22 maggio 2024
Ascoltando la radio insieme, papà millennial (1980) figlia generazione alfa (2016)... mentre lei disegna canticchia ripetendo quello che ascolta:
- ♫♪ bi-siti-lai... ciortz-fizz-no...." ♫♪
- Dice questo, guarda la mia bocca: big-siti-laif... E si scrive così guarda [prendo la lavagnetta elettronica] BIG-CITY-LIFE...
- Ah ma io so cosa vuol dire big. Vuol dire grande. E city è città?
- Eh sì. E "laif" vuol dire "vita".
- Ah. E di cosa parla poi?
- Ah non lo so. Penso della vita in una grande città. Di solito il ritornello ripete il titolo, e il titolo dice in poche parole cosa racconta la canzone...come nei libri di racconti...
- Ma senti come canta lei...sta poco bene? [sorridendo, perché sentendo le canzoni rap afroamericane le dicevo che i cantanti probabilmente cantano così perché hanno mal di pancia]
- Ma no dai! [rido] sarà solo timida...secondo te che carattere ha questa ragazza che canta?
- Secondo me ha un bel carattere. E' educata...
In effetti ci divertiamo a volte ad immaginare il carattere di chi canta in base alla timbrica della voce, al modo di cantare. E' un bell'esercizio di empatia (quello "sta poco bene" a dire il vero mi puzza più da esame clinico obiettivo generale... spero di non aver esagerato 😅)
Ma il bello viene poco dopo:
- ♫♪ Casa mia casa tua ♫♪ che differenza c'è! ♫♪ non c'è! ♫♪
- ♫♪ ...altro che ♫♪ se c'è ♫♪
- Ma dai papà! Guarda che è una bella canzone. Ce la fanno ascoltare anche a scuola [in pausa merenda...interessante]. Senti... Parla della pace, che non bisogna fare la guerra, bombardare... per un pezzo di terra, di pane...
- Sento sento. Dice molte cose giuste. Ma dice anche qualcosa di sbagliato. E la cosa sbagliata la ripete tra le tante cose giuste.
- Tipo?
- Tipo "casa mia, casa tua: che differenza c'è". Altro che se c'è dico io: andresti a lavarti i denti a casa di un altro? Andresti a fare la cacca a casa di un altro?
- Ahahahhahahha! [ride] Ma come? [seria]
- La differenza tra la tua casa e la casa di un altro è enorme. Perché nella casa c'è l'intimità. Quella cosa che non può essere scambiata. La tua è la tua, quella degli altri è degli altri. Altro che se c'è differenza tra casa sua e casa tua. Pensa che in inglese ci sono due parole per dire casa: "haus", che indica l'edificio, e "hom" che indica l'intimità della casa.
La vedo assorta nei pensieri. La vedo tentare di focalizzare con gli occhi le differenze. Cerco di aiutarla e aggiungo:
- Dice tutte cose giuste sulla guerra quella canzone. La guerra è sbagliata perché distrugge tutto. La casa di tutti. Senza differenze. Distrugge la casa sua, mia, tua, di tutti. Ma questo non significa che la mia casa e la tua casa non hanno differenze. Così il posto dove siamo nati. Il nostro paese. Tutti dovremmo sentirci in pace nella nostra casa. Invece la guerra fa scappare. Perché distrugge tutto. Distrugge anche la cosa più importante. Distrugge l'intimità.
- Che triste.
- Sì è triste. Tristissimo.
Non la vedo più confusa: è triste. E io sono contento perché una cosa triste la rende triste: ha capito coerentemente.
Va fin troppo bene così per ora... un giorno capirà anche cosa vuol dire quel Truman show citato.
Trovo un bel traguardo comprendere a quasi otto anni il meccanismo della "bufala allodola". Infilare cioè un concetto distorto tra tanti concetti coerenti, per far passare per coerente anche quello distorto.
Non è cosa da poco.
Ascoltare la radio con i bambini offre ancora tantissime opportunità di crescita. Troppe verrebbe da dire. Ma per quello, per farle diventare giuste, basta aggiustare il tempo che la si ascolta (...e per la prima volta in vita mia penso meno male a scuola la merenda dura poco).
#EducazioneSitonizzataMediaticamente