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Gli under-45 italiani, settanta giorni dopo il 4 marzo 2018

16 maggio 2018


Fonte Demopolis: se il 4 marzo 2018 fossero andati a votare solo under 45, il M5S otteneva il 41% mentre la Lega il 19% (Forza Italia non pervenuta).
Ecco perché dopo 60 giorni, pur di non andare a votare a luglio quando gli anziani stanno in casa al fresco, di punto in bianco Salvini e Berlusconi hanno cambiato idea sulle trattative di governo con il M5S.

La cosa bella è che se ora Salvini disattenderà quanto sta siglando nero su bianco con il M5S (ossia con il popolo in diretta) e Berlusconi disattenderà di starsene in disparte, alle prossime elezioni, che sia caldo o freddo, spariranno.

La cosa simpatica è che il PD sarà relegato a fare un'opposizione insignificante, ossia tra di loro. Ed è questione di karma: la loro fine inevitabile.

La cosa sorprendente è che Mattarella potrà solo farsi portavoce dei deliri della Troika che lo ha scelto e a cui non rimane che il terrorismo psicologico, mentre dal punto di vista pratico non avrà altra possibilità di legittimare l'intera linea guida del paese concertata dal M5S.

Tutto questo significa che si sta avverando un sogno di un'intera generazione di under 45 da vent'anni disorientata, imbrogliata, umiliata, dissanguata, massacrata. Il sogno di una società diversa, che non ruba, che non spreca il tempo, che non inquina, che non distrugge le risorse, che non intossica, che non uccide.
Il sogno di un'intera generazione under 45 che non aspetta più che i problemi siano risolti da chi li crea, ma si mette a servizio per governare direttamente e risolvere i problemi semplicemente non creandone più.

Può tentare di fermarla solo un efferato atto di violenza, ma con tutta probabilità non avverrà perché non avrebbe alcun effetto sul lungo periodo. Si può forse fermare una rivoluzione temporaneamente eliminando un leader, ma non si può fermare per sempre un popolo in evoluzione.