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60 anni di Vajont... in borghese

 09 ottobre 2023

,,Nel corso degli anni l'ente gestore e i suoi dirigenti, pur essendo a conoscenza della pericolosità, anche se supposta inferiore a quella effettivamente rivelatasi, coprirono con dolo i dati a loro disposizione, con il beneplacito di vari enti a carattere locale e nazionale, dai piccoli comuni interessati fino al Ministero dei lavori pubblici ,,

https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_del_Vajont?wprov=sfla1

Non deve esser stato facile cercare di dialogare con il progresso in quell'Italia del boom economico. Cercare di far dialogare la scienza con la coscienza in quell'Italia dal PIL alle stelle.

La vanità e la cupidigia hanno vinto sulla prevenzione e la ragionevolezza, e gli effetti non si sono potuti nascondere. 

Non si sono potuti nascondere il disastro ambientale e i morti, mentre la diga, per assurdo, è ancora lì intatta a ricordarci cosa?

A ricordarci che i disastri basta poterli nascondere, camuffare, mistificare, e non sono mai esistiti. Se invece non si può, diventano un evento commemorativo che a nulla servono per cambiare le cose.

In 60 anni, da quel boom economico, tonnellate di cemento hanno distrutto il paesaggio italiano. Hanno causato un numero incalcolabile di ammalati e morti. Ovunque. 

Ha forse il disastro del Vajont impedito la cementificazione irrazionale ancora in atto dell'Italia? Ha impedito la corruzione per gli ennesimi mostri ecologici su tutto il territorio nazionale? Ha impedito il dissesto idrogeologico in ogni provincia italiana lungo 60 anni?

Nulla di tutto ciò. Falde acquifere impestate da cemento e asfalto (piove, e l'acqua drena su falde sottostanti e terreni coltivati a lato), aria impestata da polveri sottili per produrli e polveri sottili dalla loro disgregazione, cibi e acqua ricavati da tutto ciò hanno causato in 60 anni quanti morti? Quanti ammalati di ogni sorta di vecchie e nuove patologie?

Non si sa. Non serve neppure saperlo. Fa parte del progresso finanziario. Fa parte di una cosa da chiamare "benessere" e basta, fine. Tralasciando che di esclusivo benessere finanziario si tratta, e neppure di tutti. 

C'è voluto un bel coraggio a ricordare il Vajont lungo 60 anni. E chissà quanto ce ne vorrà ancora.