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Per amor del cielo (TERZA PARTE)



Per amor del cielo (prima parte) abbiamo analizzato come si manifestano visibilmente le varie scie nel nostro amato cielo (scie di condensa e scie spray, indistintamente chimiche).
Per amor del cielo (seconda parte) abbiamo analizzato come è strutturata miscroscopicamente e macroscopicamente l'atmosfera, ossia il "mare d'aria" in cui la vita ha trovato il cammino evolutivo  dopo essere comparsa nei mari d'acqua.
Ora quindi, presa consapevolezza del fenomeno naturale "atmosfera" e del fenomeno artificiale "scia" vediamo cosa si osserva dal loro mix. E azzardiamo alcune ipotesi sul significato di questo mix.


Partiamo dal fenomeno naturale. Il FENOMENO ATMOSFERICO.




Lo strato atmosferico in cui si formano i fenomeni atmosferici (venti, nuvole, piogge) è la troposfera, fascia che arriva a circa 12 km di altitudine dal livello del mare.

Generalizzando in modo estremo si può affermare che il clima sul pianeta Terra ruota fondamentalmente attorno al ciclo dell'acqua: l'acqua surriscaldata dal sole in superficie evapora, salendo in verticale si raffredda (nuvole), si sposta in orizzontale secondo gradienti di umidità e temperatura (venti), e quindi si condensa e cade (piogge). Tutto ruota attorno all'umidità dell'aria.
Più questa dinamica di cambiamento è veloce ed estesa più sono intense le perturbazioni (temporali, trombe d'aria, uragani, tempeste).
Più invece questa dinamica è lenta più la variazioni climatiche avvengono in modo dolce.
Facciamo un parallelismo sottile con le rivoluzioni civili? Più i cambiamenti sociali si diffondono in modo lento e progressivo, meglio tollerato è il loro passaggio. Mentre ostacolare o accelerare il loro lento e progressivo naturale evolversi, esita in catastrofi disastrose.
Parallelismo giusto per rimarcare la perfetta simbiosi tra la costituzione del clima e la costituzione di chi ci abita, già evidenziata per amor del cielo (seconda parte).

Sempre generalizzando quindi, in natura la dinamica dei fenomeni atmosferici risulta estremamente relativa poichè varia con fattori spaziali (latitudine, estensione continentale) e fattori temporali (momento dell'anno, ossia vicinanza della Terra al Sole, momento del mese con la vicinanza della Luna, nonché ogni momento per l'influenza complessiva di energie magnetiche e gravitazionali di pianeti-satelliti e sistemi stellari).

Dinamiche di cambiamento veloci ed estese talvolta in modo disastroso sono tipiche delle zone del Pianeta dove le temperature e pressioni atmosferiche toccano gli estremi: equatore, tropici e poli. Qui solo eccezionalmente il meteo è stabile.
Dinamiche di cambiamento dolci invece sono tipiche delle zone temperate (da cui il nome) intermedie alle sopra citate. Qui solo eccezionalmente il meteo è disastroso.

La zona climatica in cui rientra l'Italia è una sottofascia della zona temperata definita temperata-mediterranea.

Nell'ultimo decennio è abbastanza palese però che in Italia, come in ogni altra parte delle zone temperate, il clima di temperato abbia ben poco. Passando da estati tropicali (2003) a stagioni quasi monsoniche (2014).
E' un normale cambiamento naturale? Per tempi e spazi in cui si sono manifestati, non pare proprio.

E' assodato che le attività umane degli ultimi tre secoli abbiano influito sul clima stravolgendo il meteo. Il surriscaldamento, nonché l'impregnamento progressivamente massiccio di acqua e aria con sostanze sintetiche ha senza dubbio stravolto molte dinamiche.
Queste attività sono classificabili in:
1- emissioni per la sussistenza (consumi domestici per alimentarsi e scaldarsi)
2- emissioni da produzione primaria (agricolo-zootecnico)
3- emissioni industriali (produzione secondaria)
4- emissioni aeree (militari, commerciali, turistiche)
5- emissioni da sperimentazioni militari (nucleari, chimiche, biochimiche)


