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Reddito di cittadinanza o minimo garantito? In Italia è uguale, e costituzionale


14 marzo 2018

Ieri nella conferenza stampa estera al candidato premier M5S Luigi Di Maio, sul finale, un giornalista che lavora in Finlandia ha fatto notare che il reddito di cittadinanza proposto dal M5S dovrebbe essere definito correttamente reddito minimo garantito.

Questa è una differenza generica sostanziale, ma occorre nello specifico misurarla sulla Costituzione italiana.

Infatti il reddito di cittadinanza si fornisce a tutti indistintamente dalla situazione lavorativa, facendo fede al solo fatto di essere cittadini. Il reddito minimo garantito invece è un supplemento che lo Stato fornisce qualora lavorando non si arriva a un reddito che supera la soglia di povertà.

Ora il M5S intende fornire un reddito che superi la soglia di povertà a tutti, purché si svolga un lavoro proposto se non lo si ha già in senso tale. Ma in Italia questo implica che sia una questione di cittadinanza a tutti gli effetti, poichè è la nostra Costituzione che sancisce:
art. 1 "L'italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro"
art. 4  “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere una attività o una funzione che concorre al progresso materiale e spirituale della società”.
art. 35 “Lo Stato tutela il lavoro in tutte le sue forme, cura e migliora la formazione professionale dei lavoratori"
art. 36 "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa".

Quindi si può dedurre che reddito minimo garantito e reddito di cittadinanza in Italia coincidono in linea di principio costituzionale, e risulta così che il M5S è oggi il primo e unico protagonista politico a difendere un diritto (il reddito) e un dovere (il lavoro) "costituzionali", in Italia calpestati praticamente da decenni da tutte le forze politiche passate al governo, che mai hanno garantito a tutti il diritto di un reddito oltre la soglia di povertà sul dovere di un lavoro svolto.
Il reddito di cittadinanza (o minimo garantito) del M5S infine non è una forma di assistenzialismo come lo è ad esempio il reddito di inclusione (REI, di recente introduzione) garantito anche senza lavorare a una piccola fetta selettiva di poveri dichiarati.