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Fatalità non attaccano più il M5S sui vaccini...

27 febbraio 2019

Strano, molto strano: con tutti gli attacchi a gamba tesa contro il M5S da parte della stampa in questi primi mesi del 2019, non è più stato fatto alcun accenno all'intenzione dichiarata del M5S per tutta la campagna elettorale di voler eliminare l'obbligo vaccinale epidemiologicamente insensato del decreto Lorenzin.
Perfino con in ballo il voto in regioni come l'Abruzzo e la Sardegna e tra poco la Basilicata, i media di regime non hanno più attaccato su questo tema così importante e scottante il M5S, come hanno fatto per lunghi mesi dal decreto Lorenzin in poi. Di punto in bianco, neppure una virgola.
Come è possibile? Come può essere un caso?
Eppure è ormai prossima la scadenza del 10 marzo 2019, termine ultimo prorogato dal Ministero della Salute a fine 2018 per regolarizzare i protocolli vaccinali obbligatori degli 0-16 anni, il cui scopo pareva un temporeggiamento per avanzare la nuova legge, di cui però non si è più saputo nulla.
Come mai i media di punto in bianco hanno scansato questo argomento sbattuto con sensazionalismo in prima pagina per un intero anno prima?

Avevano forse già buoni contenuti per far perdere consenso al M5S? No, nel modo più assoluto. Hanno forse considerato più incisive sull'opinione pubblica tante fake news preconfezionate piuttosto che provocare con l'attuale reale mancata promessa elettorale sull'obbligo vaccinale? Sarebbe davvero inverosimile.
Come mai allora nessun accenno da parte dei media su questa intenzione assai pericolosa per gli interessi delle lobby farmaceutiche trincerati dietro il decreto Lorenzin, e nessuna azione più da parte del governo in questo senso?

Chissà come mai. Forse davvero erano solo intenzioni da promesse elettorali. Di sicuro però le intenzioni di voto degli italiani non stanno tardando ad essere disattese.
Allora auguri alle nuove generazioni.



#Diciotti, il vero quesito

18 febbraio 2019


#Diciotti, la vera domanda è: perché Salvini non ha voluto farsi processare?
Ragioniamoci.

Forse innanzitutto rischiando di subire una condanna, il governo cadrebbe a causa sua penalizzando la Lega alle prossime elezioni. Ma che probabilità ci sarebbero di condanna? Zero con una magistratura sana, alte con una magistratura politicizzata.
Ma una magistratura politicizzata che interessi avrebbe a condannare solo Salvini? Nessuna, e infatti Salvini rifiutandosi di farsi processare puntualmente è riuscito a coinvolgere Conte e Di Maio.

Inoltre non farsi processare significa anche rimettersi al tribunale dei ministri su autorizzazione parlamentare, e questo crea l'opportunità per Salvini di accusare i soci di governo di essere contro il governo stesso qualora giustifichino l'autorizzazione.  Situazione ideale questa da dare in pasto all'informazione politicizzata che non vede l'ora di screditare l'unico movimento riformista in Italia.  Se poi di nuovo emergesse una condanna cadrebbe il governo e la causa apparirebbe sempre il M5S.

Insomma la Lega ora più che mai si dimostra un partito sovranista populista solo di facciata, alla radice alleati al sistema di poteri tradizionali, tra l'altro come pure dimostrano le alleanze per le regionali in Abruzzo e Sardegna (FI e FdI, sostenitori della Legge Fornero antitesi di Quota 100).
Con l'aiuto dell'informazione politicizzata è riuscita a ribaltare il consenso elettorale in appena 9 mesi di governo, e ora con un'indagine giudiziaria ribaltata (in tutti i sensi) può giocarsi le elezioni europee, se non addirittura un nuovo governo.

Regionali Abruzzo 2019... 2014


11 febbraio 2019



Interessante la situazione. La Lega si prende i voti di tutto il centrodestra in Abruzzo (come mai nel 2019 ha cambiato idea rispetto al 2014... candidandosi? Caspita il #GovernoDelCambiamento ottenuto dal M5S fa proprio miracoli).
Il M5S ha perso 25 mila voti in termini assoluti, in proporzione all'affluenza 5 mila. Tuttavia non ha perso seggi anzi: sette nel 2019, sei nel 2014.
Quindi che dire? Considerando la propaganda mediatica pro-Salvini e le fake news anti-M5S a reti unificate, un successo: ha guadagnato pure un seggio!

Ma la vera amarezza resta il dato reale demografico. Il popolo abruzzese è un popolo vecchio (quindi sensibile alla propaganda) con pochi giovani ancora tanto demoralizzati (forse dai più vecchi con cui convivono, e ancora confusi dal reddito di cittadinanza che permetterà loro l'indipendenza...brutta bestia se non si è abituati).

Ad ogni modo arrivederci alle europee di marzo, e questi risultati fanno ben sperare da qualsiasi angolazione.





"Don't say no. Say maybe" By Pantera Rosa

04 febbraio 2019


Nel 1988 avevo 8 anni, e misi da parte delle figurine, mi pare di quel genere regalate dentro i sacchetti di patatine (quando non c'era il problema della contaminazione da plastica tanto le patatine erano ancora più tossiche).
E quelle figurine sono passate da una "scatola dei ricordi" in altra, sopravvivendo a mille traslochi, mille travasi, mille viaggi.
In questi giorni pensando a come personalizzare un supporto da scrivania dello smartphone (un pezzo di legno IKEA) ho pensato a quelle figurine.
Ed era lì ad aspettarmi la Pantera Rosa. Da 30 anni. Lei che telefona con la stessa frenesia con cui si telefona oggi -solo che i telefoni erano a corda- e afferma "Non dire NO. Di' FORSE".

Una bella sfida è stata cara Pantera Rosa. Si mettono da parte cose insignificanti pensando che prima o poi troveranno un loro senso, e senza accorgersi possono passare trent'anni.
Trent'anni fa uno smartphone? "Non dire NO, di' FORSE". Trent'anni fa l'IKEA? "Non dire NO, di' FORSE". Trent'anni fa questo supporto dove saresti finita attaccata? "Non dire NO, di' FORSE".

Sai cosa ti dico? Ho seri dubbi di esserci fra altri 30 anni. Ma forse ci sarà questa foto con queste parole, dentro qualche evoluzione di questo social. E regalerà a chi legge qualche emozione come quella che hai regalato a me leggendoti oggi, dopo trent'anni. Beh certo, non dico di sì. Dico forse.
By Pantera Rosa