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Reddito di cittadinanza, imprese e partiti. I voti dietro uno stipendio.

29 aprile 2020

Un lavoratore è anche un elettore. Un elettore significa un voto. Ma uno stipendio significa una famiglia di voti, e un'impresa può rappresentare migliaia di voti.

Forse per questo le imprese e i loro partiti politici vedono un pericolo nel reddito di cittadinanza?
Ripudiano perfino il vantaggio di assumere percettori di reddito di cittadinanza proprio perché già stipendiati dallo Stato: senza elargire stipendi, forse le imprese vedono svanire la loro influenza politica?

Forse è per questo che il capitale privato cerca di infiltrarsi nel settore  pubblico come sanità, scuola e università?
Qual è la vera opportunità? Ottenere finanziamenti pubblici che sono cifre minime rispetto a quelle di cui dispone già il capitale privato, o controllare milioni di stipendi per avere influenza su decine di milioni di voti?



Coronavirus, e quella foto profetica di Beppe con la mascherina.

21 aprile 2020

E chi lo avrebbe mai detto che quell'11 aprile 2019 in Giappone il nostro Dr.Ph. Grillo Giuseppe detto Beppe sarebbe stato profetico perfino sull'uso delle mascherine?
Perché esattamente un anno dopo, ecco in che situazione si ritrova l'Italia intera in coda (o capo) al mondo intero...con il Veneto in capo (o coda) all'Italia intera.

Le due situazioni di questa foto collage, così ravvicinate nello spazio e nei tempi, aprono un'infinità di valutazioni, e vorrei tentare di sintetizzarne alcune.

fonte foto 1  fonte foto 2
In queste foto in comune ci sono entità visibilissime: mascherine, persone che camminano in un mondo globalizzato, persone che lo governano, o garanti di quei governi. E poi ci sono, invisibili, ipotetici (e/o reali) rischi infettivi (e/o tossici).
Pochi elementi tutto sommato, ma una infinità di valutazioni.

Partiamo dalla prima foto. Un anno fa Beppe in una delle sue tante tappe da ambasciatore della rivoluzione politico-digitale-culturale, si ritrova in Giappone, a Tokyo. Si fa una foto indossando una mascherina in prossimità di qualche cittadino pure con mascherina, ed è sconcertante: sullo sfondo uno scorcio di centro metropolitano tutt'altro che affollato, e atmosfera dall'aspetto davvero salubre! Come è possibile? Sembra un paradosso. E in quella foto ancora visibili i commenti di reazione alla descrizione di Beppe "aria di Tokyo", evidentemente provocatoria.
Molti a insultarlo come sempre cadendo nella sua trappola, dimostrando quello che lui stesso voleva dimostrare: Tokyo è una città pulitissima, e la gente va in giro con la mascherina quando sintomatica per qualche raffreddore; nessuna protezione contro un inquinamento inesistente quindi.
E tutti vivono felici e contenti. L'apice della civiltà. Viene da concludere.

Personalmente, sono inorridito vedendo questa foto. Non l'ho mai commentata, mi limitai a una reazione di pianto, pensando che l'avrei presa poi come spunto per approfondire temi di microbiologia per qualche video esplicativo di vecchie tesi di medicina in fase allora di edizione in libro. Invece poi è passato un anno, e il destino ci ha portati qui. Con spunti ben più aggiornati.

Perché inorridii? Subito mi son detto: "Solo in Giappone, dove c'è il culto ossessivo del lavoro fino ad arrivare al suicidio passando per i pannoloni per non perdere tempo alla toilette, è fatto credere alla gente che con sintomi influenzali sia sano e giusto andare in giro con una mascherina invece che recuperare la salute isolandosi a casa".
Ma non inorridii tanto pensando alle condizioni microbiologiche e infettive in cui si riduce dopo 15 minuti il panno di una mascherina davanti a bocca e naso di una persona in preda a un banale raffreddore.
Inorridii al pensiero che quelle persone in preda a piccoli mali di stagione, si ritrovano un respiro viziato da quella coltura di microbi mista a fibre del tessuto della mascherina, con ogni probabilità sintetiche lavorate con prodotti sintetici. Respiro che circola e ricircola dentro e fuori, in continuo, sempre più viziato, dalle narici e dalla bocca agli alveoli polmonari... di quelle vittime.

