=

Traduci

Cerca nel blog

ChatGPT, casualità, superenalotto. L'intelligenza artificiale dei miei stivali.

 17 febbraio 2023

Vincita milionaria da record al SuperEnalotto toccata ieri giovedì 16 febbraio 2023. 

Oggi allora pubblico il mio confronto con la recente app di intelligenza artificiale #ChatGPT che molto ha fatto discutere nelle scorse settimane, proprio perché appena ne ho saputo l'esistenza da mio nipote e poi un video del giornalista indipendente Matteo Gracis , l'ho messa alla prova "scherzosamente" su un tema che ritengo colossale nella vita umana, sotto ogni punto di vista (filosofico, religioso, scientifico) ovvero la genesi della "casualità". Nell'ambito artificiale poi sarebbe un ottimo spunto per rifletterci sul piano naturale.


Attorno a questo concetto ruotano tematiche pure colossali: dai circuiti di denaro della collettività alle problematiche di salute pubblica come la ludopatia, nonché la fiducia nelle istituzioni da parte delle masse e il loro attuale e futuro affidamento all'intelligenza artificiale.
Tutto questo davvero è vincolato alla consapevolezza, o inconsapevolezza, che ognuno di noi ha del "caso", della "casualità" (da tener distinta dalla "causa-lità", con la quale tra l'altro nella realtà si intreccia, mimetizza e confonde molto volentieri, e le lotterie elettroniche ne sono esempio squisito).

Allego quindi le immagini del testo del mio confronto cibernetico, non essendomi stato possibile estrarre il testo da riportare in un post. In sintesi, credo di esser riuscito a far ammettere all'algoritmo che in elettronica i numeri casuali non esistono, o ne esiste un surrogato pseudo-casuale spacciato per casuale. Avrei voluto confrontarmi su un ipotetico meccanismo di assegnazione delle vincite pilotato con i sistemi elettronici di estrazione, ma il sistema è andato in tilt interrompendo il confronto alla sola richiesta di informarsi su truffe avvenute in passato, di cui non riconosceva forse l'esistenza (spero di non avergli traumatizzato lo sviluppo).




Il mio intento, preciso, non è affermare che le lotterie fondate su estrazioni usando algoritmi siano automaticamente truffe. Semplicemente che sono attuabili truffe né più né meno dei metodi classici, e forse a mio avviso, sulla carta, anche più facili da attuare. Perché l’estrazione avviene meccanicamente utilizzando tecnologia RFID ed eseguendo comunque un software, un algoritmo, e l’estrazione dei numeri di un software trattandosi di pseudo-casualità non si può escludere né che possa essere configurata per emettere una combinazione desiderata, né che si possa sapere in anticipo la combinazione uscente ad ogni estrazione. 

Sono condizioni per cui è solo questione di calcolo e stampa nel medesimo sistema che emette combinazioni giocabili (“gioco di sistemi”) in cui compare o meno la prossima combinazione vincente. Non solo. Potrebbe essere possibile sapere in anticipo in quali ricevitorie saranno giocabili, se di medesimo sistema informatizzato si parla.

E le combinazioni giocate su iniziativa dei giocatori? Come può esser pilotato il sistema con questa variabile? Potrebbe esserlo con un controllo da remoto che aggiorna il software in occasione di ogni procedura di estrazione, integrando combinazioni giocate su iniziativa dei giocatori a quelle proposte dal sistema, e di nuovo pilotare l’estrazione vincente affinché sia tra quelle giocate o non giocate. Si parla di milioni di combinazioni da calcolare, ma se tra la chiusura delle giocate e l’estrazione intercorrono trenta minuti, non mancherebbe certo il tempo ai moderni calcolatori.

Quando leggo: "il montepremi distribuito in 90 schede da 5 euro ciascuna: ogni vincitore - ogni singolo può avere anche acquistato più quote - porta a casa circa 4 milioni di euro. Essendo un sistema venduto nelle varie ricevitorie, è possibile che i vincitori siano "sparsi" in più città d'Italia,,
fonte: 
https://www.ilmessaggero.it/italia/superenalotto_numeri_vincenti_cosa_e_sistema_90_quote_come_funziona-7235531.html

Personalmente immagino, e spero, siano finiti a tanta gente comune che sa giocare in modo sano. Ma come escludere siano finiti ad affiliati di associazioni a delinquere che pure sono “sparsi” in tutta Italia, e potrebbero avere agganci tra gli addetti ai lavori per ottenere informazioni sulle estrazioni? Se poi si pensa al connubio storico di soci in affari tra mafie e gioco d’azzardo, non ci sarebbe neppure da scandalizzarsi.

