15 aprile 2021
La vita è bella di Benigni col senno di poi è una magistrale lezione sulla dissonanza cognitiva attuabile nelle nuove generazioni, oltre che l'attuabile banalizzazione di una tragedia in commedia.
Attuabili ed attuali considerando il nuovo ordine mondiale (cit.da Napolitano a Zaia passando per Renzi) messo in atto con trattamenti sanitari obbligatori cavalcando epidemie di raffreddori complicati da sanità indotte allo sbando.
Col senno di prima invece è e rimane una mistificazione storica sugli interventi URSS e USA nella II Guerra Mondiale (a liberare Auschwitz furono carrarmati sovietici non statunitensi).
E anche questo molto attuale considerando il panorama ucraino e siriano.
Oscar e Leone d'oro, dopotutto, mica li danno a caso. Manca solo il Premio Kissinger. Complimenti