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DNA e malattie genetiche: una frode intellettuale sanitaria in atto da 70 anni

16 gennaio 2020

Il DNA è struttura cellulare comparsa in natura come deposito di informazioni per il progetto delle più elementari strutture viventi (le cellule). Ed è comparsa qualora l'organizzazione della materia organica (proteine, grassi, zuccheri, vitamine e basi azotate) ha assunto livelli tanto complessi nella sua evoluzione naturale da richiedere appunto un deposito di istruzioni.
Il DNA è come il progetto di una casa. Una vera e propria biblioteca di progetti strutturali per funzioni vitali sempre più sofisticate (cellulari, tissutali, organiche, sistematiche).

L'osservazione del DNA a metà anni '50 del '900, già allora postulata da decenni, ha comportato quindi una grande rivoluzione nella comprensione del mondo biologico (la materia organica vivente) ma anche una grande opportunità di truffa per il mondo della medicina ufficiale.

Con "medicina ufficiale" si intende quella istituzionale, ossia riconosciuta come punto di riferimento da parte della società contemporanea in quanto fondata sul metodo scientifico moderno descritto (che non significa inventato) dall'epoca post-moderna a partire dal '600 (metodo di analisi cartesiana applicata all'indagine della natura per la prima volta da ricercatori come Copernico, Galileo e Newton).

Come può la medicina ufficiale essere soggetta a opportunità di truffa? Semplicemente perché le sue affermazioni sono ritenute fondate sul metodo scientifico per pura convenzione di letteratura scientifica: vengono pubblicate ricerche da autorità scientifiche che affermano certe conclusioni, ma non è consentito -negando l'opportunità o censurando direttamente- tentare di falsificare dette conclusioni o dimostrarne la non verificabilità.
Questo cortocircuito perverso si innesca inoltre perché la comunità scientifica non viene più identificata con la somma di tutte le forze intellettuali che indagano sui fenomeni di un ambito scientifico, ma viene fatta identificare in una élite confinata e ristretta per mano di quella stessa élite (vedi Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS). Tutto ciò alla stregua di un metodo dittatoriale applicato alle istituzioni scientifiche. Tirannico a tal punto di sentire propagande all'insegna di "medicine non democratiche", testate dapprima con personaggi secondari come Piero Angela o un Burioni, poi arrivate nell'arco di un paio di anni alle conferenze stampa di un presidente AIFA (esempio perfetto di finestra di Overton in atto).

Ne deriva che l'istituzione della scienza medica ha trasformato le verità sul funzionamento del mondo biologico in termini di salute e malattia "in atti di fede" verso autorità esclusive, pur dimostrandosi dette verità, oltre che indiscutibili, talvolta del tutto in contraddizione con la realtà di fatto osservata e vissuta.

Una di queste verità volutamente distorta rispetto alla realtà è la percezione delle malattie genetiche. Patologie innescate da difetti genetici sono riferite come "patologie per cause genetiche". Mentre la realtà è che il genoma alterato non è una causa, ma un effetto con esito patologico. Non è concepibile in natura che sia il DNA stesso causa di alterazioni tali da divenire patologico, tanto che la natura stessa ha evoluto un DNA in grado di riparare i propri danni in senso fisiologico.
Se un DNA si ritrova alterato invece in senso patologico, è per una causa esterna fisica o chimica che generalizzando possiamo definire inquinamento ambientale.

Nascere con la predisposizione genetica a sviluppare una malattia significa essere per costituzione più o meno suscettibili a manifestare quella malattia, ma a scatenare quella malattia (talvolta perfino la predisposizione a quella malattia) è sempre e comunque un fattore ambientale. 

Così ad esempio una determinata carnagione può essere predisposta a sviluppare un melanocarcinoma, ma ad innescarlo è l'esposizione a raggi solari nocivi (causa diretta: inquinamento fisico elettromagnetico), maggiormente se detti raggi arrivano in concentrazioni maggiori o di qualità più nociva a causa di un'atmosfera artefatta dall'inquinamento atmosferico umano (causa indiretta della causa diretta: inquinamento chimico antropogenico). Ma potrebbe anche essere innescato da inquinamento chimico di alimenti (metalli pesanti, additivi alimentari sintetici...), inquinamento chimico farmacologico (effetti diretti o collaterali di farmaci), inquinamento da irradiazione (contatto con sostanze radioattive, radiografie, lampade abbronzanti...).

