Presidente del Senato, incaricato a formare il nuovo Parlamento appena eletto democraticamente il 4 marzo per nominare un nuovo Presidente della Repubblica, finalmente degno quindi di essere scaturito, a differenza di Napolitano-bis e Mattarella, da una vera espressione di rappresentanza del popolo.

L'occasione di dimissioni sarebbe giustificata in modo dignitoso da parte di Mattarella già per il motivo di aver più volte fallito con il suo ruolo la formazione di un governo di fiducia per gli italiani e i loro rappresentanti, oltre che per i mercati internazionali. L'attuale Presidente della Repubblica avrebbe così modo di uscire di scena senza rendere torto ad alcuno, dall'una e dall'altra parte, e per di più conquistandosi un decorosissimo posto d'onore negli annali della Storia d'Italia.

Meno dignitoso sarebbe se Mattarella arrivasse a tale risoluzione indotto da un impeachment.
Proposto dal M5S, questo necessita dell'appoggio dalla Lega per vederlo approvato in maggioranza alla discussione parlamentare. Successivamente lo stato d'accusa avrebbe bisogno di maggioranza assoluta parlamentare per essere attuato, e questo certamente non sarebbe reale allo stato attuale.
Ma basterebbe anche solo una maggioranza parlamentare espressa a favore dello stato d'accusa per fornire il segnale istituzionale a Mattarella di non essere più una figura credibile in tale ruolo davanti agli Italiani, e al mondo intero.

Nel celebre romanzo manzoniano non proprio tutto finisce per il meglio, ma il male sembra dare una direzione (difficile dire senso) al bene per realizzarsi. Renzo e Lucia sopravvivono alla peste. Don Abbondio si ammala e se la scampa, certo, ma dal momento che alla stessa peste soccombe proprio quel Don Rodrigo... quale esistenza gli è mai rimasta da vivere alla luce delle sue scelte?


Impeachment, Eurogendfor, e regola dei due mandati

29 maggio 2018

E se il 2 giugno alla manifestazione del M5S a Roma si infiltrassero organizzazioni violente per degenerare la situazione istituzionale già tesissima? Come reagiranno in UE? L'ingrediente di fantomatiche sommosse popolari aggiunto all'instabilità politica appena creata ad hoc tramite Mattarella (che ricordiamo essere un presidente di dubbia costituzionalità) sarebbe quanto di più desiderato da Bruxelles e i suoi partiti vassalli italiani, innanzitutto per togliere ogni credibilità all'impeachment richiesto dal M5S, poi magari per sguinzagliare l'Eurogendfor e fare pressioni sulla sovranità militare, ma più di tutto per legittimare d'urgenza il governo tecnico appena commissionato fornendo la scusa a PD-FI e paradossalmente anche alla Lega (che sotto sotto forse non vede l'ora di togliersi dai piedi questi grillini che lavorano notte e giorno) di votargli la fiducia.

Infatti inutile credere ai soliti slogan elettorali: la casta Lega compresa non vede l'ora di sedersi sulle poltrone, altro che tornare alle urne, e qualsiasi motivo farlocco o non farlocco è buono: lo dimostra il fatto che la Lega dopo il 4 marzo ha rifiutato un contratto con il M5S per due lunghissimi mesi, accettandolo solo quando l'alternativa è diventata il reale voto a luglio infausto per il centrodestra.
Chi ha poi osservato attentamente Salvini in queste fasi, dal 4 marzo al 28 maggio, lo avrà notato estremamente emancipato e rilassato appena vinto le elezioni al seguito di Berlusconi così come subito dopo l'alt di Mattarella a Conte, mentre estremamente teso ed irritabile nel momento in cui trattava il contratto con il M5S, vedendosi costretto a firmare di fare dal punto di vista pratico quello che per un'intera carriera è sempre stata solo una chiacchierata elettorale.

Ad ogni modo, comunque andrà, sarà il caso che il M5S rifletta sulla riformulazione della regola dei due mandati, perché in Italia non sono sinonimo di dieci anni e se mai si tornasse al voto a breve (che è sempre meglio di un commissariamento europeo a 360°) il ricambio totale di portavoce con esperienza nelle istituzioni sarebbe una catastrofe.
Sarebbe più opportuno consentire ai portavoce eletti il numero di mandati minimo a garanzia dell'intera durata di massimo due mandati. Così se X mandati finiscono in 9 anni per estremo, si può usufruire di massimo un solo altro mandato per raggiungere quota 10 (durata di massimo due mandati) e finire la carriera al massimo con 14 anni di attività, che rispetto a 10 poco cambiano in termini di speculazioni carrieristiche.

Certo loro non mollano, noi neppure, ed è difficile vincere contro chi non si arrende mai. Ma più ci si avvicina alla fine della partita più occorre saggezza e prudenza, tanto in campo quanto in tribuna, e sulle piazze.






Regionali 2018 Val D'Aosta, fantasma mediatico italiano


21 maggio 2018

Se il PD che controlla l'informazione pubblica italiana e Forza Italia che è padrona dell'informazione privata italiana in Val d'Aosta oggi avessero ottenuto le percentuali di Lega e M5S, gli esiti delle ragionali avrebbero avuto la prima pagina sopra ogni altra notizia di formazione di governo, come è avvenuto per il Friuli Venezia Giulia venti giorni fa.
Invece la Val D'Aosta oggi quasi scompare dalla geografia politica italiana, per non mostrare al resto d'Italia che il PD non ha ottenuto neppure il 3% ma soprattutto che Berlusconi-Meloni senza Salvini appena superano il 5%.
Primeggiano invece partiti autonomisti (Unione Valdostana 19%) a seguire la Lega Nord pure autonomista col 17% e quindi a pari merito al 10% il M5S e tre liste civiche, sempre all'insegna dell'autodeterminazione dei popoli.
Si parla di circa 100.000 elettori, certo, ma l'affluenza del 65% poco dopo le politiche è un buon segno soprattutto considerando la concomitanza con la formazione del governo Lega-M5S, che pare aver recuperato la fiducia nella partecipazione al voto dopo la scarsa affluenza dimostrata allo stesso appuntamento appena un mese fa in Molise e in Friuli Venezia Giulia (dove si è risicato il 50%). Ma è un buon segno soprattutto per far capire che la lezione politica magistrale data dal M5S alla Lega in questi ultimi 2 mesi (due mesi: il tempo richiesto dalla Lega ancorata a Berlusconi per accettare la propposta del M5S di un contratto, per cui bastava una settimana) ha dato frutti strabilianti dal punto di vista istituzionale, ma incoraggianti anche per il sentimento popolare.
Poco meno a nord del Friuli Venezia Giulia e un bel più a nord delle Marche, il sengale della Valle D'Aosta è forte e chiaro verso l'UE, e più che mai verso la vicina Francia che forse è la più preoccupata nel vedersi disintegrare il ghiotto miraggio del potenziale feudo italiano, e tutto questo per mano della #SovranitàPopolare degli Italiani al voto, consapevole e coraggiosa.
#GrazieValdostani

