=

Traduci

Cerca nel blog

Le penne cancellabili: propedeutica all'alienazione.

 4 ottobre 2023

Ricordo quando comparvero le penne cancellabili a metà anni '80. Frequentavo le scuole elementari, e la maestra (c'era ancora una maestra), anzi le maestre di ogni scuola, le avevano proibite.

Il motivo era semplicissimo. Il principio era elementare. Il senso era quasi scontato.

Una penna cancellabile quando si impara a scrivere, e soprattutto a leggere ciò che si scrive, istruisce a ripetere lo stesso errore. 

Non crea consapevolezza dell'errore. 

La forma mentis è indirizzata a non dare peso allo sbaglio, che diventa privo di connotato (il segno, lo scarabocchio sopra l'errore) e sarà ripetuto praticamente sempre, anche se non lo stesso, perché è la mente a non saper più contemplare cosa sia un errore.

Le penne cancellabili istruiscono a formare mentalità prive di responsabilità nel riconoscere i propri normali, naturali e sacrosanti errori da correggere. A formare caratteri insensibili alla propria evoluzione conoscitiva. A formare inconsapevolezza che il percorso di apprendimento passa attraverso un processo che deve valorizzare, soprattutto visualizzandolo, l'errore.

Le penne cancellabili sono un tentativo ignobile di trasformare l'arte millenaria della scrittura in una sorta di "scrittura digitale con carta e penna", perché è la scrittura multimediale ad avere la prerogativa di cancellare l'errore senza lasciare traccia: un tasto scrive, un tasto cancella. Semplice automatismo.

Ma un conto è transitare a questo approccio dopo esser stati educati ad un'arte, un'altro è essere impostati all'automatismo della cancellatura già in partenza.

La mia maestra ci rassicurava dicendoci che non bisogna preoccuparsi se si tira un segno sopra un errore. Perché era l'unico modo per imparare a non ripeterlo. 

Evidentemente, lo scopo oggi è istruire al "va bene tutto se non si lascia alcun segno: l'errore non esiste".

Auguri umanità.

PS. Ce n'erano di tre colori appena comparse le penne cancellabili: blu, rosso, nero. Oggi c'è tutta la raggera dei colori, perfette per gli arcobaleni in attesa diventino arcobalen'asterisco.