Ribadisco, il mio intento non è puntare il dito contro una lotteria, ma disilludere sulla sua castità pensando che “digitalizzato è più sicuro e onesto”. Se tutto è stato possibile con estrazioni classiche corrompendo gli attori in gioco, da queste valutazioni sulle estrazioni informatizzate forse ciò è ancora possibile. E forse pure più facile: la tecnologia rende tutto più facile, si sa, comprese le truffe informatiche: pensare non sia affatto possibile truffare nelle lotterie informatiche, è più da sciocchi o ingenui?

Si legge ancora nella stessa fonte:
"L'ultimo Jackpot vinto con la "Bacheca dei sistemi" risale ai 177 milioni vinti il 30 ottobre 2010, grazie a un sistema a caratura: le 70 quote da 24 euro ciascuna vennero acquistate dalle ricevitorie Sisal e poi proposte ai giocatori,,
Anche analizzare l'andamento probabilistico dei ritardi della sestina vincente nei decenni in base a tipologia di estrazione e possibilità di giocata o meno di sistemi informatizzati potrebbe essere interessante. Ma meglio non addentrarsi e appesantire troppo. 

Elaboro qui il testo invece della mia critica al video di Gracis, ovvero alle sue valutazioni sull’app ChatGTP, che ritengo preziose e profonde per quanto discutibili. 

Video: 
https://fb.watch/iLDl8sy5kD/ 
https://www.youtube.com/watch?v=-Q7UrYG7imU 


Procedo per punti ascoltando dall’inizio la sua disamina.

1- ChatGpt qualcosa di stravolgente? Mi appare semplicemente una interazione uomo-motore di ricerca concentrati in una chat. Pura questione di forma e praticità. Nella sostanza nulla di stravolgente.

2- Paragonare la prestazione professionale umana a una sola mera questione di dati nozionistici da mettere in competizione con una macchina penso sia grottesco. Il “know-how sulla vita” è un fattore umano che lo “how-know sull'esistente” di un calcolatore non raggiungerà mai. Capire la differenza tra un “saper-come” degli organismi biologici e il “come-sapere” degli automi secondo me è una valida chiave di lettura.

3- La chat che riferisce di “uso equo delle tecnologie” fa un minestrone di frasi fatte sul tema impostate per logaritmo per volontà di chi lo ha programmato: non è una risposta in scienza e coscienza dell'automa, che non ne ha. Propongo una mia disamina "Singolarità, ma quale?" per approfondire la questione.

https://www.youtube.com/watch?v=5QpX9zw_g60  

4- Interessante l'esperimento di ricerca sulla cannabis. Primo perché mette in luce che l'essere umano non riconosce ancora che la droga (qualsiasi, anche se a intensità e livelli diversi) è causa diretta di morte cellulare causando danno biologico (al netto di taluni benefici sull'umore) che possono condurre sul lungo termine a morte dell’organismo. Anche il fuoco qualora non è causa diretta di morte, come minimo ti scotta. Magari a forza di scottarsi il cervello, prima o poi si muore. PS. Il robot chiede scusa per impostazione algoritmica fatta dall'uomo. Se al momento non li impostano che ti mandano a quel paese invece che chiederti scusa, è solo perché adesso devono risultare simpatici.

5- “Tanta roba” risposte di normalissimo buon senso? Sull' “equilibrio tra dubbio e certezza”: la retorica salva sempre tutti e tutto. Figurarsi chi vuol fare apparire empatico l'umanoide. Niente di più facile nel creare risposte con frasi fatte ed ad effetto. Quando manderanno a quel paese al posto di chiedere scusa, o tra il dubbio e la certezza diranno che è risolutiva una bestemmia, ne riparleremo.

6- “Da chat gpt3 a gpt4 il nodo sarà: dalla conoscenza si svilupperà coscienza?” Di nuovo rimando alla disamina “Singolarità ma quale?”. Risolve, secondo me, anche la perplessità fantascientifica di Hopkins.

7- Confronto sul tema con il prof Ballarini, esperto informatico. Considero molto puntuale l’osservazione che la macchina può far prendere consapevolezza all'uomo su reali nuovi problemi attuali, e gli ispira soluzioni. Da notare “suggerire soluzioni” nel senso di ispirare, non dettare per essere eseguite alla lettera. 

8- “Aprirsi alla tecnologia per comprenderla. Unico modo per utilizzarla senza farsi utilizzare da essa”. Ma è proprio questo il fraintendimento da superare a mio avviso: uomo e macchina si usano a vicenda, sempre, inevitabilmente. Che sia una zappa o che sia un umanoide. Ogni tecnologia utilizza inevitabilmente l'essere umano, poiché egli la collauda, ma inevitabilmente è collaudata nella misura in cui egli decide per il suo utilizzo. Né più né meno. Se un uomo la collauderà contro un altro uomo o contro se stesso, sarà volontà dell’uomo, non della macchina.