fonte foto: Regione autonoma VDA


Gli under-45 italiani, settanta giorni dopo il 4 marzo 2018

16 maggio 2018


Fonte Demopolis: se il 4 marzo 2018 fossero andati a votare solo under 45, il M5S otteneva il 41% mentre la Lega il 19% (Forza Italia non pervenuta).
Ecco perché dopo 60 giorni, pur di non andare a votare a luglio quando gli anziani stanno in casa al fresco, di punto in bianco Salvini e Berlusconi hanno cambiato idea sulle trattative di governo con il M5S.

La cosa bella è che se ora Salvini disattenderà quanto sta siglando nero su bianco con il M5S (ossia con il popolo in diretta) e Berlusconi disattenderà di starsene in disparte, alle prossime elezioni, che sia caldo o freddo, spariranno.

La cosa simpatica è che il PD sarà relegato a fare un'opposizione insignificante, ossia tra di loro. Ed è questione di karma: la loro fine inevitabile.

La cosa sorprendente è che Mattarella potrà solo farsi portavoce dei deliri della Troika che lo ha scelto e a cui non rimane che il terrorismo psicologico, mentre dal punto di vista pratico non avrà altra possibilità di legittimare l'intera linea guida del paese concertata dal M5S.

Tutto questo significa che si sta avverando un sogno di un'intera generazione di under 45 da vent'anni disorientata, imbrogliata, umiliata, dissanguata, massacrata. Il sogno di una società diversa, che non ruba, che non spreca il tempo, che non inquina, che non distrugge le risorse, che non intossica, che non uccide.
Il sogno di un'intera generazione under 45 che non aspetta più che i problemi siano risolti da chi li crea, ma si mette a servizio per governare direttamente e risolvere i problemi semplicemente non creandone più.

Può tentare di fermarla solo un efferato atto di violenza, ma con tutta probabilità non avverrà perché non avrebbe alcun effetto sul lungo periodo. Si può forse fermare una rivoluzione temporaneamente eliminando un leader, ma non si può fermare per sempre un popolo in evoluzione.




"Roma Ladrona la Lega non perdona"... neppure la contabilità

03 maggio 2018


La domanda non è "Cosa rimarrebbe mai della Lega senza Berlusconi?", quello ora è storicamente dimostrato dai primi 50 giorni dopo le elezioni politiche del 4 marzo 2018.
La vera domanda è: dove sono andate a finire in questi decenni le valanghe di denaro della Lega? Solo nelle bocche e nei capricci dei loro esponenti politici stile Trota o Belsito?
Pensate che il voto cieco alla Lega dell'intero nord Italia sia andato a questi politici per la fiducia sulla loro capacità di mangiarsi i soldi più efficacemente di Roma Ladrona, o per la fiducia sulla loro capacità di infilarli nei propri circuiti bancari, nelle associazioni di categoria delle piccole medie imprese dell'agricoltura e dell'artigianato (ossia tre quarti dell'intero elettorato del nord-est), nelle CCIAA, perfino in quella parte del clero apertamente schierato?
Queste sono le medesime logiche dopotutto che hanno reso il PD primo partito in una delimitata area tosco-emiliana, ossia nel regno del cartello clientelare di coop rosse e circuiti bancari del giglio magico (Monte Paschi, Etruria etc).
E poi è statistica, è matematica, è scienza: se in Italia vi è un voto di massa univoco in un territorio estremamente confinato, tanto da compensare quello del rimanente territorio, non può essere il caso. O è un fenomeno religioso di divina fede politica, o è un fenomeno umano, troppo umano (ma non proprio nietzschiano) del voto per interessi lobbistici.
La Lega non perdona, era il monito per Roma. Neppure la contabilità perdona però, e chissà se il monito arriverà alle urne del nord.



M5S-Lega-PD all'angolo, attendendo KO

01 maggio 2018


Rimane una differenza sostanziale tra Renzi e Berlusconi, nonostante il tentativo lobbistico-mediatico di fonderli in un Renzusconi. Forza Italia ovviamente è stata, è e sarà sempre Berlusconi. Ma il Partito Democratico è stato, è e sarà sempre Matteo Renzi?
Questo è il cardine di tutta la messa in scena politica degli ultimi cinque anni e che ha dato vita al Rosatellum, ma questo è anche il nodo venuto al pettine dopo il voto del 4 marzo proprio con il Rosatellum. Ora per la formazione impossibile di un governo tramite questa legge, la Lega dal M5S è stata messa all'angolo del ring smascherandola da Berlusconi, e il Partito Democratico è stato messo all'angolo smascherandolo da Matteo Renzi.
Gli esiti possono essere due. Un arbitraggio non imparziale di Mattarella che permetterà a chi è all'angolo di salvarsi, allontanando il M5S. Oppure il ritorno al voto permettendo al pubblico pagante (e ridotto al verde-rosso da chi è all'angolo) di eleggere il proprio vincitore.



Piazzale Loreto non è la sua strage?

