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Governo Meloni. Atlantismo alla prova delle parole...per ora.

 26 ottobre 2022

Un governo populista e sovranista non avrebbe mai potuto insediarsi in Italia nel 2022 senza dichiararsi filo-atlantista e fedele alla NATO.

Ma un conto è dichiararsi tali per ambire al governo quando si è opposizione, un altro è dimostrarsi tali sedendo al governo. 

Un conto è essere favorevoli all'invio di armi contro la Russia su proposta di un altro governo per non inimicarsi l'establishment sovranazionale anglofono. Un altro sarà proporlo in veste di governo. 

Quando toccò al M5S nel 2018 la stessa sorte di recitare il copione pro-euro rinnegando un referendum pur di arrivare al governo, si sperava in un bluff.
Si sperava fosse una mossa per raggirare un sistema che vive di raggiri a danno dei popoli, con falsità ed ipocrisie, proprio ricambiandolo con la stessa moneta. 

Purtroppo nei tre anni successivi quel sistema si è dimostrato invece più forte, a suon non solo di demolizioni mediatiche cui il M5S aveva fatto anticorpi in cinque anni di opposizione, ma anche di demolizioni di ponti e sistemi socio-sanitari.

Ora però il teatro si è spostato su un conflitto potenzialmente nucleare e mondiale. Chissà se il governo di centrodestra, di quel Berlusconi amico di Gheddafi e Putin, di quella Lega di un elettorato anti-euro, di quei Fratelli d'Italia sovranisti, avranno il coraggio di riscattarsi con quello stesso identico bluff. 

Se non sarà così, ve li vedete Meloni-Berlusconi-Salvini dichiarare guerra alla Russia? Ve li vedete chiedere agli italiani di schierarsi con le proprie basi atomiche per amor di NATO ed Euro? 

E' passata alla storia l'idea, negli ambienti di centrodestra, che l'unico errore di Mussolini nel suo ventennio fu allearsi con Hitler. Speriamo davvero allora che la lezione sulle alleanze sbagliate sia bastata.