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Socrate, Cristo, Bruno, Assange non sono stati arrestati dal popolo

21 novembre 2022

Vox populi vox dei, dice Elon Musk sull'esito del sondaggio Twitter per ripristinare il profilo di Donald Trump.

In questo frangente, per decretare l'insussistenza del detto, va di moda tra gli intellettualoidi sentenziare che fu il popolo però a gran voce a chiedere salvo Barabba in cambio del sacrificio di Cristo.

La stoltezza di questa osservazione, comprensibile per logiche elementari, sta nel fatto scontato che se per assunto si ritiene la volontà di Dio superiore a ogni altra volontà, anche quella del popolo ne sarà espressione. 

Ma la sentenza intellettualoide si presta per una più profonda e importante rivelazione.

Ovvero che il fallimento nella società non è guidato mai dalla voce del popolo, bensì sempre dalla voce di qualche autorità competente. E anzi se mai la voce del popolo fallisce è proprio quando rispecchia ciecamente autorità competenti fallimentari anche se entrambi coerentemente ad un piano evoluzionistico di ordine superiore, curiosamente quasi mai chiaro alla collettività e all'autorità che la manovra, eppure quasi sempre chiaro all'individuo che ne è martire.

Un Socrate, un Cristo, un Giordano Bruno, un Julian Assange di turno non sono mai stati arrestati dal popolo, ma da autorità competenti. A mistificare la realtà per raggirare l'opinione pubblica su ciò che ingiusto diventa legale o giusto diventa illegale, è l'informazione di autorità competenti.

Sempre più competenti talvolta quindi a plagiare le masse, rendendole depresse, apatiche, schizofreniche (#sindromeDAS). Chiamatela #PERVERTITOCRAZIA.