29 aprile 2018

10 agosto 1944 Strage di Piazzale Loreto
29 aprile 1945  "Piazzale Loreto"

Considerare "Piazzale Loreto" una mera messa in scena vendicativa dei fatti tragici (gli ennesimi) avvenuti nello stesso piazzale appena un anno prima, risulterebbe troppo riduttivo. Vanno tuttavia ricordati perché è viva la memoria di Piazzale Loreto per i suoi "protagonisti" il 29 aprile 1945, e nessuno ricorda invece il 10 agosto 1944.

Ecco perché "Piazzale Loreto" è una perfetta testimonianza di come le nuove generazioni criticano sempre più ipocritamente in modo pressapochista un terribile epilogo di una stagione tragica della Storia dell'Umanità.

Considerano ingiustizia quella esercitata dal popolo verso gerarchi che hanno direttamente causato in pochi anni milioni di vittime civili e militari tra bombardamenti, rappresaglie, camere a gas, torture, fucilazioni, impiccagioni, campi di sterminio, stupri di massa, marce della morte e Dio solo sa di quanto non rimane testimonianza.

Piazzale Loreto viene citato come esempio di giustizia sommaria, di ritorsione che mette allo stesso livello vittime e carnefici, di violenza che non elimina violenza. Come dire che una condanna a morte diventa giusta o sbagliata a seconda di formalità burocratiche. Come dire che Abele è responsabile del gesto di Caino. Come dire che le sentenze di morte del processo di Norimberga sono futili.

Allora Piazzale Loreto non va giudicato, va rispettato al di là di come lo si percepisce senza averlo vissuto. Va rispettato se si rispetta la tragedia incommensurabile che ha subito un intero popolo a causa dei "protagonisti" delle barbarie di un'intera epoca. "Protagonisti" cui è stata riservata un'ultima "comparsa dall'alto", quel 29 aprile 1945.
Ma non è stata questa una scelta del popolo al posto di un'altra. Quel popolo non ha mai scelto, non ha mai potuto scegliere. La scena di Piazzale Loreto si è scelta da sé: è la fisiologica fine di una dittatura.

Riguardo Claretta Petacci, costei è stata amante di un dittatore scegliendo di seguirlo (con il suo oro) nel suo ultimo viaggio verso la salvezza in Svizzera. Costei ha supportato nel bene e nel male il dittatore, idolatrandolo e supportandolo (evidentemente plagiata dall'educazione fascista). Costei fu talmente in linea con i principi del fascismo che volle condannato a morte  Galeazzo Ciano (marito della figlia di Mussolini, Edda) in quanto "traditore, vile, sudicio, interessato e falso". E avrebbe voluto morta anche Edda.
Costei è andata incontro al destino che si è scelta, o meglio agli inconvenienti che il destino riserva quando si segue il potere e la ricchezza.

Non si elimina la violenza con altra violenza, certo. La violenza si elimina eliminando i violenti.

L'umanità deve essere altro, certo. Ma prima di tutto e prima di tutti deve essere "altro" chi è al governo dell'umanità. Questo è il messaggio del popolo a Piazzale Loreto, e che vista l'attualità ancora non abbiamo compreso.




25 aprile 2018, la liberazione d'urgenza di Napolitano

25 aprile 2018


Personali considerazioni sul ricovero d'urgenza di Napolitano...il Giorno Della Liberazione.
Innanzitutto, si dice che l'operazione è una resezione parziale dell'aorta (la causa non si conosce, di solito è grave: aneurisma, aterosclerosi, stenosi, etc) ma è un intervento per cui la prognosi di solito nel breve-medio periodo è quanto meno riservata anche per una persona di media età. Per un ultra novantenne dovrebbe essere quanto meno riservata-infausta su breve-medio-lungo periodo. Sottolineiamo poi che una prognosi presuppone intervento tecnicamente riuscito.

Detto questo, stranamente la stampa riferisce che "secondo i medici per Napolitano l'intervento è riuscito senza problemi, è in terapia intensiva, e la forte tempra del paziente fa ben sperare per il decorso".
Stranamente perché Napolitano è stato il garante italiano della trasformazione dell'Italia in una colonia della finanza europea (al pari della Grecia). E non a caso i suoi vassalli piddini del governo uscente lo stanno osannando come un faraone sul punto di essere imbalsamato.

Il fatto è che tutto questo avviene il 25 aprile, il giorno della festa della liberazione, ed è un imponente segno del destino che finisca d'urgenza all'ospedale per un grave problema cardiaco un personaggio come Napolitano, comunista vincitore del Premio Kissinger, dipinto da Craxi non proprio come uno spettatore passivo di tangentopoli, coinvolto nella Trattativa Stato Mafia, presidente emerito per essersi mosso contro la Costituzione tanto da richiedere l'impeachment nel 2014 da parte del MoVimento 5 Stelle (ora sempre più vicino al governo dell'Italia).

Ad esser maliziosi, ad esser complottisti, ad esser realisticamente consapevoli della perversione di stampa di regime e affine sistema sanitario italiano, è facile perfino che Napolitano sia già più morto che vivo e tenuto in terapia intensiva per qualche giorno...per liberarsi del giorno di una liberazione viva, viva, viva più che mai.



Lezioni di morale umana di Buffon, nel frattempo...

12 aprile 2018


Premetto che ho sempre adorato il calcio fin da bambino e ben per questo da grande non ho mai seguito quello professionistico giacché in Italia tutto lo posso considerare tranne che sport (e anzi è una delle massime espressioni della decadenza etica della società occidentale).
Mi ha colpito il modo in cui il tale Buffon (che ho sempre stimato come portiere della nazionale italiana) dall'alto della sua considerazione mediatica (era sempre lui tra l'altro l'interlocutore di Sgarbi al cesso nel servizio delle Iene) abbia tenuto lezioni sul "lato umano" di un arbitro, paragonandone il cuore a una pattumiera per aver dato un rigore in un momento secondo lui inopportuno.
Trovo il tutto disarmante. Ripeto, si sa da molteplici e ripetuti scandali ormai che il mondo calcistico di massima serie in Italia è una filiale dell'associazione a delinquere, un ramo del gioco d'azzardo, puro show-business e messa in scena, ma che un giocatore arrivasse a tanto e con tanto di supporto dei media nazionali, è la prova schiacciante di quella pervertitocrazia esercitata da autorità estremamente buone e cattive insieme (Buffon è un'autorità mediatica...ma cos'è? estremamente buono o cattivo? Risulterà entrambi). Pervertitocrazia che si nutre di masse di individui educate alla depressione, all'apatia, alla schizofrenia (come risultano, purtroppo, le tifoserie di questo sistema calcistico da qualunque curva si guardi).

