=

Traduci

Cerca nel blog

2024. L'intramontabile favola del "non-voto"

 30 marzo 2024

Ritorna puntuale il tormentone per far credere che andare a votare è inutile, da sciocchi, ora pure da ludopatici.

Ci mancava. Allora riepiloghiamo. L'imperativo morale vince sempre.

Non andare a votare è una delega in bianco a chi concorre al potere, con attestazione di indifferenza. 

Se non si hanno preferenze è questione di civiltà andare a votare e annullare la scheda. Non andare a votare è l'unica alternativa solo nelle dittature, perché non si vota.

L'astensionismo (non andare a votare) è favoreggiamento al voto di scambio politico-mafioso. 

Al netto di questo, ognuno è libero anche di non votare. Basta non prendersi in giro sulle conseguenze e sulle questioni di principio dei diritti, per cui hanno versato sangue milioni di persone (nostri nonni compresi), e continuano a versarlo anche oggi (probabilmente di questo passo ritorneranno a versarlo anche i nostri figli in futuro...noi no, noi restiamo ancora qui, a menarcela inventandoci un motivo di restare in divano senza sentirsi in colpa).

Girava la storiella anni fa sui social a nome di un prescritto per mafia, con incarichi di governo nei decenni che hanno gettato le basi a tangentopoli e mani-pulite, in cui si accomunava cose diversissime: l'astensione e il voto nullo, chiamato unicamente il "non-voto".

Storiella fake-news inventata di proposito per creare dissonanza cognitiva sul diritto di voto, e l'esercizio di voto per dare un segnale alle istituzioni.

Le mafie hanno il terrore dell'affluenza che porta voti, anche nulli, rispetto ai loro rappresentanti, emarginando il loro voto di scambio. 

Ma brindano all'astensionismo perché legittima qualsiasi risultato, e il loro voto di scambio si gioca la maggioranza.