22.11.2013 Cumuli bassi "sporchi" (nessun nembo sovrastante a far da ombra)
Dall'ultimo conflitto mondiale, visto l'elevato progresso tecnologico che ha consentito l'innalzamento della prospettiva di vita portando gli essere umani a toccare i 6 miliardi di individui, si potrebbe pensare che basta il punto 1) per creare squilibri.
In realtà non è così.
L'intensità delle emissioni 2) e 3)  è dovuto a una produzione (detta appunto "intensiva") per cui si produce un surplus destinato non ad essere consumato, ma a mantenere una forbice di prezzi tra alta e bassa qualità. Questo surplus è un terzo di tutto ciò che si produce e viene distrutto senza essere consumato. Inoltre, quasi la metà della parte consumata è un pericoloso eccesso igienico sanitario.
Quindi con le attuali produzioni 2) e 3) potrebbero vivere in una condizione di benessere ottimale forse anche più di 6 miliardi di persone, semplicemente svincolando le produzioni dalle economie di mercato finanziario (che non producono cioè beni allo scopo di essere consumati, ma producono profitto -denaro- dal loro scambio).

Se inoltre consideriamo che il progresso tecnologico (da 300 anni sacrilego dal punto di vista ecologico) oggi ha raggiunto un'evoluzione tale da poter essere al 100% ecocompatibile ed ecosostenibile, anche il punto 4) oltre ai primi tre potrebbe tranquillamente non destare alcun problema. Ma di nuovo è facilmente osservabile come ciò rimanga inattuabile per una mera esigenza di economie di mercato finanziario (fonti fossili e finanza).

Sul punto 5) si tornerà ad approfondire in altra sede. Ma è scontato che anche il potere militare oggi sia vincolato, se non succube, del potere finanziario e non più dello "stato di diritto".
Se è la finanza a governare l'intensità delle emissioni 1) 2) 3) e 4) non da meno lo è il punto 5).



Ora dobbiamo valutare come le emissioni aeree del punto 4) interferiscono con l'atmosfera.
Passiamo quindi ad analizzare il fenomeno artificiale. Il FENOMENO "SCIE".


21 maggio 2014 Alta Padovana


Ripetiamo quello che abbiamo sottolineato nella prima parte: l'impatto ambientale delle emissioni aeree fin dal primo volo (1903) è stato stratosferico. In tutti i sensi. Tonnellate di idrocarburi emessi poco sopra la troposfera in milioni di voli da più cento anni sui cieli di tutto il Pianeta hanno reso la stratosfera una pattumiera. Una discarica a cielo aperto. Di nuovo in tutti i sensi. 
Non ci scandalizziamo di questo scempio perché quella pattumiera non la tocchiamo e non la vediamo pur pagandone le conseguenze sanitarie. Soprattutto non ci scandalizziamo venendone a conoscenza perché quei voli li associamo al nostro benessere. A un'esigenza umana esistenziale. Si dice che "così va il mondo". Giustificazione ipocrita di una falsità: così non va il mondo, ma va la società umana che con il mondo ha a che fare relativamente. L'uomo è comparso 1,5 milioni di anni fa in un mondo che ha ospitato la vita per 3 miliardi di anni, con leggi di adattamento naturale completamente diverse dalle leggi del più forte dell'economia finanziaria umana.
E l'uomo in pochi decenni per soddisfare esigenze finanziarie di appena 100 mila persone su 6 miliardi ha trasformato il cielo in una pattumiera. E così andrà sempre fino ad una ovvia tragica fine, se quei 6 miliardi di persone non cominceranno ad interrogarsi su come funziona il mondo, e come funziona invece il suo governo umano.

Negli ultimi due decenni dunque a fianco alle scie aeree da idrocarburi, su scala globale sono comparse scie spray.
Potrebbero servire a:
a) reagire con l'inquinamento già presente dovuto alla combustione per farlo precipitare
b) controllare il clima in modo mirato
c) introdurre sostanze per modificare i cicli vitali terrestri vegetali e animali


Sono solo ipotesi. Nessuna precisazione ufficiale delle autorità in merito. Ma riflettiamo comunque più approfonditamente sull'impatto osservabile della scia spray.
Abbiamo visto come dall'emissione intensiva delle scie si sussegua l'espansione di un imbiancamento che esita nella formazione di una coltre.

La coltre quindi va incontro a due  destini.



COLTRE STABILIZZATA



Fonte Wikipedia: Ondata di caldo 2003

Le irrorazioni vengono fatte in modo continuo per diverse settimane senza catalizzarle in pioggia. Gli effetti sono intrattenimento dell'umidità con siccità. Con tutta probabilità l'estate afosissima senza piogge da maggio a settembre nel 2003 è il risultato di questa strategia.







In questo autunno 2014 invece si è notato come irrorando i cieli per due settimane senza catalizzare in pioggia tra fine settembre e prima metà di ottobre, la foschia scesa in Pianura Padana abbia lasciato una leggera patina appiccicosa su vetri e carrozzerie delle auto. Fenomeno al limite osservabile dopo piogge estive maturate con lo scirocco africano, non certo con una nebbia autunnale.









