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Vaccini RNA e varianti cov2- covid19

 20 febbraio 2021


Trovo un po' sensazionalistico l'articolo in merito le dichiarazioni di tal dottoressa Tenpenny che circola sui social. 

Non so neppure se siano corrispondenti alla fonte, fatto è che sulla pericolosità o meno dei vaccini a RNA si sentono molte interpretazioni, e ora si intrecciano col tema di nuova moda "varianti".

Da medico veterinario penso che le varianti esistano da sempre e da subito anche del cov2 così come di ogni coronavirus, essendo nella natura di questo virus mutare velocemente e senza previsione. Sono le varianti a rendere vana qualsiasi ricerca di un vaccino per un piano vaccinale efficace sul medio-lungo periodo. Così come sono le varianti a rendere inattendibili i tamponi tanto che suppongo siano usate sequenze geniche aspecifiche di coronavirus (ossia quelle comuni un po' a tutte le varianti, così da far emergere qualche positività altrimenti introvabile sul medio-lungo periodo).

Questo al netto del fatto che comunque inoculare RNA è una cosa folle proprio perché non se ne possono prevedere gli esiti, ma sempre personalmente sono dell'idea che abbiano iniettato di tutto e di più come conservante (o inquinante, anche involontariamente) come fanno da decenni, e di materiale genetico attivo ce ne sia ben poco per natura del DNA-RNA in sé (un po' come le clonazioni o i viaggi spaziali extra-terrestri, che considero cinematografia per manie di auto-celebrazione divina di cosiddette "autorità competenti").

Quindi posso credere e lo affermo da sempre che con questi vaccini vedremo effetti disastrosi, ma tali effetti sono il risultato di impatti tossici di accanimenti igienici e di abusi di prevenzioni chimico-fisiche cronici, sommati a depressione psicologica, sociale e finanziaria, fino all'apatia e alla schizofrenia (in perfetta linea con quella Sindrome DAS -depressione, apatia, schizofrenia- che descrissi in un saggio antropologico nel 2014 e che è lo scopo dell'Unione Euro verso determinati popoli, ossia quelli mediterranei che devono essere rimpiazzati da popoli africani, come auspica l'ONU stessa dall'anno 2000 con la teoria della replacement migration).

Dubito quindi che eventuali disastri saranno effetti diretti di questa campagna di vaccinazione. Poi per carità, tutto può essere: lo scopriremo purtroppo solo vivendo (e sulla nostra pelle).

Certo anche però che giocare con la paura delle varianti è un pretesto formidabile per avere alibi e capri espiatori per rincarare le dosi in accanimenti e abusi. Questo sicuramente. Ma son convinto che le varianti di ogni nazione ci siano fin dall'autunno scorso, così come ci sono ad ogni pandemia stagionale influenzale da milioni di anni.