=

Traduci

Cerca nel blog

Covid19. Test rapidi, test salivari, e talismani Do Nascimiento.

 11 ottobre 2020


Leggo la circolare del Ministero della Salute del 29 settembre 2020 "Uso dei test antigenici rapidi per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, con particolare riguardo al contesto scolastico", e avverto la sensazione di leggere il libretto di garanzia di una campagna di televendite alla Vanna Marchi. Vi spiego perché citando e commentando la fonte.


1. Test molecolare (tramite tampone naso-faringeo).
Identifica RNA virus. Esito in 2-6 ore dall'arrivo del campione al laboratorio specializzato. Viene definito nella circolare il più affidabile per identificare il sars-cov2. Ma si intende il più affidabile tra i tre citati? O c'è un criterio? Che specificità e sensibilità propri ha? A quanto pare zero visto che non si cita alcun numero in merito. E ciò non stupisce visto che il sars-cov2 è estremamente variabile come ogni coronavirus e ogni altro virus che causa sindrome parainfluenzale (raffreddore). Nessuno mai ha monitorato l'epidemiologia dei raffreddori nella Storia della Medicina con un test perché è assolutamente inattendibile proporre un test per monitorare questi virus: non certo perché non ci sono mai state loro pandemie visto che si verificano ogni anno probabilmente da 1 milione di anni.

2. Test antigenico o "test rapidi" (tramite tampone naso-faringeo).
Identifica antigeni del virus. Esito in 15 minuti ma sensibilità e specificità, si cita testuale, "sembra essere inferiore" a quello molecolare. Ma a parte che ciò significherebbe dunque inferiore a zero... cosa intende "sembra"? Specificità e sensibilità sono un numero in percentuale ben preciso quando si standardizza un test: qual è questa percentuale? Cosa significa "sembra"? Sono in maschera pure i dati..."sembra".

3. Test salivari molecolari e antigenici. 
Identifica sia RNA che antigeni tramite test della saliva. Non si prestano bene per le "apparecchiature di laboratorio altamente automatizzate" che pescano su elevate quantità di campione ed essendo la saliva una matrice a densità variabile. 

Alla luce di ciò, da comuni cittadini si appura innanzitutto che la confusione mediatica tra termini "test salivari" e "test rapidi" è sconcertante, facendoli passare come sinonimi. Mentre i test rapidi nulla hanno a che fare con la saliva ma sono a tutti gli effetti tamponi naso-faringei invasivi con tutto ciò che ne consegue e di cui si ha testimonianza sempre più diretta. Tanto che ormai bisognerebbe valutare se i traumi causati da campionatura ipercronica con l'invasione delle vie superiori respiratorie e digerenti tramite tampone superano di gran lunga quelli di una comune infezione parainfluenzale, e ne creano se mai predisposizione o complicazione.
Ma poi la preparazione clinica dei medici oggi riuscirebbe a distinguere un danno da trauma da un danno infettivo?

La cosa invece più folcloristica della circolare è analizzare due passaggi, uno al punto 2:
,,Ciò comporta la possibilità di risultati falso-negativi in presenza di bassa carica virale, oltre alla necessità di confermare i risultati positivi mediante un tampone molecolare,,
E poi al punto 3:
"Inoltre, per quanto riguarda i test antigenici [salivari], la sensibilità del test è simile a quella dei test antigenici rapidi solo nel caso in cui il test venga effettuato in laboratorio, quindi, a meno che non si attivino unità di laboratorio presso i punti dove viene effettuato il prelievo, difficilmente è utilizzabile in contesti di screening rapido.,, 

Quindi l'attendibilità dei due tipi di test antigenici (tampone e salivare) è simile e necessitano entrambi di un laboratorio per la conferma degli esiti: qual è allora la differenza tecnica e pratica di scegliere uno o l'altro?
Se si monitora con il "test rapido" si deve fare un tampone per monitorare ciò che per definizione (e lo ammette la circolare stessa) è indefinito e un ulteriore tampone per confermarlo (test molecolare). Quindi due tamponi in caso di "sospetto".
Se si monitora con test salivare non si fa alcun tampone! perché si tratta di mandare solo i casi clinicamente sospetti a un laboratorio specializzato che campioni solo il loro campione. 

Questa differenza fa emergere tutto il paradosso della conduzione politico-scientifica di questa famigerata pandemia.
Perché c'è da una parte una classe medica che viene "per partito preso" (in tutti i sensi) considerata incapace di distinguere sul campo sintomi in una persona mediamente sana riconducibili a comune sindrome influenzale-parainfluenzale o a qualcosa di più atipico e grave, mettendola pure nelle condizioni di non visitare tra segregazioni e isolamenti a prescindere.
E dall'altra una classe politica che induce la classe medica a tamponare a prescindere in modo ripetitivo con tutto il danno cronico anatomico e di conseguenza fisiopatologico che ne consegue. Cui si sommano gli accanimenti di interventi sanitari fisico-chimici a prescindere (travestimento assiduo e ossessivo ad alto impatto socio-psico-fisico con presidi igienici come mascherine e guanti; disinfezione massiccia di corpo e ambiente con tutto il disastro fisio-ecologico che ne consegue). 

Ed è talmente paradossale la situazione che in conclusione perfino la circolare ammette:

<< Posto che l’intervallo di tempo utile per ottenere i risultati dei test molecolari risulta più ampio, si ritiene che l’utilizzo di tali test antigenici rapidi sia in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi di COVID-19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da SARS-CoV2. >>

Si insiste cioè a concentrarsi su una diagnosi differenziale di laboratorio evidentemente più "mascherabile" di una diagnosi differenziale clinica visto che la responsabilità civile e penale ricade su una macchina piuttosto che su una persona. Ribadendo che la via d'elezione per monitorare il "nemico invisibile" è l'indagine invasiva di vie respiratorie e digerenti (organi vitali) in massa di milioni di persone quotidianamente. 

Fa riflettere infine in questo panorama una "reazione collaterale" di un addetto ai lavori in prima linea, il viceministro medico Sileri, che in questi giorni si legge affermare:
<< Secondo me c’è troppa burocrazia nel Comitato tecnico scientifico”, aggiungendo: “Non si possono aspettare otto ore per i tamponi”. Sileri aveva rilanciato anche la necessità di utilizzare i test salivari. "Ma il Ministero della Salute - è la replica che arriva dal Cts - nella circolare del 29 settembre sull’introduzione dei tamponi antigeni i nelle scuole ha specificato che i test salivari non sono attendibili" >>. Fonte huffingtonpost.it/

Forse qualcuno non fa sonni tranquilli di notte. Forse in giro nell'ambiente medico il giuramento di Ippocrate comincia a diventare un tormento notturno. Chissà se i sempre più agitati esperti tecnici di guerra bio-economica imporranno prossimamente alla classe medica la mascherina anche di notte per proteggerla da certi "ideali etici invisibili".