Nel frattempo che ci si scandalizza per un Buffon che perde il conto di quanti trofei ha vinto la sua squadra grazie a rigori dubbi, inesistenti o a tempi supplementari improponibili, o di quanti arbitri "renitenti" abbia chiuso in spogliatoio il suo maestro di morale Moggi, vale la pena ricordare che contemporaneamente si è sull'orlo di una terza guerra mondiale, che ci sono civili di interi popoli dilaniati da bombe italiane a qualche migliaio di distanza dai nostri stadi, che si costruiscono nuove strade sopra rifiuti tossici, che rinvengono sempre più pesci e uccelli morti per ingestione di plastica che l'essere umano, per il semplice fatto che non la mangia ma senza rendersene conto la beve, se la ritrova nel sangue.
Ecco, con la stessa ingenuità con cui reputiamo "sport" il calcio italiano dei massimi livelli, trattiamo queste cose come un gioco.


Consultazioni al Colle: Berlusconi asso o paravento?


09 aprile 2018

Davvero mozzafiato l'attuale quadro politico italiano che arriverà alla prova del nove tra pochi giorni. Vedo quattro piatti della bilancia, e un ago.

Un piatto è il M5S, che suscita ancora scandalo alla #TelepappagalliGeneration (non è questione di età, ma di mentalità) poiché invita a firmare un contratto di governo o con Lega o con PD (che istituzionalmente non è Renzi, e bisognerà prima o poi rassegnarsi). Uno esclude l'altro per ovvie ragioni. I motivi di offrirlo alla Lega sono i più sensati e ormai sono chiari, non occorre ripeterli. Il motivo per cui offrirlo al PD è a mio avviso pura formalità, e anche riscatto.
Formalità perché di fatto il PD è il secondo partito più votato alle ultime elezioni praticamente a parità di voti con la Lega: ignorarlo significa offendere la volontà degli italiani.
Riscatto perché come nel 2013 il M5S avrebbe fatto governo con l'allora Bersani sulla base di programmi (da firmare a contratto) ma Bersani allora propose solo "fiducia", il resto è Storia. Oggi a parti invertite il M5S nei confronti del PD non può che togliersi la soddisfazione di dimostrare cos'era era allora il M5S (che contratta programmi) e cos'è tutt'oggi il PD (che contratta chiacchiere e davanti ai programmi scappa).

Il secondo piatto è la Lega. La Lega si trova, ripetiamolo, tra due fuochi. Anzi tra il fuoco e la cenere: il M5S e Berlusconi. Allora perché non mollare finalmente il cordone ombelicale e prendere sto diploma di maturità, alla superata età di 20 anni? Evidentemente il trauma è notevole. Forse sono tanti gli scheletri nell'armadio. O forse... M5S e Lega hanno già abbracciato una strategia ben precisa, per giocarsi al meglio Berlusconi.

E il terzo piatto è infatti Berlusconi. Cosa rappresenta Berlusconi per un ipotetico governo M5S-Lega? Rappresenta un lasciapassare da parte di Mattarella. Che non darà mai mandato a un governo che anche solo alluda a mettere in discussione vincoli sul debito pubblico e moneta unica (e forse neppure sui trattati per fermare l'immigrazione e redistribuire quella già avvenuta). Berlusconi avrebbe dovuto essere l'highlander della politica italiana per continuare l'ormai decennale politica da macelleria sociale della Troika in Italia (facendo filo diretto con Tajani?). Lui era l'attore redivivo perfetto, che aveva appreso la lezione dopo Monti del 2011 (guai disobbedire ai diktat europei, alias guerra a Gheddafi) e che avrebbe recitato alla perfezione la parte del "portare il Paese in salvo" facendo però l'esatto contrario (i referendum costituzionali sotto i governi Berlusconi per le cessioni di sovranità, così come i trattati di Dublino per trasformare l'Italia in un porto africano, ossia diktat europei perfettamente obbediti, lo dimostrarono). Il voto del popolo però (informato dalla rete, #MaledettiSocial) ha disatteso ancora una volta, dopo Brexit e Catalogna, le aspettative del monopolio politico-finanziario europeo.
E così oggi Berlusconi sembra essere l'asso nella manica di Mattarella che vuole a tutti i costi infilarlo in qualche intesa di governo M5S-Lega, onde evitare un commissariamento per "ingovernabilità" da parte dell'UE, che visto il voto non sarebbe affatto tollerato dal popolo italiano (popolo in cui almeno apparentemente ancora il Capo dello Stato oggi tenta di identificarsi). Ma Berlusconi potrebbe allo stesso modo essere usato come un paravento, una sorta di cavallo di Troia per ottenere il governo da parte di Salvini, che una volta dentro il Parlamento finalmente istituzionalizzato potrebbe "realizzare sogni" insieme al M5S. Il quale per arrivare a questo dovrebbe dare prova di enorme plasticità a costo di far provare qualche mal di pancia all'elettorato; cosa di cui è esperto certo, ma converrà fidarsi della lealtà della Lega poi... sospesa tra il fuoco e la cenere?

Il quarto piatto è il PD, ma pare ormai assodato che è solo il miraggio di un piatto. Un piatto con sopra gelati squagliati contenti di stare al loro posto: l'opposizione (all'equilibrio di uno Stato).

Infine l'ago della bilancia, Mattarella? Non proprio Mattarella. L'ago della bilancia è la Banca Centrale Europea, vestita da Unione Europea, travestita da Mattarella.