Coltre stabilizzata. 08 Aprile 2014. Ore 12.15


Coltre stabilizzata. 26 Giugno 2014. Ore 9.30



COLTRE CATALIZZATA IN PIOGGIA

L'umidità trattenuta nella coltre di scie spray viene catalizzata con agenti che inducono la sua precipitazione. Il ciclo per una normale pioggia prevede 4-5 giorni di irrorazioni e poi la precipitazione. Tutta l'estate 2014 ha visto susseguirsi questo ciclo da maggio a settembre eccetto saltuarie precipitazioni copiose (bombe d'acqua) instauratesi dopo qualche giorno di irrorazione in più, o talora perché le scie hanno catalizzato l'incrocio di copiose perturbazioni estive.
Tra fine settembre e inizio ottobre 2014, l'irrorazione di scie per due settimane con continuità anche se a bassa intensità, ha catalizzato alla fine precipitazioni catastrofiche da est ad ovest della Pianura Padana (vedi Genova e basso Veneto ai primi di ottobre).
Ricordiamoci che le scie spray non creano né distruggono nulla in atmosfera. Semplicemente catalizzano, ossia modulano il comportamento della comune umidità, accelerandone o intensificandone la precipitazione.
Ripetiamo ancora che questo non è dato sapersi se è l'effetto desiderato o un effetto collaterale delle scie.

A seconda delle condizioni atmosferiche di partenza (pressione, umidità, temperatura), del grado di irrorazione e del momento in cui si catalizza la precipitazione della coltre, avremo comuni piogge o calamità atmosferiche come:




La ricerca su youtube "nubifragio 2014" riporta testimonianze tragiche di questi fenomeni vissuti in lungo e in largo su tutta la nostra penisola. Eccone alcune:






Questo fenomeno allo stesso modo si è presentato in molteplici zone d'Italia da aprile a ottobre 2014. Anche dove mai si era presentata.








L'intensità e la frequenza con cui si è manifestato questo fenomeno (assai raro nelle zone a clima temperato) in tutta Italia nell'estate-autunno 2014 rendono inconcepibile all'umana ragione una loro genesi indotta esclusivamente da componenti naturali.








Una situazione particolare che si è presentata con una certa frequenza a fine estate dopo mesi di turbolenze a cadenza settimanale, è stata un'attività elettrostatica dell'aria che ha esibito lampi e tuoni di debole intensità ma continua e diffusa. Fenomeno tipico questo nelle serate di numerosi giorni afosi consecutivi in pianura padana. Ma fenomeno anomalo per l'estate 2014 dal momento che l'umidità dell'aria non ha dato origine ad afa essendo tutta precipitata in piogge torrenziali.
Tale attività elettrica continua per diverse ore serali e diurne e diffusa su una scala di qualche centinaio di chilometri quadrati, può suggerire l'ipotesi di una catalizzazione elettrostatica delle scie spray. Ossia la loro immissione affinchè i reagenti inducano la formazione di poli elettrici in atmosfera fino alla scarica elettrica (catalizzatore elettrico). Questo modificherebbe la struttura chimica dell'atmosfera stessa. Gli elementi chimici dell'atmosfera (azoto e ossigeno, vedi parte seconda) reagirebbero cioè con gli elementi spray, facendone risultare molecole più complesse ed elaborate. Sempre per ipotesi, questo meccanismo di reazione elettrostatica potrebbe essere finalizzato alla "pulizia" da smog dell'atmofera, facendolo precipitare. Ma di nuovo, come già ribadito per le altre perturbazioni, questo fenomeno potrebbe essere invece un semplice effetto collaterale delle immissioni spray nella stagione estiva.




Ecco ora qualche foto dei "residui" di coltre spray dopo le perturbazioni catalizzate. Gli elementi spray compattano l'umidità in modo assai corposo e laddove i vortici ventosi vincono questo legame si formano degli scarabocchi raccapriccianti. E' finita l'era di normali cumuli, strati, cirri e nembi. E' finita l'era dei tramonti romantici... 








Grisignano di Zocco (VI) 16.04.2014
Pressana (VR) 13.05.2014
Alta Padovana 12.05.2014
Montagnana 05.08.2014


ELEMENTI CHIMICI USATI COME CALIZZATORI

Riguardo gli elementi chimici usati come catalizzatori, in rete circolano per la maggiore ipotesi sull'uso di alluminio e bario. Di nuovo, nessuna conferma ufficiale. Solo rinvenimenti amatoriali non sempre testati o comunque testati in modo pur sempre opinabile. Ma pur sempre un tentativo di spiegazione di fatti è.

