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Teoria gender e metafisiche teologiche

01 agosto 2024

È interessante il connotato metafisico teologico della dottrina gender. 
Perché maschio e femmina sono prerogativa del Creato, metafora dell'amore divino che si incarna.

Le entità angeliche e demoniache non hanno sesso. Ma le prime sono custodi dell'umanità, le seconde sua mortale rivalità. 
L'angelo custode è per eccellenza l'immagine dello spirito guida del neonato. Il demone l'immagine di chi lo tenta in pubertà, spartiacque tra l'innocenza dell'infanzia e l'età adulta.

Infine Cristo. La figura più potente in tutto ciò. Per certi aspetti pre-potente. "L'uomo nuovo" che schiaccia la testa del serpente, indica la strada della castità ma al tempo stesso benedice i bambini, rassicurando chi ha il dubbio di quale dei sette coniugi defunti incontrerà nell'aldilà, che lì si sarà uniti a Dio in un amore nuovo. Oltre la sessualità. Che non significa certo LGBTQ.

E chi prende di mira la dottrina gender fatalità? L'ebraismo? Il taoismo? l'Islam? Macché: solo il cristianesimo. E qual è la loro determinante esistenziale? La maternità surrogata con l'aborto.

Molto interessante. Da farci proprio un film con l'umanità. 
Poi se qualcuno vuole vederci protagonista solo Rocco Siffredi e dragqueen... ca* suoi.