La prerogativa dell'onestà rispetto alla competenza, a rigor di logica


31 marzo 2018


I mezzi di informazione italiani all'indomani del voto politico del 4 marzo 2018 insistono ad offrire ghiotte occasioni per ragionare in merito la relazione tra onestà e competenza.
Un breve ragionamento da proporre per l'occasione, è che l'onestà sia inevitabilmente sempre garanzia di competenza, perché se una persona è onesta è inevitabile che per realizzare uno scopo ricerchi competenza: altrimenti diventa disonesta.
Al contrario la competenza non è affatto garanzia di onestà, anzi può risultare garanzia di disonestà e più che mai in certe situazioni, dove più si è competenti disonesti più si ha probabilità di affermarsi.

Ora, il M5S e i partiti italiani sono dimostrazioni scientifiche ormai decennali di questa deduzione in merito la relazione tra onestà e competenza nella politica italiana. Ma mentre il popolo italiano ha dimostrato il 4 marzo 2018 di aver compreso tale scienza, i media ancora stentano. Forse perché fino ad oggi...sono stati finanziati dai partiti?


Fonte Il Giornale
Fonte La Repubblica

Reddito di cittadinanza o minimo garantito? In Italia è uguale, e costituzionale


14 marzo 2018

Ieri nella conferenza stampa estera al candidato premier M5S Luigi Di Maio, sul finale, un giornalista che lavora in Finlandia ha fatto notare che il reddito di cittadinanza proposto dal M5S dovrebbe essere definito correttamente reddito minimo garantito.

Questa è una differenza generica sostanziale, ma occorre nello specifico misurarla sulla Costituzione italiana.

Infatti il reddito di cittadinanza si fornisce a tutti indistintamente dalla situazione lavorativa, facendo fede al solo fatto di essere cittadini. Il reddito minimo garantito invece è un supplemento che lo Stato fornisce qualora lavorando non si arriva a un reddito che supera la soglia di povertà.

Ora il M5S intende fornire un reddito che superi la soglia di povertà a tutti, purché si svolga un lavoro proposto se non lo si ha già in senso tale. Ma in Italia questo implica che sia una questione di cittadinanza a tutti gli effetti, poichè è la nostra Costituzione che sancisce:
art. 1 "L'italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro"
art. 4  “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere una attività o una funzione che concorre al progresso materiale e spirituale della società”.
art. 35 “Lo Stato tutela il lavoro in tutte le sue forme, cura e migliora la formazione professionale dei lavoratori"
art. 36 "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa".

Quindi si può dedurre che reddito minimo garantito e reddito di cittadinanza in Italia coincidono in linea di principio costituzionale, e risulta così che il M5S è oggi il primo e unico protagonista politico a difendere un diritto (il reddito) e un dovere (il lavoro) "costituzionali", in Italia calpestati praticamente da decenni da tutte le forze politiche passate al governo, che mai hanno garantito a tutti il diritto di un reddito oltre la soglia di povertà sul dovere di un lavoro svolto.
Il reddito di cittadinanza (o minimo garantito) del M5S infine non è una forma di assistenzialismo come lo è ad esempio il reddito di inclusione (REI, di recente introduzione) garantito anche senza lavorare a una piccola fetta selettiva di poveri dichiarati.








M5S, Lega, Mattarella.. e adesso?

07 marzo 2018


L'esito delle elezioni politiche del 4 marzo rivela realtà sociali davvero singolari e apre scenari densi di adrenalina e curiosità.
Sono due le realtà di fatto da prendere in attenta considerazione, riassumibili con due fotografie:

- l'Italia divisa (più che unita) per preferenze alle singole coalizioni:



- l'Italia unita (più che divisa) per preferenze ai singoli partiti.


Le osservazioni da fare sono tante e le riflessioni in merito forse troppe. Andiamo per ordine.

In un paese democratico con una legge elettorale "sana"
, governerebbe il partito che ottiene più voti in assoluto, giacchè ogni partito corrisponde a un programma e il programma più votato deve essere realizzato dal governo scelto dai cittadini.
Ora il partito-programma più votato in assoluto sul larga scala nazionale e con enorme distacco dagli altri, è il MoVimento 5 Stelle (in giallo nelle foto). Seguono la Lega Nord primo partito in un'area ben circoscritta del Nord Italia (in blu), e il Partito Democratico primo partito in un'altrettanto confinata area dell'Italia centro-nord (in rosso). In base a una pura logica democratica, il Governo dovrebbe essere affidato ora interamente al M5S con opposizione degli altri partiti.

Purtroppo però l'Italia è un paese con una legge elettorale "insana", ossia di dubbia costituzionalità come quella attuale (emanata non a caso da un governo incostituzionale) che ammette coalizioni di partiti e loro larghe intese per formare un governo, per assurdo anche senza garanzie di governabilità. Principio questo antidemocratico perché contempla alleanze in seno a programmi tassativamente non allineati se non addirittura opposti (altrimenti non si sarebbe partiti differenti). Alleanze finalizzate esclusivamente al posto di potere, sotto copertura abusiva di non vincolo di mandato.
E' un abbaglio infatti considerare la coalizione una caratteristica tipica e necessaria della dialettica politica nelle democrazie rappresentative, giacchè nel momento in cui si considera di rappresentare finalità di governo (i programmi appunto) diverse o addirittura opposte in un'unica coalizione, si è già tradito in partenza l'aspettativa dell'elettorato (ecco perché si tratta di un abuso di non vincolo di mandato).

Soffermandoci invece sugli esiti delle coalizioni, emerge la dicotomia netta Nord-Sud della preferenza di voto degli Italiani. Al sud schiacciante consenso al M5S, al nord largo consenso alla coalizione di centrodestra (che circoscrive al centro alcune aree geografiche dove è riscontrato il consenso per il centrosinistra).
Emergono quindi i quadri più disparati sulle prossime ipotesi di Governo.
Non essendo stata toccata da nessun attore la soglia del 40% dei consensi per avere diritto alla governabilità diretta del paese, verrà vagliata dal Capo dello Stato Mattarella la fattibilità di intesa di governo tra le forze vincitrici, come partito e come coalizione, e quindi di nuovo M5S e Lega Nord (che ha nettamente prevalso nella coalizione di centrodestra).

