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Alluminio: si mangia, si beve, si inietta, fa ammalare...ma è tutto sotto controllo.

11 dicembre 2019

L'Istituto Superiore di Sanità (Ministero della Salute) riconosce che la carta per alimenti in alluminio durante la cottura rilascia per migrazione certe quantità di particelle, soprattutto se usata con alimenti acidi.
Cosa succederà allora alle bevande contenute nelle sempre più diffuse borracce di alluminio?
Questi contenitori di recente introduzione per motivazioni ecologiche hanno avuto da subito grande consenso, diventando una moda diffusa attorno alla quale si son mossi cospicui giri d'affari.
Ecologicamente parlando non si capisce a dire il vero se l'impatto ambientale di produrre queste bottiglie sia meno compromettente del produrre bottiglie in plastica riciclabile.
Siamo sicuri poi che sia il contenitore a far evitare di comprare l'acqua in bottiglia a chi la preferisce, e non sia solo una moda apparente?
Non si capisce pure se hanno un'usura nel tempo che può compromettere il contenuto. E infine, ammesso che l'acqua per ore e ore non subisca alcuna migrazione di alluminio, neanche con l'usura del tempo, cosa succede se ci metti bibite zuccherate in genere molto acide? O caffè e thé pure molto acidi? Borracce in alluminio o acciaio (lega di metalli pesanti) il discorso non cambia: quanti ce ne mangiamo e beviamo, e quante ce ne danno a bere sulla loro eco-sostenibilità e sicurezza alimentare?
Ma tanto o poco in realtà cosa cambia? L'alluminio è da decenni iniettato direttamente in muscolo con i vaccini negli individui in quantità relativamente alte se si pensa che non sono "filtrate" dall'intestino e dal fegato come quello assunto con la dieta (l'alluminio, ricordiamolo, è uno dei metalli più diffusi in natura, normalmente presente negli alimenti).
Cambia perché alla fine il nostro corpo, la nostra salute, fa i conti con il bioaccumulo di tutto l'alluminio assunto e di mezzo ci sono patologie neurodegenerative e del neuro-sviluppo come riconosciuto, sorprendentemente, dal Ministero della Salute!