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La moda da imbecilli di sentirsi in passerella ovunque

 05 giugno 2022

«Oggi questi ragazzi hanno modelli di riferimento che spesso passano più attraverso social e influercer che il corpo docente e la propria famiglia - conclude Donazzan - .

E il centro della questione anche io credo sia proprio questo. Molti giovani, tanti anche se non tutti, ritengono che tutta la società sia o debba per forza essere un palcoscenico fac-simile di un video musicale, di una serie TV, di un rotocalco da gossip, ovvero di quella "cul-tura" intesa come "coltura di culi" di cui sono profondi conoscitori, esperti, paladini, strenui difensori, propagandisti, sacerdoti, adepti, invasati, drogati.

Non è questione di difendere o andare contro i giovani. Sarebbe ridicolo tanto quanto difendere o contrastare gli omosessuali, le femministe, oppure gli ucraini o i russi visto che sono state ridotte a moda perfino le inclinazioni sessuali o le nazionalità in guerra, e qui di moda si parla.

Ci sono omosessuali, femministe, ucraini, russi e giovani intelligenti. E ce ne sono di imbecilli.

Chi pensa che tutto il mondo debba essere fotocopia del suo personale palcoscenico tra l'altro frutto del più conformista dei conformismi mainstream, è un imbecille. Senza distinzioni di sesso, età, e razza.