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Coronavirus: altra occasione per riflettere sull'immunità di gregge e il senso dei vaccini

16 marzo 2019

Un mese fa ci si chiedeva se i dati sui sieropositivi siano veri o falsi. Oggi si è andati oltre: ci si interroga se la sieropositività in sé è un dato vero o falso!

Il coronavirus sta davvero offrendo un'opportunità unica per prendere consapevolezza di cosa sia il metodo scientifico in epoca contemporanea, trasformato dalla finanza in un atto di fede.

In questo video straordinaria la dottoressa Loretta Bolgan: rendere semplice ed esaustiva una disamina su argomenti molto complessi come la diagnostica di laboratorio nelle malattie infettive, è un'autentica impresa.



Seppur indirettamente e di striscio, viene passato un concetto molto importante e dibattuto: l'immunità di gregge.

L'immunità di gregge esiste o non esiste?

Ecco l'immunità di gregge contro i microrganismi esiste se si sviluppa immunità naturale (con o senza malattia). Se si interviene con la vaccinazione "moderna" non può realizzarsi alcuna immunità di gregge, perché l'immunità conferita è una sorta di cortocircuito che compromette addirittura la reattività del sistema immunitario in genere, talvolta fino alla malattia autoimmune (o perché no, allergico-anafilattico).

Specifico "moderna" perché questa deriva della vaccinazione, a mio avviso, è determinata dall'estrema sofisticazione della vaccinazione in senso ingegneristico. Se la vaccinazione fosse applicata con criteri che mimano il fenomeno vaccinale "naturale" (come per certi aspetti era agli albori della sua scoperta, seppur con alcuni inconvenienti relativi all'epoca storica) sono convinto che un effetto gregge sarebbe parimenti ottenibile.

Insomma dopo tre anni, per il coronavirus, mi ritrovo a ribadire quanto espresso a maggio 2017 quando era nell'aria l'intenzione di approvare un decreto per l'obbligo vaccinale sui minori: non sono i vaccini a dover richiamare allarme fino al panico, ma chi ne ha in mano la loro gestione finanziaria, che viene prima di chi ne ha in mano la loro gestione politica, che viene prima di chi ne ha in mano la loro gestione scientifica.

In pratica, è allarmante che i vaccini, come ogni altro farmaco essenziale (buona parte sono inutili se non dannosi), siano prodotti da privati e non dallo Stato.