Quel gradino spirituale in più sul podio degli sportivi slavi.

 Un tennista serbo e una nazionale croata. Porterò sempre nel cuore queste immagini che incorniciano imprese sportive ravvicinate di atleti che vengono da nazioni con un pugno di milioni di abitanti.

Nazioni un tempo unite nell'ex-Jugoslavia, martoriata da una guerra per procura che molto ricorda l'attualità vissuta da altri "cugini" slavi poco più in là.

Ho a cuore queste immagini non tanto per l'aspetto sportivo in sé, che per quanto sia degno di lode mai lo sport mi ha stimolato idolatria. 

Ciò che invece di questi eventi, di queste persone, merita di essere idolatrato è l'aspetto umano. E in questo ammetto in confidenza che molto forse ha inciso aver conosciuto da ragazzino, giocando in un campetto parrocchiale, un ragazzo poco più vecchio della mia cerchia, che si trattenne con noi a fare delle partitelle di calcio qualche pomeriggio, a metà di quegli anni 90 in cui volarono bombe NATO poco lontano da noi. 

Non ricordo di preciso da dove venisse, Slovenia, Serbia, Croazia, Bosnia... Mi pare di ricordare bosniaco. Fatto è che quelle partite mi rimasero nel cuore. Era la prima volta forse per tutti che si giocava con stranieri sconosciuti, e questo metteva una strana adrenalina. In noi e in lui. Si giocava per dimostrare il meglio, tutti. La magia di quei pomeriggi non la dimenticherò mai. Anche perché ha rivoluzionato il mio modo di vivere lo sport, e con lo sport ogni competizione, per il resto della mia vita.

La magia di voler dare spettacolo per condividere la gioia di un gioco che ci rendeva tutti uguali pur con una individuale personalità: non contava più chi vinceva o perdeva, contava mostrare il meglio per incantarci gli uni gli altri con il meglio di ciascuno. La magia del fair-play, dell'educazione nel chiedere scusa se scappava qualche fallo, nel recuperare la palla per l'avversario anche quando toccava a lui, in segno di rispetto, ma anche per la smania di non perdere tempo dando discontinuità a quell'atmosfera di sportività sacra. 

Ecco da allora con questo imprinting, ho sempre associato agli sportivi di nazionalità slava una sorta di superiorità spirituale nello sport, e i due eventi che ho riunito in questa foto per me sono una bellissima rappresentazione di quella mia antica percezione. 

Il frangente del festeggiamento dopo l'ultimo rigore che ha sancito la vittoria della Croazia contro il Brasile in Qatar 2022, secondo me, è qualcosa di sublime. Di una bellezza disarmante. Di una potenza etica impareggiabile. Quello è il momento in cui il giocatore brasiliano sbaglia l'ultimo rigore, si accascia disperato a terra, l'intera squadra croata corre verso il portiere protagonista assoluto di quella vittoria per festeggiare la sua impresa, e lui cosa fa? Lui appena realizza il contesto, mette in secondo piano l'euforia e trascina la squadra a festeggiare in disparte, non sotto porta, non davanti a quell'avversario disperato. Un avversario non comune: il Brasile, il miglior calcio del mondo per definizione. Un avversario che ha una cultura del divertimento calcistico all'opposto talmente esagerato da festeggiare con un ballo ad ogni rete.

Ecco lo spessore umano, morale, di quel gesto. Una lezione magistrale di disciplina, di virtù, di elevatezza spirituale. Così lo vedo io.

Anche nella seconda situazione l'immagine di un festeggiamento più unico che raro, perché di un'impresa umana prima ancora che sportiva. Di nuovo la massima disciplina e decoro contenuti dopo la vittoria davanti all'avversario battuto, all'arbitro e al pubblico pagante. Contenimento sopportato per riservare il massimo della gioia fino allo svenimento alle persone più importanti e determinanti per quella vittoria: la squadra, la famiglia, che diventano una cosa sola. 

Ma quanto difficile sarà stato quel contenimento dopo due anni? Con una vittoria in mano non solo sportiva, ma anche ideologica. Una vittoria di principi e valori. Una vittoria vera, reale, che ha schiacciato sconfitte virtuali, pretestuose e faziose.

Mi incornicio insieme allora queste due situazioni sportive straordinarie. Mi incornicio insieme due rappresentazioni epocali di una cultura slava del rispetto umano, di principi, di valori, che merita ogni lode. E non solo.   

#Croazia #Qatar2022 

#NovakDjokovic #AustralianOpen2023