Vittime di cosa? Di un'educazione folle, di un sistema economico folle, che ti porta ad annientare la tua salute psico-fisica per il Prodotto Interno Lordo del tuo paese, ovvero per la ricchezza della sua classe dirigente.
Sì perché poi la cosa ancora più paradossale, è che un paese con sovranità monetaria come il Giappone si ritrova pure un debito pubblico stratosferico, grazie alla sua facoltà di stampare moneta in base ai propri fabbisogni: ma i fabbisogni propri di chi se i cittadini sono ridotti a vivere per il lavoro con queste logiche?
Per chi stampa moneta il governo giapponese? Per le industrie di mascherine, o per il popolo che le deve indossare per non fermarsi mai, neanche con sindrome parainfluenzale?

Allora inorridii. Pensando a questi paradossi delle società cosiddette avanzate, occidentali e orientali, dell'economia della finanza.
Paradossi talmente profondi da infiltrarsi nell'esistenza delle persone fin dentro gli alveoli dei polmoni, intasandoli di "prodotti di sintesi" come microfibre tessili di una mascherina, che sono solo una delle tante materializzazione dei "prodotti derivati" finanziari.
I cancri dunque della società umana, chi sul piano biologico chi sul piano economico.

Ma nessuno ne parlava, un anno fa, su quel post di Beppe. Perché quello che è dovuto emergere è sempre e solo il mito del lavoro, della disciplina al lavoro, della civiltà del lavoro.
Si è cominciato però a parlarne oggi di queste cose, un anno dopo, nel bel mezzo di una pandemia di un virus dalle proprietà epidemiologiche fantascientifiche (ne parlerò tra qualche giorno - o settimana... o anno - con dati ufficiali alla mano).

Si è cominciato a parlarne, anche se non ancora a porsi tutte le domande del caso, continuando a mettere ancora al primo posto la salute non delle persone in quanto tali ma delle persone in quanto lavoratori, tanto che nessuno ancora si è mai chiesto che impatto ha su ambiente e salute produrre e smaltire miliardi di mascherine destinate ad un loro abuso. Sono domande che ancora non contano, contano solo risposte ad esigenze di salvaguardia di posti di lavoro.

Oggi sulle mascherine non a caso infatti si è assistito alla sagra delle disposizioni normative regionali e locali che affermano tutto e il contrario di tutto in base alla convenienza del caso, giustificandosi sulla base di affermazioni scientifiche che affermano tutto e il contrario di tutto.

Mascherine ora raccomandate ora imposte ora sconsigliate per la protezione da agenti infettivi, si è arrivati perfino a vederle produrre con la dicitura "non sono un dispositivo di protezione", o addirittura vederle ritirare in quanto contaminate da covid-19.
In Veneto l'ultimo provvedimento regionale (n. 40 del 13 aprile 2020) che ne impone l'obbligo ovunque, recita (art 1 comma c):

,, Negli spostamenti all'esterno della proprietà privata devono essere utilizzati mascherine o ogni altro idoneo dispositivo per la copertura di naso e bocca, nonché guanti o gel o altra soluzione igienizzante ... ,,

E questo ha del comico. Perché dopo mesi di relativo lockdown in cui non si è mai obbligato ad usarle ovunque, ma mesi in cui se ne è mediaticamente propinato l'uso fino all'esasperazione fino a registrare aggressioni verbali e fisiche da parte di comuni cittadini verso comuni cittadini che non le indossano, ebbene oggi si specifica in direttiva che al posto della mascherina si può usare un altro dispositivo (un foulard?) e al posto dei guanti si può usare il liquido disinfettante (ci si porta dietro la boccetta?).

Certo, oggi che fior di grandi imprese filo-governative in Veneto hanno addirittura convertito settori di produzione in fabbricazione di mascherine, è quasi d'obbligo inserire le alternative in normativa, forse per non destare sospetti di conflitti di interesse?
Fatto è che ormai, nota la propaganda mediatica governativa, in tutto il Veneto nessun cittadino immagina di poter circolare in giro sostituendo la mascherina con un fazzoletto, o i guanti con del detergente a secco, a norma di legge.

