,, Quel sogno che comincia da bambino
E che ti porta sempre più lontano.
Non è una favola
E dagli spogliatoi escono i ragazzi
E siamo noi ,,
Questa strofa per me non è uno spezzone di una canzonetta. Per me è un mantra, e anche oltre. Una metafora della società umana. Un delfico oracolo sportivo sul senso della vita.
Ciao #SalvatoreSchillaci.
Per me sei stato molto più di un giocatore.
I tuoi goal molto più di goal speciali ad un mondiale.
Le tue "notti magiche" diventarono le mie. Il tuo taglio di capelli diventò il mio. Perfino il tuo soprannome per qualcuno è diventato il mio.
Le valanghe di dettagli da raccontare su questa mia piccola storia, parallela alla tua grande storia, magari un giorno li racconterò ma oggi no. Te ne sei andato tu, e la porto solo in dono alle tue esequie, qui nel mio diario telematico.
Ciao Totò! Esultavi come esultano i bambini. Convinti di condividere una gioia universale. Esultavi abbracciando l'umanità.
Ciao Totò! Salutami Italo, che con quel pallone in regalo alla prima comunione, regalò ad un bambino la fede nel sognare con un motivo.
Salutami Italo che anche il suo nome per me allora era come fosse stato scritto dalle stelle...e ora lo siete!
Ciao Totò. Ti porti via il mio 1990. Ti porti via la mia magia di avere 10 anni vivendo le tue magie. Ti porti via pure il "ciao", il simbolo di quei mondiali.
Portateli via. Non ritornerete più. Ma non ce n'è neppure bisogno.
Quel che conta è avervi vissuto. Quel che conta è quella fede. Quel che conta è il motivo di sognare ancora.
#CiaoTotò