2 luglio 2024
L'essere umano ha colmato il vuoto d'amore coi propri simili, con l'affetto degli animali.
Quel vuoto nasce da una crisi di valori, per la quale le relazioni sono diventate convenienza (lavorativo-finanziaria) e apparenza (ricalcata sui modelli tele-cinematografici).
Quel rimpiazzo per contro si nutre di una illusione: che gli animali ricambino affetto in modo incondizionato. Autentica falsità ideologica, giacché gli animali provano affetto per imprinting, per istinto, per riflesso condizionato... esattamente come gli esseri umani con la differenza che gli esseri umani possono andare oltre quell'affetto e amare. Gli animali no.
L'essere umano può amare l'ambiente che lo circonda in cui si riconosce, un'opera materiale in cui si riconosce, gli esseri viventi in cui si riconosce, il divino in cui si riconosce, e in primis se stesso...in cui dovrebbe riconoscersi.
L'essere umano illuso che tutto ciò sia facoltà animale e non esclusiva dell'essere umano, ha semplicemente colmato un vuoto. Un vuoto d'amore, con l'illusione di ciò che amore non è.
Un'illusione auto-consolatoria per colmare il vuoto lasciato da una crisi di valori.
Bella società proprio quella fondata su convenienze e apparenze.
Fa riflettere che gli animali non abbiano consapevolezza né della finanza, né della cinematografia (che non significa reagire di riflesso talvolta a immagini e suoni da uno schermo).