Possiamo concludere insomma che a un anno di distanza da quella profetica foto del Guru Beppe in Giappone, noi in Italia con lo stile di vita dell'estremo oriente ci stiamo uniformando alla grande?
Beh, considerando che chi ha sintomi parainfluenzali è obbligato alla quarantena, e chi è sanissimo è costretto come in Veneto alla mascherina per incentivare a procurarseli quei sintomi, forse quello stile lo abbiamo non solo raggiunto ma anche stravolto in un colpo solo.

Fa riflettere e chiudo davvero questa disamina (in gestazione da un anno...sono stato breve!) una storiella satirica che tira in ballo Italia e Giappone che sta girando in questi giorni su una messaggistica di FB (whatsapp).

Questa barzelletta parla di una gara di canottaggio tra italiani e giapponesi, e si vuole evidenziare l'importanza (ovvero "convenienza") di avere un capitano e tanti lavoratori, piuttosto che tanti leader e un solo lavoratore.

Sapete cosa vi dico? Noi italiani, se invece di voler fare i leader per un lavoratore riuscissimo a convincere a fare il capitano anche quell'unico lavoratore, diventando una squadra di leader lavorando tutti per il bene comune, beh insegneremmo nuovi modelli di civiltà capaci di arrivare fino all'estremo oriente. Esattamente come facciamo da millenni.
E proprio come stava facendo Dr.Ph Grillo Giuseppe detto Beppe... prima che abbracciasse il caos.



E se la moneta elettronica facesse sparire le banche?

19 aprile 2020


E se la sparizione del contante soppiantata dalla moneta elettronica fosse occasione straordinaria per far sparire dalla società umana l'istituzione bancaria?
Le banche sono nate mille anni fa per conservare ed elargire moneta contante, ma con un clic oggi la moneta elettronica potrebbe andare dal governo ai cittadini senza alcuna intermediazione.

Forse per questo ultimamente non scorre buon sangue tra popoli e alta finanza.
Soprattutto in tempi in cui i popoli hanno l'opportunità di democrazia diretta per la sovranità di quel clic. Soprattutto in tempi in cui l'alta finanza si ritrova robotica con disoccupazione di massa da una parte, e virus vecchi e nuovi con vaccinazioni di massa obbligatorie dall'altra.

Provate almeno ad immaginarla, finché vi è concesso, una società senza banche. Perché siamo a un bivio tra questa evoluzione, o l'estinzione.



Come vanno le malattie esantematiche in questi mesi di segregazione per coronavirus?

16 aprile 2020

Mi chiedo come stanno andando, in questi mesi di segregazione e quarantena, "epidemie" di malattie esantematiche, meningiti, emofili e tetano (?) e tutte le 10 malattie infettive per cui si è obbligato a vaccinare gli 0-16 anni in questi ultimi tre anni.
Di punto in bianco spariti articoli di casi scandalosi che ammoniscono l'importanza della vaccinazione (senza specificare talvolta se chi si ammalava o soccombeva vaccinato magari lo era già).

Se sono malattie infettive altamente contagiose dovrebbero essere in questo frangente quasi scomparse! Ci sono dati sulla loro attuale incidenza, o il loro obbligo vaccinale è giustificato a prescindere da logiche di natura diversa di quella epidemiologica?

Come mai in Veneto la giunta Zaia che per mesi dichiarava guerra al decreto Lorenzin in questi mesi è stata solo ossessionata dalla diffusione a tappeto di mascherine che perfino l'OMS sconsiglia in tanti contesti?

Come mai il M5S al governo da due anni anche grazie alle promesse elettorali contro il decreto Lorenzin, da due anni ha calato omertà sul tema e anzi tramite il viceministro Sileri, medico, auspica presto il vaccino obbligatorio contro il coronavirus (che perfino gli esperti giudicano di dubbia efficacia note le caratteristiche del virus)?

Come mai?

Coronavirus e OMS. Agente infettivo di copertura?

