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Impeachment, Eurogendfor, e regola dei due mandati

29 maggio 2018

E se il 2 giugno alla manifestazione del M5S a Roma si infiltrassero organizzazioni violente per degenerare la situazione istituzionale già tesissima? Come reagiranno in UE? L'ingrediente di fantomatiche sommosse popolari aggiunto all'instabilità politica appena creata ad hoc tramite Mattarella (che ricordiamo essere un presidente di dubbia costituzionalità) sarebbe quanto di più desiderato da Bruxelles e i suoi partiti vassalli italiani, innanzitutto per togliere ogni credibilità all'impeachment richiesto dal M5S, poi magari per sguinzagliare l'Eurogendfor e fare pressioni sulla sovranità militare, ma più di tutto per legittimare d'urgenza il governo tecnico appena commissionato fornendo la scusa a PD-FI e paradossalmente anche alla Lega (che sotto sotto forse non vede l'ora di togliersi dai piedi questi grillini che lavorano notte e giorno) di votargli la fiducia.

Infatti inutile credere ai soliti slogan elettorali: la casta Lega compresa non vede l'ora di sedersi sulle poltrone, altro che tornare alle urne, e qualsiasi motivo farlocco o non farlocco è buono: lo dimostra il fatto che la Lega dopo il 4 marzo ha rifiutato un contratto con il M5S per due lunghissimi mesi, accettandolo solo quando l'alternativa è diventata il reale voto a luglio infausto per il centrodestra.
Chi ha poi osservato attentamente Salvini in queste fasi, dal 4 marzo al 28 maggio, lo avrà notato estremamente emancipato e rilassato appena vinto le elezioni al seguito di Berlusconi così come subito dopo l'alt di Mattarella a Conte, mentre estremamente teso ed irritabile nel momento in cui trattava il contratto con il M5S, vedendosi costretto a firmare di fare dal punto di vista pratico quello che per un'intera carriera è sempre stata solo una chiacchierata elettorale.

Ad ogni modo, comunque andrà, sarà il caso che il M5S rifletta sulla riformulazione della regola dei due mandati, perché in Italia non sono sinonimo di dieci anni e se mai si tornasse al voto a breve (che è sempre meglio di un commissariamento europeo a 360°) il ricambio totale di portavoce con esperienza nelle istituzioni sarebbe una catastrofe.
Sarebbe più opportuno consentire ai portavoce eletti il numero di mandati minimo a garanzia dell'intera durata di massimo due mandati. Così se X mandati finiscono in 9 anni per estremo, si può usufruire di massimo un solo altro mandato per raggiungere quota 10 (durata di massimo due mandati) e finire la carriera al massimo con 14 anni di attività, che rispetto a 10 poco cambiano in termini di speculazioni carrieristiche.

Certo loro non mollano, noi neppure, ed è difficile vincere contro chi non si arrende mai. Ma più ci si avvicina alla fine della partita più occorre saggezza e prudenza, tanto in campo quanto in tribuna, e sulle piazze.