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Influenza, grave bimbo non vaccinato ma per cosa?

17 gennaio 2020

Il terrorismo psico-sociale mediatico in voga dalla legalizzazione dell'obbligo vaccinale ha ormai raggiunto livelli imbarazzanti, e lo abbiamo approfondito con aspetti scientifici proprio pochi giorni fa parlando di meningite.
Parlando di influenza stagionale si sta invece andando ben oltre l'imbarazzante, assumendo perfino le sembianze di una pubblicità ingannevole che sofistica la realtà clinica ed epidemiologica di una malattia per fini di mera propaganda commerciale (far iniettare, e quindi far vendere, vaccini).
E pensare che la sofisticazione della realtà, quando chiama in causa la salute pubblica, diventa una frode di interesse penale che va oltre il diritto civile violato dalle frodi esclusivamente commerciali.

Ma entriamo in un articolo attuale specifico per comprendere queste dinamiche propagandistiche. L'articolo è di una nota testata giornalistica on-line, tanto nota per la denuncia di clamorosi scandali coinvolgenti la Lega Salvini Premier quanto per le interviste ricamate su misura a Matteo Renzi.
fonte foto
Nell'articolo si cita un caso grave di influenza per un bimbo di 12 anni ricoverato e, specifica il titolo, non vaccinato.
L'evidenza che traspare dal titolo è che non sia vaccinato nello specifico per l'influenza. Ma viene da chiedersi, note le situazioni di effetti indesiderati più o meno gravi delle vaccinazioni (dato lo stress immunitario tanto più intenso quanto più intenso è il protocollo) se abbia o meno quel bimbo seguito il calendario vaccinale obbligatorio introdotto dall'autunno 2017 e che riguarda la fascia di età 0-16 anni. Perché questo è un dato che fa una differenza enorme nell'interpretazione reale dal punto di vista clinico ed epidemiologico del caso in questione (sovrapponibile magari ad innumerevoli altri taciuti però sul piano mediatico).

Allora ci si addentra nell'articolo ma non si trova alcuna specificazione in merito, quindi si presuppone l'allusione alla mancata vaccinazione antinfluenzale. Si scopre però un altro dato importante sanitariamente parlando del dodicenne: si cita "è affetto da altre patologie". Precisazione questa che rende ancora più determinante comprendere se questo soggetto, in presenza di "altre patologie", sia stato o meno sottoposto al protocollo vaccinale obbligatorio per ben dieci malattie infettive. Perché uno degli aspetti più controversi, discutibili, e al tempo stesso boicottati dall'informazione main-stream, è sulla scellerata difficoltà ad ottenere certificati di esonero per quei soggetti compromessi da quadri morbosi, o presumibilmente predisposti per famigliarità.
Nella pratica infatti si è riscontrato che tale obbligo vaccinale per legge è stato istituito per vaccinare tutti, senza troppi distinguo sul piano clinico-anamnestico. La vaccinazione che nasce per conferire artificiosamente una debole copertura immunitaria verso malattie infettive non ancora contratte, rigorosamente da somministrare a soggetti in buono stato di salute e da ponderare e monitorare attentamente invece in soggetti debilitati, con questa legge è praticata "senza se e senza ma" in tutta la popolazione cui è destinata, in barba a qualsiasi codice deontologico di scienza e coscienza etico-scientifica in ambito medico.

Allora sarebbe davvero interessante sapere se questo ragazzo ha affrontato o meno il protocollo vaccinale obbligatorio e in che misura è stato o meno esonerato alla luce delle sue concomitanti patologie. Perché potrebbe essere l'ennesima dimostrazione di un quadro immunitario stressato fino all'inverosimile, anche a seguito di tale protocollo, tale da rendere l'individuo suscettibile ad aggravarsi perfino per una semplice influenza. Influenza che in natura normalmente un soggetto supera in 3-5 giorni con adeguato riposo e alimentazione, talvolta addirittura senza alcun uso di farmaci se mai se ne è sperimentato l'abuso. Influenza che può certo condurre al ricovero un dodicenne con altre patologie, ma non certo a causa della mancata vaccinazione dato che possono ammalarsi di influenza anche i soggetti sani vaccinati per l'influenza (talvolta soprattutto loro).
Quale è lo scopo dunque di titoli come questo, ormai all'ordine del giorno, se non quello di fomentare allarme sociale e alimentare una corsa alla somministrazione di vaccini prodotti da multinazionali private?
Sarebbe interessante sperimentare, a conferma della realtà di queste dinamiche speculative a ciclo chiuso tra finanza-politica-informazione, come cambierebbe in un colpo solo certa informazione, certi fatturati privati, e certa legislazione, se i cittadini pretendessero perlomeno che i trattamenti sanitari obbligatori come quelli vaccinali fossero fatti con farmaci prodotti dallo Stato.
Ma queste sono sperimentazioni che si possono permettere gli Stati sovrani. Non certo quelli governati dalle lobby o loro miscellanee.