09 aprile 2020

Ecco i nomi dell'Organizzazione mondiale della santià (OMS, WHO). Nomi e finanziatori: direttore sanitario Adhanon, tra le affiliazioni Fondazione Gavi (finanziata anche da Fondazione Gates e Banca Mondiale) e Istituto Alpen (finanziato anche da Fondazione Gates e Fondo Fratelli Rockfeller).


Ossia i nomi quelli che in pandemia da coronavirus stanno consigliando ai ministri della sanità occidentali di prelevare da casa sintomatici influenzali (ossia il posto epidemiologicamente più innocuo) per portarli dove? A fare cure sperimentali con farmaci già dimostratitisi devastanti?

A tal proposito perché non si valuta, visto che i numeri da analizzare ci sono, se a piede libero ci sono più guariti da malattia naturale con/di coronavirus o più guariti da terapia intensiva...non proprio a piede libero noti i postumi?
Andiamo a vedere chi tra questi ha più anticorpi in circolo oltre agli effetti collaterali da terapie ingegnerizzate tra chemoterapici e antivirali?

Ma mettiamo da parte il prelevamento di sintomatici a casa per un attimo. Nel frangente le autorità sanitarie italiane, suddite OMS, consigliano invece di recarsi a casa di chi vuole abortire per fare l'intervento!

Ecco questa è la sanità sotto egida Nazioni Unite. L'ONU della #ReplacementMigration, la migrazione sostitutiva di popoli, suggerita fin dall'anno 2000 per far fronte al calo demografico occidentale (causato da decenni di austerità dell'Unione Euro).

A tal proposito infine evidenziamolo: nel frattempo che gli italiani dovrebbero essere più assistiti ad abortire e prelevati da casa con l'influenza, migliaia e migliaia di clandestini in tutta Italia continuano a spacciare indisturbati, senza guanti, mascherine... ... e per caso anche senza multe?   

Insomma pare proprio che certe élite stiano proprio delirando se son voluti passare da certe ghettizzazioni a certe deportazioni in appena due mesi. Il Terzo Reich, per certe altre, ci riuscì in circa dieci anni. 
Le fantomatiche "razze inferiori", ovvero disperati deportati per primi da casa loro spingendoli a bisogni primari, dovrebbero rimpiazzare questi miserabili occidentali troppo emancipati da bisogni secondari, di economie circolari, redditi universali, rivoluzioni green, sovranità popolari... in un processo lungo decenni ma che di colpo sta accelerando.
Forse qualcosa sta andando storto dall'alto?

Conte ha riferito due giorni fa all'ultima conferenza stampa covid-19 che "la Storia è con noi, e vedremo alla fine quale piega prenderà".
Ma noi chi? Quale piega?
Speriamo noi tutti. In senso globale.
Speriamo sia la piega di migranti prelevati per essere portati a casa loro, in terre di nuova pace e prosperità. E che sia pace e prosperità per tutti. 
Speriamo, in pratica, sia una nuova globalizzazione senza finanza speculativa su vita, morte, salute, e malattia di miliardi di persone.

E se gli alberi fossero sentinelle scomode per i danni biologici del 5G?

06 aprile 2020

In piena pandemia da coronavirus sta esacerbandosi la febbre da abbattimento alberi nelle città di tutta Italia, pare in concomitanza dell'installazione di antenne 5G che qualcuno perfino nelle massime istituzioni sta ammonendo di monitorare in relazione tra l'altro al divulgare del famigerato virus pandemico (monito credibile per il solo fatto che è stato subito attaccato e denigrato dall'informazione main-stream).

Ma come mai proprio gli alberi, con tutto l'ingombro infrastrutturale attorno a queste antenne, creerebbero intralcio? Forse perché sono materia vivente? Forse perché si noterebbero subito i danni biologici di queste microonde su foglie e rami, e perché no, sugli ospiti nidificanti?

Meglio eliminare subito queste sentinelle dunque? Forse. Ma non preoccupiamoci. Saranno sicuramente rimpiazzati altrove. Chissà, magari cipressi in luoghi dove nessuno reclama dubbi su pandemie ed elettrosmog.


Chiara Abastanotti, Appuntamento all'albero morto