Ma entriamo allora nello statuto e nei programmi di queste due formazioni per capire se ci può essere un'intesa di governo sulla carta. Ed entriamo anche nella loro storia per capire se tale intesa può esserci anche nei fatti oltre che sulla carta.
Ecco quali argomenti possono far la differenza per Mattarella ed elettori:


FEDERALISMO

Il federalismo potrebbe (e dovrebbe) essere il principale punto di incontro tra M5S e Lega. Ma mentre il MoVimento ha scelto tramite la propria base di essere a favore dell'autodeterminazione dei popoli, delle autonomie, e ben accoglierebbe una seria e vera riforma federale politica dell'Italia, la Lega Nord ha per statuto l'obiettivo di un'indipendenza vera e propria della Padania. E lo citiamo:

STATUTO DELLA LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA
Art. 1 - Finalità: “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (di seguito indicato come “Lega Nord”, “Lega Nord – Padania” o “Movimento”), è un movimento politico confederale costituito in forma di associazione non riconosciuta che ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana.

Va precisato che sul programma della Lega Nord compare la voce "autonomia e federalismo", ma non si parla di "indipendenza" (come lo avrebbe accolto altrimenti l'Unione Europea?).
Tuttavia come non sfruttare questa storica occasione per un governo che finalmente realizzi ciò che il M5S auspica e la Lega brama (o finge di bramare) da vent'anni senza mai averlo realizzato in diverse occasioni di governo?

RAPPORTI CON L'UE: euro 

Entrambe le formazioni esigono maggior flessibilità sui parametri di deficit da parte dell'UE; in caso contrario reputando opportuno un referendum che interroghi sull'uscita dell'euro, da attuare per via governativa in caso di consenso popolare affermativo.
Nonostante però questa comune visione strategica, la Lega accenna sul suo programma l'intenzione di revisionare i trattati con l'UE, mentre il M5S (come tra l'altro Forza Italia alleato della Lega) non contempla da programma alcuna fuoriuscita immediata, in quanto fiducioso di poter sottostare ai limiti di deficit europei sostanzialmente attuando un buon governo delle risorse economiche italiane (anche eliminando gli sprechi in cui la Lega e Forza Italia hanno concorso negli ultimi 20 anni).


RAPPORTI CON L'UE: immigrazione

Altro punto comune è la politica sull'immigrazione finalizzata a frenare e regolamentare i flussi attuali. Mentre però la Lega non accenna sul programma di rivalutare i trattati europei attuali (firmati da lei stessa nei precedenti governi), il M5S richiama nero su bianco a tale proposito la cooperazione internazionale per ritrattare i rimpatri.

LEGGE FORNERO

Comune visione tra Lega e M5S sul caso di superare le soglie imposte dalla legge Fornero in termini di limiti di età e retribuzioni minime.


VACCINI

Non si accenna al delicato e scottante tema dell'obbligo vaccinale su entrambi i programmi, ma è ormai assodato vista la votazione negativa verso la legge Lorenzin e tutto ciò che ne è seguito, che Lega Nord e M5S non contemplano il carattere obbligatorio delle vaccinazioni qualora ingiustificato (come nel caso dell'estensione prevista dal decreto Lorenzin).

Quali sono ora invece i punti che probabilmente impediranno un governo di intesa M5S-Lega?

COERENTE  INSOFFERENZA

Come affermato in tutta la campagna elettorale e riaffermato in conferenza stampa post elezioni, Salvini non dimostra alcuna disponibilità a governi di larghe intese con altre forze politiche se non quelle della coalizione. La regia quindi di Berlusconi, fervido nemico del M5S, ostacolerebbe ogni trattativa tra Lega e M5S per un'intesa anche solo di un governo di scopo per la riformare la legge elettorale e tornare al voto.
Il M5S invece non ha mai negato possibilità di alleanze purché si instaurino su certe e garantite convergenze di programma politico.

REDDITO DI CITTADINANZA vs SALARIO MINIMO

Il reddito di cittadinanza, pilastro del programma del M5S, risulta quanto di più abominevole per l'elettorato leghista che ha il culto del lavoro umano inteso nel senso classico del termine, e che è incapace di rivalutare alla luce della disoccupazione di massa indotta dal progresso tecnologico informatizzato e automatico. Il reddito di cittadinanza con la riqualificazione della qualità di vita dei lavoratori e con la riformulazione dell'impiego pubblico e privato tramite le agenzie interinali cui è interconnesso, spaventa oltre ogni limite l'immaginario dell'imprenditoria del nord Italia, che si prefigura un auto-licenziamento in blocco di migliaia di lavoratori, i quali abbraccerebbero di gran lunga un reddito di cittadinanza associato a lavori che migliorano la qualità di vita, al posto dei lavori attuali, magari deprimenti o alienanti, o magari semplicemente fatti di ritmi proibitivi per una vita di qualità in cambio di stipendi di poco superiori al reddito di cittadinanza.
Per questo motivo il programma leghista in ambito lavoro non si esprime oltre un salario minimo.

TAGLIO A PRIVILEGI, STIPENDI PARLAMENTARI, FINANZIAMENTO AI PARTITI

Il M5S ha dimostrato in cinque anni di opposizione parlamentare che si può fare politica non solo eliminando gli sprechi delle istituzioni pubbliche di ogni livello, ma anche tagliando stipendi parlamentari e finanziamento pubblico ai partiti. Manovre che puntualmente la Lega da sempre disattende, non da ultimo quando è stato il momento di approvare le proposte di legge in tal senso del M5S nella legislatura appena passata.

Insomma, valutato tutto ciò, pare che il leader leghista Matteo Salvini sia in una situazione assai critica per l'imbarazzante scelta che si trova a compiere: rimanere aggrappato al sistema casta che la Lega abbraccia da vent'anni in quanto incapace come gli altri partiti di sopravvivere di esclusivo autofinanziamento come fa il M5S? oppure attuare la rivoluzione attesa dal suo elettorato da altrettanti vent'anni (ossia fin dall'inizio) con la lotta alla corruzione, agli sprechi e con una sana riforma federale dell'Italia?