A riguardo, pare che l'alluminio sia stato persino rinvenuto come polvere sulle carrozzerie delle auto  dopo esser precipitato con la pioggia. Tuttavia  questo potrebbe essere un reperto occasionale se lo è la sua l'irrorazione.







L'alluminio idrossido è uno dei conservanti più stabili dei vaccini e potrebbe essere responsabili della birifrangenza tipica della troposfera irrorata. La birifrangenza è una caratteristica assai fastidiosa della troposfera irrorata da scie spray. I raggi del sole vengono diffratti e riflessi con tale intensità che l'aria diventa fastidiosamente luminosa anche con cielo coperto, creando atmosfere che rasentano il surreale per gli effetti metallizzati. A temperature estive, l'umidità relativa del 64% "condita" da scie chimiche ha la stessa densità e luminosità di un'umidità naturale 80-90%.

Birifrangenza dell'aria. Condizioni meteo e corrispondente manifestazione fisica (effetto atmosferico metallizzato



Il bario è ampiamente usato in medicina come mezzo di contrasto in radiografia. Per le sue caratteristiche fisico-chimiche inerti potrebbe essere il responsabile della formazione di una grandine abnorme, e potrebbe tamponare l'effetto birifrangente dell'alluminio.
Luglio 2014: Vicenza (provincia)  a sinistra e Verona (provincia) a destra



Sull'uso di ioduro di argento per catalizzare in pioggia l'inseminazione spray delle nuvole ci sono testimonianze decennali (già dagli anni '50).













CATALIZZATORI METEOROLOGICI? ECOLOGICI? CLIMATICI?

Se partiamo dal presupposto di trovarci in un contesto di condizioni meteo "naturali", le scie spray fungerebbero da catalizzatori meteorologici. Regolano cioè la formazione di eventi atmosferici naturali. Ma se partiamo dal presupposto che le condizioni climatiche naturali già non esistono più poichè l'inquinamento  ambientale umano le ha compromesse (smog, buco dell'ozono, surriscaldamento, acidità di mari e oceani inquinati, correnti oceaniche alterate da isole di spazzatura) allora si parte già da una condizione compromessa che si tenta di ripristinare. Le scie spray risultano quindi catalizzatori ecologici
Una terza prospettiva, più estrema e azzardata, è sostenere che queste immissioni siano fatte non solo per effetti immediati, ma anche per il lungimirante scopo di modificare sul lungo periodo la struttura chimica vera e propria di una parte dell'atmosfera (nella fattispecie la tropopausa) al fine di stabilizzarla e renderla controllabile. Cioè esiterebbe nella modificazione dei cicli stagionali così come avvengono tradizionalmente da un paio di miliardi di anni, per indurre i fenomeni meteo artificialmente indotti in base alle esigenze umane. Ciò sarebbe una catalizzazione climatica.
Tutte queste sono solo ipotesi. Ribadiamo ancora che non è dato sapersi in modo ufficiale quale sia la funzione di queste immissioni spray a quanto pare pluridecennali dal punto di vista sia sperimentale che applicato. Su questi voli vige il timbro top secret da parte delle autorità militari, come affermato dalle tempo dalle autorità politiche. Questa situazione lascia spazio purtroppo anche alle interpretazioni estreme di complottismi internazionali. In particolare le manovre di bioingegneria, tipo vaccinazioni (infezioni) di massa e i piani di sterilizzazione delle colture per monopolizzare la vendita di sementi.












CONCLUSIONI ,,PER AMOR DEL CIELO"


