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"Il futuro dell'educazione" indiscutibile patrocinato dalle istituzioni cattoliche post-Benedetto XVI

 25 gennaio 2023


Sono stato presente fine settimana scorsa a un seminario in un istituto salesiano che mi ha tolto i dubbi su un cristianesimo cattolico attualmente in balìa di una finanza progressista da nuovo ordine mondiale via great-reset. 

E' un bel dubitare che sia complottismo insano quando si sente parlare in rete di certe teorie per certi ambienti ai massimi livelli. Quando però ti ritrovi davanti quei connotati in una realtà provinciale, il bel dubbio si sgretola.

Relatore di origini indiane, con traduttore personale al seguito per l’esposizione in inglese. 

Titolo “Il futuro dell’educazione”. In un istituto scolastico gestito da religiosi cattolici cosa poteva lasciar presagire? Ben poche novità forse, prima del ritiro nel 2013 a “sede impedita” di Benedetto XVI. Dopo il suo ritiro forse ben altre pur sempre immaginabili. Dopo la sua morte a fine 2022 si doveva evidentemente dare spazio all’inimmaginabile. Soprattutto dopo certe derive osservate nel 2020 (la celebrazione eucaristica in mascherina per citare la più scandalosa).

In sostanza ho assistito all’esposizione di concetti di spiritualità in salsa new-age con premesse di apertura mentale, larghe visioni, sfide da cogliere per liberarsi da pregiudizi, per poi veicolare assunti sedicenti “indiscutibili” su un futuro distopico come vicolo cieco di un sedicente “inevitabile” progresso tecnologico. Mantra tipico ripetuto “fra un decennio la realtà sarà così, non si può non riconoscerlo, non si può pensare altrimenti, non ci sono altre strade”. 

Una notevole dissonanza cognitiva quindi, parlando di “educazione”, impressa già con queste contraddizioni di una “scienza che non si può discutere”.

Emancipazione e dinamica della tecnica di comunicazione già sentita negli ambienti multi-level-marketing, che conobbi molti anni fa cedendo all’insistenza di un amico a partecipare insieme a lui ad un paio di incontri. Esperienza che col senno di poi ringrazio il cielo di aver fatto perché in giro, chi frequenta quei giri, poi li riconosci subito proprio per lo stile che si portano dietro. E ti permette di prenderne le giuste distanze per tempo anche senza rovinare le amicizie. Come una sorta di sana e naturale immunità che ti permette un sano e naturale contatto con l’ambiente esterno senza compromettere né la relazione con esso, né la relazione con se stessi ammalandocisi.

Mi ha toccato sul vivo quel futuro distopico annunciato come “inevitabile” quando si è proiettato video futuristici sulle potenzialità delle manipolazioni genetiche, le gravidanze in uteri artificiali e compagnia bella.

Una straordinaria rappresentazione cinematografica assai suggestiva per la forma, ma dal contenuto, a mio personale parere, dal valore pari a zero. Giacché sponsorizza traguardi mai realizzati e soprattutto irrealizzabili per un limite di dimensione che ho approfondito in altre analisi fin dal 2008 con tesi interdisciplinari, cui rimando.

Mi ha toccato sul vivo da medico veterinario perché ho sempre trovato dubbia perfino la sola “semplice” clonazione di animali superiori (fin dalla pecora Dolly del 1996) non avendo mai capito come sia possibile estrarre il nucleo con il DNA da una cellula mantenendolo integro, e impiantarlo in un’altra cellula mantenendolo integro insieme alla membrana della cellula ospite, da cui pure si è estratto il proprio nucleo senza danneggiarla. 

Col senno di poi, vedendo molte contraddizioni emerse su fatti storici come l’allunaggio del 1969 e il crollo delle Torri Gemelle nel 2001, non mi stupirebbe che a metà percorso negli anni 90 si siano messe in palcoscenico per raccontare l’impresa della clonazione non a caso un paio di pecore, già per natura tra l’altro alquanto indistinguibili, e animali per eccellenza metafora di bieca sottomissione ideologica. Non mi stupirebbe infine alla luce delle contraddizioni emerse, con annesso set cinematografico, nella narrazione della pandemia covid-19.

Figurarsi alla luce di queste personali considerazioni il gaudio che può avermi suscitato sentir affermare che entro un decennio la scienza medica sarà in grado, tramite tecniche informatiche basate sui chip, di monitorare durante il sonno se ci ammaliamo, curarci sempre durante il sonno andando ad intervenire da remoto in modo mirato proprio sul DNA per farci guarire, e risvegliarci senza neppure la consapevolezza di esserci ammalati e guariti. 