E' evidente che sarà più probabile per loro optare per la prima via: difficile che il lupo perda il vizio di vent'anni dentro la casta, così, di punto in bianco, in modo tra l'altro inaspettato non essendo stato programmato da Salvini un sorpasso su Berlusconi tale da ritrovarsi con responsabilità quasi esclusive.
Ma è pure consapevole il leader verde che se non coglierà la sfida della seconda opzione alle prossime elezioni la Lega rischierà il baratro perdendo gran parte dell'elettorato (come già sperimentato alle Europee 2014).

Infine è da prendere in considerazione anche il ruolo e le scelte del Capo dello Stato Mattarella, che con ogni probabilità opterà per far rientrare in gioco anche lo sconquassato centro-sinistra. Se non altro per rendere il favore a quella forza politica che lo ha eletto in carica. Va ricordato che Mattarella è stato nominato da un parlamento incostituzionale, e una volta in carica invece di invertire la rotta dell'incostituzionale Napolitano-bis sciogliendo le camere, ha proseguito dritto. In pratica una pedina del "sistema casta" che difficilmente tradirà il proprio mandato politico, finora dimostratosi pro- "sistema casta".
A meno che non emerga il suo lato umano da persona che ha toccato con mano le tragedie della Trattativa Stato-Mafia (emanazione del sistema casta), essendo egli fratello di una vittima di omicidi di Stato. Ecco quel lato umano potrebbe benissimo tradire il sistema casta che probabilmente lo ha scelto in virtù della sua vulnerabilità emotiva proprio perché uomo già fortemente toccato dall'artiglio della Trattativa, mai cessata. Vulnerabilità che traspare in modo evidente dalla sua personalità timida e sottomessa, quasi il Don Abbondio perfetto per il clima corrotto ed ipocrita dell'attuale politica italiana, quasi una sorta di pestilente '600 italiano.
Forse la soluzione più comoda e meno compromettente per il suo ruolo, ma anche una giusta soluzione, sarebbe mandare nel più breve tempo possibile Lega e M5S a una sorta di ballottaggio, con o senza nuova legge elettorale.
Se Mattarella sarà all'altezza della situazione, anche proteggendo dalle pressioni di Bruxelles i diritti del popolo italiano che esige un governo solido e serio dopo queste partecipatissima tornata elettorale, lo si vedrà a breve.


Alessandro Di Battista (M5S) SMONTARE LA LEGA IN 5 MINUTI

9 marzo 2015












Festa della Donna 2018. Coincidenza politica ieri, oggi, domani

8 marzo 2018

Da anni non sono più solito aderire al rito degli auguri per le varie festività, pagane o religiose, anche se semplicemente rispondo agli auguri per questione di rispetto ed educazione.

Sfrutto l'occasione di questo 8 marzo dedicato alla cosa più sacra che esiste in natura, la DONNA, per qualche riflessione anche inerente l'attività più sacra dell'essere umano, la POLITICA, essendo in questo 2018 contemporanea a un momento delicato per l'Italia. 

Innanzitutto da parte mia AUGURI MAMMIFERE FEMMINE! Siete davvero l'Ombelico Del Mondo. Meritereste di essere festeggiate tutti i giorni in tutto il mondo come ogni altra cosa seria e importante della vita, come la mamma, il papà, l'innamoramento, il Natale, la Pasqua, e ogni altra commemorazione della libertà, dell'uguaglianza, della fraternità, nella gioia e nel dolore intrinseci all'esistenza.
Purtroppo invece siamo ancora relegati a una mentalità che vi festeggia, come tutto il resto una volta all'anno, mentre si potrebbe festeggiarvi come tutto il resto tutti i giorni in tutto il mondo. E come?

Semplicemente permettendo che l'intera umanità in tutto il mondo possa festeggiare tutti i giorni qualcosa, come sarebbe naturale che sia in una società umana vera (invece la riteniamo utopistica, pensate quanto siamo scimmie ancora, cari mammiferi). Ma non è questione solo di festeggiare, bensì di dare ad ogni cittadino del mondo la possibilità di recarsi alla festa che desidera in tutto il mondo, quando più gli pare e piace.
Impossibile vero?

Allora immaginatevi un mondo dove tutti hanno un reddito garantito al di là del lavoro che svolgono, e il lavoro svolto risulta semplicemente un servizio reso alla comunità per far funzionare bene tutto per tutti, con la massima qualità. Un servizio che occupa una minima parte della settimana poichè la tecnologica contemporanea permetterebbe davvero un minimo investimento di tempo, lasciando tutto il rimanente alla formazione, alla crescita, agli affetti, e a far festa. 

Capite ora il significato del Reddito Di Cittadinanza? Capite il significato di parlare di Qualità Della Vita in un programma politico? Capite che forse non è così orribile pensare che vale la pena far festa sempre e in tutto il mondo diventando padroni del proprio tempo, invece che una volta all'anno schiavi di un lavoro che fa svanire l'esistenza bruciandola come pezzi di carta?

Ma la riflessione politica che mi spinge a fare la festa della donna va oltre il concetto del lavoro che sta diventando l'incubo della coalizione politica italiana di centrodestra, più che mai la Lega del proverbiale nord-est, che vede stravolgere attraverso il reddito di cittadinanza il rapporto di forza "padrone-lavoratore" e relative speculazioni finanziarie.

La riflessione sulla "donna" si cala anche sul piano umano proprio dei protagonisti del centrodestra, e nello specifico Sgarbi e Berlusconi.
E' singolare e oltremodo significativo constatare che siano stati entrambi uomini potenti (sul piano politico-culturale) dediti da sempre al culto della femminilità. Ma entrambi hanno svilito con la loro condotta, personale e politica, proprio tale culto con le annose vicende di dominio pubblico. Riuscendoci solo grazie a un'opportunità di reddito finanziario perverso e corrotto. 
Spesso il M5S è stato ed è tacciato da questi due individui come mosso da invidia sociale e finanziaria. Forse la vera invidia è la loro interfacciandosi con gente normale che ha un normale rapporto con l'altro sesso e che loro non sono mai riusciti ad instaurare, forti del loro potere carismatico corrotto dal denaro. Forse anche il rapporto di Berlusconi e Sgarbi con le donne sarebbe stato normale se non avessero avuto la possibilità di pagarle; ma soprattutto se nessuna donna fosse stata messa nelle condizioni, finanziaria e culturali, di doversi far pagare.