Eccoci dunque alla conclusione di un'analisi attuata per puro e semplice amor del cielo. Come ogni forma d'amore si prefigge, lo scopo qui è apprezzare non disprezzare.  Purtroppo per i poteri governativi non è considerato un diritto dei popoli essere informati sulla verità del loro operato. I governi devono poter agire in modo top secret e questo è permesso da un'informazione di massa che celi e distragga dal loro vero operato. Ormai è palese che il vero potere nell'era atomica globalizzata non è più la detenzione di armi, ma il controllo della psicologia di massa possibile tramite mass-media passivi (tv e radio). Vige una dittatura triangolare piramidale di poteri finanziari (politico, militare, religioso) fondato sulla menzogna stampata: il denaro, e l'informazione politica, militare, religiosa.  Il denaro stesso è un accordo globale basato su una manovra psicologica di massa. Miliardi di cittadini addestrati fin dalla nascita a dare valore alla realtà rappresentandola con della carta. Imprinting di un accordo così forte che non è messo in discussione neppure davanti alla disperazione esistenziale, arrivando al suicidio qualora del denaro ci si ritrova privati per pura volontà governativa. Chi è lucido di questa fenomenologia ha il dovere etico di far emergere ed informare sulla verità di questi fatti. Questo è l'unico scopo di questa disamina in tre parti: apprezzare (dare il vero prezzo?) ciò che accade dentro dentro e fuori di noi. Parlando di ciò che siamo costituiti chimicamente e facendo emergere la stretta connessione tra ciò che siamo e ciò che accade fuori di noi, attraverso la chimica dell'atmosfera.
Per amor del cielo, siate coscienti dell'essenza della vostra esistenza. Non c'è forza più contagiosa della verità. E ciascuno deve (perché può) esserne padrone in prima persona, non più schiavo della verità dettata da altri. Tanto meno quando gli altri sono personaggi incapaci di intendere e volere al comando, grazie ad imbrogli, di una società fondata sull'imbroglio.







Considerazioni personali.

L'angoscia esistenziale tocca l'estremo qualora le fonti ufficiali delle autorità infatti esprimono il contrario di ciò che osserviamo e viviamo. E' sorprendente come l'istinto umano collettivamente sia vincolato ancora alle leggi di sopravvivenza del branco. Le autorità ufficiali (governi, eserciti, informazione pubblica) rappresentano il capobranco. Credere alle autorità è questione di vita o di morte. Anche qualora dicessero il contrario di ciò che si sperimenta nella quotidianità, a loro viene attribuita la verità in nome di un istinto di sopravvivenza. E la fiducia innata verso le fonti informative ufficiali è così insindacabile che la reazione istintiva verso chi la contraddice (anche alla luce di dati di fatto osservati e vissuti in prima persona) esita in intolleranza, scherno e accuse, oppure totale indifferenza al confronto per negare l'evidenza a se stessi. Queste due reazioni sono a tutti gli effetti la legge istintiva del mordi o fuggi.
Ma un atteggiamento onesto verso certe evidenze non sarebbe semplice neppure per le autorità. Scatenerebbe qualche problema di opinione pubblica sia se ammettessero un intervento climatico a causa di un imminente tracollo, sia se affermassero che sono esperimenti per un controllo climatico fine a se stesso. Quindi la strategia più opportuna per le autorità, appare la medesima attuata nella gestione pluricentenaria dell'impatto ambientale del progresso industriale: somministrare il fenomeno progressivamente fino ad abituare la popolazione al suo accadimento. Che è esattamente la strategia dell'assuefazione (vedi Noam Chowsky).  Essa consiste in una operazione passiva di essere indifferenti alle domande dell'opinione pubblica (non rispondere) e in un'operazione attiva adoperando l'informazione pubblica affinchè le domande il pubblico non se le ponga proprio. E i modi perché ciò avvenga sono ben collaudati da molti decenni dalle autorità: 
a- iniezione lenta e costante di "fenomeni" di distrazione di massa, usando discipline come lo sport, la musica, la cinematografia, che depauperate della loro funzione formativa individuale attiva (praticata) e somministrate tramite media passivi (tv, radio, giornali) diventano strumento di plagio mentale e sottomissione psicologica all'idolo (sportivo, musicale, cinematografico) fonte di business.
b- favorendo l'abuso (ossia l'uso di routine, il vizio) di massa di droghe leggere (alcool, caffè, nicotina, cannabinoidi) per offuscare la capacità di intendere e volere (spirito critico) e ostacolando solo di facciata ma non nei fatti l'uso di droghe pesanti che creano piaghe e tensioni sociali come problema imminente e predominante sul malgoverno che li permette. 
c- con azioni telematiche organizzate di commento e giudizio negativo verso le tesi da screditare, senza alcuna contro tesi da confrontare (troll).  
d- togliendo al cittadino tempo libero di riflessione sui problemi reali e di azione per la loro risoluzione, facendogli occupare tale tempo in esercizi lavorativi obsoleti e finalizzati oggi solo all'indebitamento. E' risaputo infatti che dagli anni 70 l'automazione potrebbe garantire un solido funzionamento della società umana con un lavoro individuale anche di sole tre ore giornaliere. Lavoro senza finalità finanziaria (ossia creare denaro) ma al solo scopo di contribuire al benessere collettivo.