Guardandomi attorno però penso abbia suscitato tutt’altre sensazioni nella platea, coinvolta e travolta con citazioni puntuali di tanto in tanto ora di un patrono salesiano, ora di un pontefice senza munus, ora di qualche guru indiano, che hanno cementato la dissonanza cognitiva indotta tra realtà evidente, virtualità futuristiche, e l'originario credo religioso. 

Non poteva mancare la citazione della “teoria della singolarità” per dare una parvenza di scientificità della narrazione ormai esplicitamente di stampo transumanistico. Ovviamente ancora per verità assunta a tavolino, giacché non vi è alcuna prova scientifica che i robot possano un giorno assumere prerogative esclusive degli esseri viventi (ovvero avere un metabolismo guidato da motivazioni esistenziali, come sostenuto sempre fin dal 2008) mentre è già provato storicamente e antropologicamente forse da millenni che sono gli esseri viventi, uomo compreso, a poter essere indotti a comportarsi, e trattati, come macchine.

Da subito nel vedere elencato il transumanesimo tra i vari concetti chiave di questo “futuro dell’educazione”, mi sarei alzato e andato via.

Invece ho resistito per arrivare alla fine attendendo il canonico momento di dibattito col pubblico per esprimere tre considerazioni: innanzitutto i complimenti per le tante citazioni spirituali sull’educazioni di menti illuminate quali un Don Bosco e un Krishnamurti; secondo da medico veterinario esprimere il dubbio personale sul reale controllo del genoma in passato, presente e futuro; terzo chiedere se parlando del futuro dell’educazione vale la pena invece che immaginarsi distopie surreali, interrogarsi sul presente attuale dove i governanti sono pronti a giocare con bombe atomiche su un pianeta costellato di centrali nucleari, tale che tra un decennio è più facile che l’intera umanità si ritrovi in una caverna più che curata dai chip.

Mi sarebbe sembrato esagerato invece esprimere il disappunto su un aneddoto raccontato dal relatore nell'azzardare una “morale alla morale” del cittadino italiano. Raccontando cioè di essere stato, in veste di consumatore, spettatore di un invito a truffare il governo italiano per una questione di incentivi sull’acquisto di apparecchi elettronici, da parte di un negoziante. La morale è stata che non si può pensare a un futuro migliore nell’educazione se non si è onesti per prima cosa verso le istituzioni che rappresentano la collettività. 

Ecco sarebbe stata fuori luogo ogni disquisizione con un extracomunitario che nulla sa delle vessazioni ed iniquità che il governo del fisco perpetra al cittadino italiano, anche a suon di autentici colossali furti a danno del bene pubblico, da oltre un secolo, attraverso perversioni dello stato di diritto ormai giunte al capolinea.

Con malizia estrema ho interpretato questo aneddoto come una ciliegina sganciata sull’intero “intorto” della platea che per l’occasione, per far accettare ogni dogma impartito fin lì, occorreva inconsciamente mortificare ulteriormente, facendo sembrare che nel confronto tra suddito e autorità, a tavolino (di nuovo) la ragione e il bene sono espressione dell’autorità, vittima davanti a un cittadino corrotto e dalla parte del male e del torto.

E con questo si chiude però, sempre a mio avviso, anche un cerchio più grande: se un’autorità religiosa dell’istruzione accoglie un evento che afferma queste nuove sconvolgenti teorie, come dubitarne la veridicità? 

Mi sono trattenuto dunque, ma guarda caso alla fine nessun dibattito col pubblico. 

Nessun contraddittorio sugli scenari fantascientifici iniettati a lenta infusione con bellissime citazioni spirituali per tre ore. 

Alla fine solo libri del relatore da promuovere, ceduti gratuitamente con offerta libera, ad un incontro gratuito con buffet offerto: Vaticano davvero generoso col transumanesimo.

Da notare sul link dell’evento:

,, S.R. è un futurista che contribuisce a gruppi di riflessione, a coloro che decidono le politiche e delle istituzioni sociali sull'evoluzione della società, delle istituzioni pubbliche e del sé. Fa parte di diverse imprese sociali e fondazioni con la missione dell’evoluzione dell'umanità e del pianeta,,

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-il-futuro-delleducazione-con-sujith-ravindran-483680279737

Come mai nessun nome specifico di imprese sociali e fondazioni? Sarebbe interessante sapere se sono affini a circuiti bancari-assicurativi, o alle Fondazioni stile Agnelli o Melinda-Gates.

Mi è già capitato vedere in conferenza al senato della repubblica italiana nel 2018 un sedicente "ambasciatore ONU" mistificare sacrosanti concetti evoluzionistici in chiave transumanistica con artifici sofistici da manuale. Ritrovandomi tra l’altro quasi un copia-incolla ritagliato parzialmente ad arte di quella tesi del 2008. Ma questa è un'altra storia. 

In foto. Particolare della citazione nel soffitto della sede salesiana che ha ospitato l'evento: 

"Io con voi mi trovo bene" Don Bosco