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Seppelliamo i defunti per amore o per paura?

 25 gennaio 2022

L'essere umano ha cominciato a seppellire i defunti quando ha cominciato ad avere consapevolezza del suo amore per la vita, non della paura della morte.

Che la morte arrivi prima o poi, è una constatazione innata di una cosa reale irrimediabile. Che la vita continui invece è un traguardo evolutivo di una consapevolezza sull'esistenza, astratta e immaginaria. Ma pur sempre evoluzione reale. 


L'immaginazione della vita eterna germoglia dalla realtà mortale così come l'essere umano germoglia nell'evoluzione da un branco di scimmie. Pensare che dalla vita terrena non possa evolvere vita eterna, è tanto bizzarro quanto pensare che la vita terrena non nasca dalla morte. Tanto bizzarro come pensare che per nascere un fiore non passi dalla morte di un seme. 

Ora ci vuole poco a immaginare l'essere umano a metà strada tra l'animale e Dio. Difficile è constatare che questo è un percorso reale progressivo, tanto che nelle nostre comunità c'è qualche scimmia in giacca e cravatta e qualche entità angelica che rovista tra i cassonetti.

Se lo capissimo e ci dessimo delle regole per confinare i primi ed elevare i secondi, vivremmo in una società bellissima. Invece è l'esatto contrario e siamo qui a vivere terrorizzati dalla morte perché osanniamo chi è felicemente ancorato alle priorità delle scimmie ed emarginiamo chi con estremo sacrificio si avvicina agli angeli.