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L'infanticidio nell'antichità classica, e l'ipocrisia del revisionismo morale contemporaneo

 01 maggio 2024


«A Sparta il figlio se era deforme e poco prestante veniva gettato dal baratro del monte Taigeto, poiché né per se stesso né per la città era meglio che vivesse. Di tutte le città della Grecia, Sparta è l’unica a non aver lasciato all’Umanità né uno scienziato, né un artista né un poeta. Forse gli spartani, senza saperlo, eliminando i loro neonati troppo fragili, hanno ucciso i loro musici, i loro poeti, i loro filosofi.» Guendalina Middei (Professor X)

Alt. Fermi un attimo. A Roma c'era la Rupe di Tarpea pare. Eppure pare che abbiano lasciato di culturalmente rilevante qualcosa.

Oggi abbiamo bambini schiavi sessuali o che rovistano nei cassonetti, a fianco di animali domestici con la tinta nutriti a filetti. 

Sicuri che abbiamo compreso i drammi del presente prima di giudicare quelli del passato?

,,,Seneca sosteneva che l’infanticidio dovesse riguardare soltanto i bambini malati e dichiarava: ”Uccidiamo i cani idrofobi con un colpo alla testa, abbattiamo il bue furioso e selvaggio, accoltelliamo la pecora malata per evitare che infetti il gregge, distruggiamo la progenie snaturata, affoghiamo anche i bambini che al momento della nascita siano deboli o anormali !” ,,, Fonte: 

https://www.pediatria.it/storiapediatria/p.asp?nfile=storia_abbandono_infanticidio_1



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