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Giornata dei calzini spaiati. I piedi al posto dei volti.

 26 gennaio 2024

Le scuole mandano l'avviso che il primo venerdì di febbraio è #GiornataDeiCalziniSpaiati. 

Rituale che si celebra dal 2010, nato in una scuola elementare di periferia (guarda caso, sempre in periferia, come le iniziative su crocefissi e presepi arcobaleno) all'insegna dell'inclusione. Di cui evidentemente siamo carenti in Italia fin da allora (come dimostrano i censimenti Istat di famiglie italiane in estinzione e famiglie non italiane in crescita esponenziale dal 2000).

Rituale perfettamente a tema col carnevale, ma soprattutto perfetto nell'era pandemia-perenne. Perché coprendosi i volti con le mascherine i piedi restano perfetti per ricordare che siamo diversi. 

Da cosa non si sa, ma diversi. Non è più prioritaria la socratica sfida esistenziale di conoscere prima noi stessi. No. Superata. Siamo evoluti.

Oggi basta apprendere come un mantra che siamo tutti diversi e inclusi, e il gioco è fatto. Concentrandoci sui piedi ovviamente.

Dopotutto l'identità oggi deve essere fluida. Ma è complicato mettere in testa alle nuove generazioni che è bello, sano, naturale e normale cambiare faccia (il voltafaccia?). Meglio partire dai piedi. Mettere i piedi in testa poi è un attimo.

Che spettacolo.