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Surplus alimentare...o di individui?

22 ottobre 2019

,,Entro il 2030 l’allevamento bovino potrebbe infatti completamente collassare e andare verso la sparizione nel decennio successivo, seguito a ruota dalle altre forme di allevamento,,
9 ottobre 2019, Il Fatto Quotidiano

Non credo si realizzerà mai questa deriva alimentare estrema come risposta a una deriva alimentare all'estremo opposto, anche se talvolta capita che per adottare una via di mezzo si passa per estremi.

La produzione di carne così come degli alimenti in genere oggi è perversa, per modalità e obiettivi. A parte il fatto che a occhio e croce su una popolazione mondiale di 6 miliardi di individui ce n'è un miliardo che ne abusa in modo tale che i suoi eccessi compenserebbero i deficit degli altri 5 miliardi, il vero paradosso è che a fianco di un surplus nutrizionale, vi è anche un surplus commerciale. Pare che un terzo della produzione alimentare mondiale sia destinata ad esser distrutta per la sola ragione di bilancia di prezzi, di speculazione finanziaria, quindi in base a logiche di domanda-offerta svincolate a necessità nutrizionali, ma finalizzate al profitto finanziario (soprattutto speculando su alta e bassa qualità).

Praticamente stiamo distruggendo il pianeta a suon di sofferenze animali indicibili (parola di veterinario) oltre che dell'ambiente, per il perverso obiettivo di far arricchire qualcuno.

E accade quello che accade per ogni ciclo produttivo, che sia una polpetta di carne surgelata o una padella rivestita di PFAS: sono coinvolti migliaia di posti di lavoro (sempre meno causa automazione) che pur sapendo essere ingranaggi di un processo distruttivo (per tutti, compresi i lavoratori che respirano la stessa aria, bevono la stessa acqua e mangiano la stessa "terra" di tutti) ebbene nessuno è disposto a perderli, perché danno il reddito che consente di mangiare e bere. Tappandosi occhi, orecchi, naso, per dimenticarsi del veleno che si sta per mangiare e bere, immesso dalle proprie mani col proprio lavoro.

Per assurdo si potrebbe pensare che la futura disoccupazione di massa come detto poco fa a causa dell'automazione, porterà i popoli a disincantarsi dal reddito e a rivalutare il senso del lavoro, del benessere, della produzione e del consumo.
Ma cosa avranno escogitato nel frattempo quei pochi che governano le masse grazie ai poteri governativi, finanziari, militari (che sono un potere unico) quando dovranno gestire masse di individui non più disposti ad arricchirli richiedendo di transitare a nuove economie?

Cosa succederà quando il surplus in eccesso non saranno più gli alimenti, ma gli individui?

Meditate gente. Meditate. Forse non è un caso la corsa frenetica già in atto all'inquinamento elettromagnetico su scala globale stile 5G, all'inquinamento di acque dolci e salate con rifiuti tossici e radioattivi su scala globale, all'inquinamento atmosferico con pratiche di geoingegneria climatica, all'obbligatorietà di trattamenti vaccinali (senza epidemie) su scala globale, nonché all'indottrinamento sulle teorie gender-gay pride.
Forse non è un caso, ma auguriamoci comunque che sia complottismo e continuiamo a fare bene quel nostro lavoro... che gli altri stanno facendo bene il loro.