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Grillo VS Zelensky. Politica virale di laboratori uguali?

 28 marzo 2022

Un paragone tra il fenomeno mediatico-politico che ha portato al potere dell'attore comico Zelensky col fenomeno politico del MoVimento 5 Stelle che ha avuto come capo-garante l'attore comico Beppe Grillo.

Innanzitutto Grillo seguendo la sua vocazione di giornalista prima e comico poi, ha compiuto per decenni con i suoi spettacoli proselitismo culturale civico-ambientalista, creando successivamente un blog personale il cui seguito, dal basso, ha dato propulsione a una metamorfosi in movimento politico (gli Amici di Beppe Grillo dal 2008).

Dall'inizio del suo successo, ossia ottenuti i numeri tra il 2008-2012 per presentarsi in parlamento nel 2013, il suo movimento è stato inevitabilmente anche infiltrato da elementi deviati della società, dai comuni arrivisti alle mafio-massonerie, come è tipico per qualunque forza politica che ambisce sedersi nelle istituzioni. 

Ed è storia d'Italia la propaganda mediatica contro il M5S e Beppe Grillo in persona dal 2013 al 2018. Ciò che negli ultimi due anni sono stati i negazionisti-no-vax-pro-Putin, per quasi sette anni lo sono stati i grillini coi loro guru Casaleggio-Grillo. Quando il male dei mali a livello internazionale fu il terrorismo islamico, a livello nazionale erano loro. E io tra loro lo ricordo bene.

L'ossessione a dipingere a reti radio-tele-giornalistiche il M5S come una setta, Beppe Grillo come un tiranno invasato (anche lui nuovo Hitler), Roberto Casaleggio come massone santone, e i grillini come incompetenti incapaci falliti reietti è stata la quotidianità per un'intera legislatura da opposizione politica, e poi la successiva come forza di governo. Ma solo all'inizio.

Al governo un certo "sistema" ha dovuto reagire a suon di ponti crollati, pandemie e ora minacce di conflitti mondiali per fermare uno "tsunami" politico-socio-culturale che stava ribaltando la pianificazione di un nuovo ordine mondiale anche in Italia. 

Ne sono testimonianza lo scacco matto di un impeachment a Mattarella -nominato da parlamento eletto con legge anticostituzionale- per ottenere un primo governo M5S, e l'allora "grande capo" Salvini dimessosi sull'orlo di una crisi di nervi per non riuscire più a sostenere l'agenda di governo anti-sistema impostagli dal M5S. Dimissioni fatalità l'estate precedente una "strana" nuova influenza autunnale del 2019 scoppiata in concomitanza di una "proverbiale" esercitazione Defender Europe.

Sono serviti quindi traumi socio-economici globali per decretare in Italia (dove sono stati gestiti in modo anomalo) l'inizio di un "compromesso storico" tra il M5S al governo e le istituzioni deviate (ovvero per richiudere l'apriscatole dentro la scatoletta di tonno una volta aperta). 

In una manciata di mesi si è passati dal "mai col partito di Bibbiano" al governo giallo-rosso-arcobaleno; dal referendum per uscire dall'euro al "no ma non siamo più chi eravamo una volta"; dall'impeachment di Mattarella perfino alla sua rinomina. Per non parlare della fiducia al governo di un "vile affarista" (cit.Cossiga) trovando intesa con un Caimano.

L'ascesa di Zelensky è passata forse per percorsi simili? 

Zelensky è stato votato per i proclami contro la corruzione e tanti buoni propositi anti-casta certo, ma disattesi poi in partenza legittimando un parlamento ucraino con dentro forze filonaziste (pur essendo di origine ebraiche certo, come certa finanza statunitense che finanziò l'ascesa al potere del nazismo nel secolo scorso).

Zelensky non è salito in politica scevro da ambizioni personali, mentre Grillo era impresentabile nelle istituzioni per una fedina penale macchiata da remoti tragici eventi. 

Zelensky si è ritrovato con l'abito da premier cucito addosso partendo da una fiction. 

Zelensky democraticamente eletto alle presidenziali, con un 30% al primo turno, 73% al secondo, ma con affluenza al 60% di entrambi. Democraticamente eletto ma dopo colpi di stato che hanno portato al suo governo ucraino ministri di estrema destra che cercano di traghettare la bandiera dell'Ucraina in UE e nella NATO. 

Una bandiera con due colori netti e distinti come l'anima dei popoli che ne abitano la terra e dal 2014 in guerra civile, tutt'ora in corso, con decine di migliaia di morti da un decennio di cui nessuno ha mai parlato, fino a un'invasione russa mossa da ideologie lontane dalle estreme destre.

Quello è ciò che fu Beppe Grillo con ciò che fu il suo M5S. Questo è ciò che fu ed è Zelensky con il suo partito alleato con le svastiche. Forse il secondo fenomeno è una chimera del primo. Ma sono fenomeni ben diversi evolutisi in contesti ben diversi.