Quale utilità ha attuare una tale truffa intellettuale "per convenzione sociale" (patto sociale) globalmente istituzionalizzata? 

L'utilità è formalmente finanziaria, ma sostanzialmente è antropologica.
Nella sostanza infatti, per la classe medica dirigente (istituzioni sanitarie, ambienti accademici, organizzazioni scientifiche) è un alibi di ferro riferire la colpa del danno al paziente stesso che ne soffre piuttosto che alla società stessa che legittima le istituzioni: se la causa di una malattia genetica viene riferito al DNA stesso di chi soffre quella malattia, e non alla società malata (inquinata) che circonda il paziente, la differenza è colossale: ogni responsabilità è fatta ricadere nella vittima e non nei carnefici che governano lo stile di vita della vittima.
Formalmente però ciò rappresenta anche un'utilità economica di tipo finanziario, perché il profitto che ruota attorno al tentativo di curare malattia genetiche è mastodontico rispetto alla convenienza di non farle comparire eliminando l'inquinamento che le causa. 
"Crea utile" quindi identificare la causa di queste malattie nell'individuo in sé, piuttosto che nella gestione politica (sanitaria ma non solo) della società.  



"6640 Biston betularia DSCF2624" by willapalens is licensed under CC BY-NC-SA 2.0




Nota bene. L'RNA è una componente organica che funge da intermediazione tra il materiale di deposito propriamente detto (il DNA) e i veri attori della vita cellulare (gli enzimi, particolari proteine con attività metabolica catalitica). L'RNA infatti si comporta un po' da enzima un po' da DNA, ed è esso stesso sintetizzato dal DNA attraverso intermediazione enzimatica.

Pervertitocrazia e pandemie. Come volevasi dimostrare.

13 gennaio 2020 

 Lo scrivevo per scaramanzia e spirito costruttivo, ma è andato tutto e tutto sta andando come prevedevo già a marzo 2020. Prevederlo è stato immediato con i riferimenti della teoria antropologica sulla #PERVERTITOCRAZIA. 

L'unico appunto trascurato a marzo forse è che questa pervertitocrazia ha iniziato una guerra spinta dalla consapevolezza di averla persa prima ancora di iniziarla, e ha puntato tutto sulla inconsapevolezza delle loro vittime: le masse (perché questo siamo per loro, non popoli ma masse). 

 Per fortuna vince l'evoluzione. Vince il bene. Sempre. Nel tragitto a volte si fanno stragi, ma è quel prezzo che l'inconsapevolezza delle masse paga per evolvere in consapevolezza di popoli.



Vaccini Covid19. L'eccellenza sanitaria italiana contro malattie e malasanità

3 gennaio 2020

Insomma vi pare sensato voler vaccinare interi popoli contro un virus che contagia lo 0,00x% della popolazione. Contagia anche chi sta morendo per malattie gravi (e malasanità) certo: vaccinando tutta la popolazione cosa succede a loro? Nulla: continueranno nel loro calvario come prima. 

 Tra l'altro: terza causa di morte la malasanità negli USA, dopo tumori e cancro. E in Italia? Autorità ossessionate ogni giorno da numero di contagi di coronavirus per sentirsi autorizzate a bombardare di vaccini, ma dati su vittime da malasanità? Nulla. 

 Ma cosa importa? Ora ci vaccineremo tutti contro il coronavirus, chi prima chi dopo. E tutti non ci ammaleremo più e non moriremo più? No, semplicemente lo 0,0x% non si contagerà più - si fa per dire - con questo virus.  
Un gran vantaggio caspita. L'eccellenza della sanità italiana. Cosa volete che sia la malasanità davanti a tanta eccellenza.