Infine un'ultima profonda riflessione che tocca la dimensione più sacra della cosa più sacra al mondo: la dimensione "mamma" della donna. 
E' altrettanto singolare e oltremodo significativo constatare che sia Sgarbi che Berlusconi hanno degenerato la loro condotta etica verso l'altro sesso più che mai dal momento in cui è venuta a mancare la presenza reale della rispettiva mamma, figura da entrambi idolatrata. 
Coincidenze? Anche identificare le coincidenze, a volte, è questione di scienza.

Buona festa a tutti. Sempre. Ovunque



4 marzo 2018 si preparano valige...ma di chi?

27 febbraio 2018

Due cose hanno già tolto ogni alibi al popolo italiano il 4 marzo: il clamore mediatico sulla restituzione di soldi pubblici da parte del MoVimento 5 Stelle da una parte e dall'altra il silenzio mediatico su decennali e ormai scontati sprechi e furti di soldi pubblici di tutti i partiti.
Se di fronte all'alternativa di votare il primo movimento politico della Storia d'Italia che ha restituito risorse al popolo si voteranno ancora partiti che rubano per le proprie cerchie, allora o si fa parte delle cerchie o si è schiavi indifferenti alla propria schiavitù.

Questo significa che se il prossimo governo non sarà di cittadini onesti portavoce di un popolo onesto, sarà giusto che emerga l'ennesimo governo di impresentabili a rappresentanza di un popolo che ha scelto il proprio declino, continuando a consegnare i propri risparmi e le proprie proprietà a chi ha scelto al comando, esattamente come ha fatto fino ad oggi, lentamente, da bravo schiavo. Un popolo destinato a scomparire con la migrazione sostitutiva di massa appositamente attuata da decenni dai medesimi governi impresentabili, con guerre camuffate da "missioni di pace" ed ingiustizie sociali camuffate da "accoglienza e beneficenza", così come decennali ladrocini dei medesimi partiti votati e rivotati sono stati camuffati da tasse e imposte.

Ecco siamo consapevoli, tutti, che il 4 marzo si prepareranno le valige. Quelle di governanti impresentabili, o quelle di un popolo incapace di essere libero.




Come una stella di David-disoccupato

20 febbraio 2018


Vi fu nell'Italia del secolo scorso un'epoca di classismo sociale estremo ed esasperato, che oggi tanto sentiamo vicino nella forma, quanto lontano nei contenuti. E questo in modo talmente schizofrenico che la stessa classe dirigente politica, nel mentre attua politiche economico-sociali opprimenti, deprimenti, coercitive e illiberali, annuncia in modo altrettanto estremo ed esasperato il pericolo di apologie e revival del fascismo.
Ma la caricatura più demenziale di questo paradossale atteggiamento della classe (o meglio casta) dirigente, è quello offerto da chi si autoproclama antidoto a questa deriva sociopolitica, arrivando a discriminare i cittadini perfino sulla base del lavoro...ma relativamente al loro credo politico!
Silvio Berlusconi è tipico in questa campagna politica 2018 affermare che la disoccupazione è la piaga peggiore attuale da risolvere, dichiarando comprensione e vicinanza a chi è senza lavoro e neppure lo cerca da quanto è scoraggiato dal non trovarlo. Salvo poi in concomitanza scagliarsi contro l'avversario politico più temibile definendo i suoi sostenitori e portavoce (che dai sostenitori provengono) "gente che non ha mai lavorato/ non ha mai presentato una denuncia dei redditi/ guadagna meno di ventimila euro l'anno/ non ha mai fatto nulla di buono per sé e la propria famiglia/ gente pericolosa mossa da invidia sociale/ la rovina del paese"

Quindi essere senza lavoro ed esser stati privati dalla politica dell'opportunità di realizzarsi tramite il ricatto del reddito, è una ferita da curare o una colpa da denigrare in base alla militanza politica.
In pratica in Italia essere disoccupati nel 2018 è come essere lavoratori negli anni '30 del secolo scorso: se eri del partito sbagliato, o della fede sbagliata, si era destinati a un giudizio diverso, e giudicati per un altro destino.



Sanremo #StarSystem: Stato-mafia VS Terrorismo internazionale

13 febbraio 2018

Personalmente trovo l'intero caso del brano vincitore di Sanremo 2018 un perfetto esempio di come le case discografiche insieme all'intero mondo dello spettacolo siano un palcoscenico di propaganda culturale politicizzata, così come parallelamente la politica è un palcoscenico di propaganda finanziaria sotto la regia di un establishment internazionale.

Di fatto una straordinaria canzone proposta a Sanremo 2016 con ottime potenzialità di successo, ma su una tematica scomoda per il panorama politico italiano attuale viene scartata, fatta rielaborare con il frame mediatico del ben più comodo terrorismo internazionale, e due anni dopo il successo è garantito.

Allora emerge che il mondo dello #StarSystem fagocita e digerisce a proprio piacimento ogni eccellente ingrediente culturale del geniale artista italiano, per rigurgitare un prodotto allineato agli scopi del main stream da dare in pasto a un'opinione pubblica il cui spirito critico è dotato di papille gustative educate ed assuefatte solo ed esclusivamente al gusto di quello Star System.
Ma questo è anche lo stesso identico modo in cui in Italia l'alta finanza internazionale fagocita, digerisce e rigurgita governi incostituzionali che improvvisano riforme per seppellire ogni sovranità popolare, o impongono leggi elettorali incostituzionali che azzerano il potere politico del popolo.

L'unica nota positiva di questo vomitevole bolo artistico finanziario, è il genio dell'artista. L'artista italiano che riesce a ricavare da una straordinaria opera d'arte, una copia altrettanto straordinaria quanto l'originale.
D'altronde sarà l'arte, io non posso non crederci, a restituire all'umanità la sua più pura felicità quando la finanza, con la sua ultima bolla, via, per sempre via, se ne volerà.