11 agosto 2024
Non ho visto la cerimonia di chiusura ma mi fido della prima recensione letta, firmata da uno che di frame e comunicazione se ne intende.
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Personalmente salvo solo gli atleti. Tutti. Protagonisti e comparse.
Loro sono l'essenza dello sport. Il pubblico e gli organizzatori sono solo ombre. Loro sono la luce, nel bene e nel male. Quel bene e quel male riflessi della medesima luce.
Questo è il bello, questa è la gioia dello sport.
Ricorderò questa Olimpiade per l'impresa epica di Novak Djokovic, la raffinatezza letale della postura di Yusuf Dikec, il dono soprannaturale delle farfalle azzurre, l'oro piazzato con un 3-0 del volley femminile, Tamberi che trasforma un anello smarrito in Olimpionico Dolce Stil Novo.
Senza dubbio la ricorderò anche per Khelif Imane, capro espiatorio, vittima sacrificale per nuove importanti consapevolezze, alla stregua delle salme sequestrate e incenerite senza autopsia e compianto dei parenti, nel 2020.
Il resto è solo insignificante ombra funzionale alla bellezza, alla gioia, alla luce dello sport e della sua storia.